Stephen King non approva il modo in cui Marvel e DC, entrambi alle prese con universi di supereroi, gestiscono la violenza sullo schermo, o meglio il modo in cui fingono di non farlo. Le opere letterarie del Re dell’Orrore continuano ad influenzare grande e piccolo schermo: soltanto di recente il suo romanzo L’Istituto ha ispirato un’omonima Serie TV distribuita in streaming su MGM+, mentre al cinema è disponibile The Long Walk tratta dal romanzo La lunga marcia pubblicato nel 1979. Essendo un esperto di storie e avendo ormai maturato un’esperienza anche al cinema, Stephen King ha affrontato il modo in cui MCU e DCU gestiscono la violenza nel mondo dei supereroi.
Stephen King critica il modo in cui gli universi dei supereroi mostrano la violenza sullo schermo: “Non vedi mai sangue”
Stephen King non le manda di certo a dire. In una recente intervista, ha espresso la propria opinione in merito all’universo di supereroi costruito negli ultimi anni da Marvel e DC in eguale misura soffermandosi soprattutto sul modo in cui questi film gestiscono la violenza sullo schermo. Come riporta Collider, l’autore ha sottolineato la discrepanza tra la distruzione mostrata sullo schermo e l’assenza di costi umani: “Se guardi questi film di supereroi, vedi un supercriminale che distrugge interi quartieri cittadini, ma non vedi mai sangue. E cavolo, è sbagliato. È quasi pornografico... Ho detto [per The Long Walk], se non lo mostrate, non disturbatevi a farlo. E così hanno fatto un film piuttosto brutale”.
Diretto da Francis Lawrence, The Long Walk è ambientato in un futuro distopico ed è fedele alla visione di Stephen King mostrando 100 ragazzi costretti a camminare senza sosta: soltanto uno tra loro vincerà e sarà colui che non avrà mai ceduto un passo, senza arrendersi. Fedele a quanto mostrato sullo schermo, anche l’esperienza sul set di The Long Walk è stata complicata per i membri del cast come ha raccontato Cooper Hoffman, tra i protagonisti. Quest’ultimo ha rivelato che l’esperienza è stata estenuante: “Ci sono momenti in cui sei costretto a seguire il metodo degli attori. Qualunque cosa significhi 'metodo' per la gente. Ma noi camminiamo. Nessuno finge. Ed è estenuante”. A volte gli attori hanno percorso a piedi 24 chilometri al giorno con temperature altissime soltanto per catturare al meglio il ritmo incessante della storia.
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