lunedì 1 febbraio 2021

GameStop, la mossa di RobinHood diventa già un film, The Antisocial Network

Se avete seguito le cronache degli ultimi giorni, dovreste essere a conoscenza dell'esplosione a Wall Street del titolo GameStop in crisi, le cui azioni sono schizzate in alto grazie a investitori privati indipendenti coordinati tramite Reddit e il gruppo Wall Street Bets, con la app per investimenti Robinhood come mezzo per ottenere il risultato spiazzante: non è passata nemmeno una settimana, e già Hollywood ha messo gli occhi sul fenomeno e tutto ciò che lo circonda, perché la MGM ha messo in cantiere un film basato su un libro-inchiesta ancora da scrivere, The Antisocial Network, a cura del giornalista Ben Mezrich del New York Times. Il producer sarà Michael De Luca, dietro proprio allo storico The Social Network.

Gamestop e Robinhood, perché diventa un film MGM da un libro inchiesta

È facile capire perché Hollywood sia attratta dalla vicenda di Robinhood e degli alti e bassi vertiginosi che il titolo GameStop sta vivendo in questi giorni: dopo infatti il fenomeno iniziale, si sono levate voci bipartisan dalla politica americana (la democratica Alexandria Ocasio-Cortez e il repubblicano Ted Cruz!) di fronte alla decisione di Robinhood di bloccare gli investimenti cosiddetti "retail", opposti agli "hedge fund", per non drogare il mercato e in attesa di regolamentare quello che sta accadendo. Per i meno iniziati, facendo appello alla tolleranza degli esperti per la nostra semplificazione, diciamo che si parla di investimenti privati singoli contro i fondi speculativi che fanno capo a società che gestiscono più fondi sotto un'unica egida. Il gruppo Wall Street Bets aveva notato che i fondi speculativi avevano deciso di affossare il titolo GameStop, e hanno deciso di mettere Wall Street in ginocchio con una mossa a sorpresa, acquistandone azioni come a profusione, alzando il valore del titolo del 1700% in un mese!
Il fatto stesso che una personalità come l'Ocasio-Cortez, collocata negli States nello schieramento di estrema sinistra, si opponga all'estromissione degli investimenti retail, trovandosi sulla stessa barca di un trumpiano come Ted Cruz, contro gli hedge fund vissuti come nemico da entrambe le sponde, non può non far gola all'industria dell'intrattenimento. Alexandria peraltro ha risposto a Ted, che l'ha taggata, che è dispostissima a discutere con la sponda opposta di queste problematiche, ma non chi ha invocato pochi giorni prima la sua eliminazione fisica (il riferimento è ai fatti di Capitol Hill).
Come fa notare qualche osservatore, il paradosso è che i singoli che non vogliono essere tagliati fuori dall'investimento, più che rivendicare una giustizia e una difesa da ogni speculazione, rivendicano così il proprio diritto a speculare. Vista dal di fuori, è una vicenda non facilmente etichettabile come bianca o nera, e c'è da sperare che un film intelligente alla Grande scommessa di Adam McKay possa provare ad approfondirla.



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