venerdì 24 luglio 2020

Geronimo: Walter Hill racconta la storia del grande guerriero Apache

Nel 1993, partendo da un soggetto e una sceneggiatura di John Milius, poi rivista dallo stesso regista e da Larry Gross, Walter Hill dirige un western epico e crepuscolare, che nella messa in scena omaggia ripetutamente il grande John Ford: Geronimo, incentrato sulla figura dell'omonimo, celebre guerriero Apache, interpretato da Wes Studi, al cui fianco appaiono Gene Hackman, Jason Patric, Robert Duvall e Matt Damon (che poi è il narratore della storia) che per girare questo film mollò l'università di Harvard per dedicarsi completamente alla recitazione.
Il titolo originale del film è Geronimo: An American Legend, anche se Hill avrebbe preferito s'intitolasse The Geronimo War. Venne accolto con reazioni opposte da parte della critica - attualmente su Rotten Tomatoes ha un punteggio del 48% - ma venne sostenuto da personalità come Roger Ebert (che gli diede 3,5 stelle su 4) e dall'inglese Philip French dell'Observer, che lo definì uno dei più grandi film western di sempre.
Ad amare molto Geronimo è anche Quentin Tarantino, che ebbe modo di dichiarare come Hill avesse realizzato "un grande western classico, di cui l'America non merita il privilegio".
La versione distribuita del film dura 115 minuti, ma il cut originale di Hill - il quale sostiene fosse nettamente migliore di quello poi imposto dalla produzione - ne durava 13 di più. Non è mai stato diffuso, nemmeno in DVD.

La trama di Geronimo, di Walter Hill

Il film diretto da Walter Hill racconta le ultime fasi della resistenza dell'eroico e indomito Geronimo alle forze militari e politiche degli Stati Uniti, negli anni attorno al 1885. Incapace di rimanere confinato in una riserva, il guerriero darà filo da torcere ai soldati statunitense con un gruppo di fedelissimi, prima di essere costretto a consegnarsi a un tenente che era stato messo sulle sue tracce e che lo ammira e rispetta per le sue doti umane e di soldato.

Geronimo: il trailer

Geronimo: chi era costui?

Geronimo è uno dei guerrieri indiani americani più noti di tutti i tempi e in tutto il mondo. A dispetto di quando viene generalmente creduto, non era un capo tribù (come erano invece Toro Seduto, o Nuvola Rossa), ma "semplicemente" un condottiero, un leader guerriero e militare.
Era nato il 16 giugno 1829 a No-Doyohn Canyon (oggi nota come Clifton, nell'attuale Nuovo Messico), nella terra degli Apache Bedenkohe, anche se era un Apache Chiricahua.
Divenne presto un rispettato sciamano e un esperto guerriero, e venne soprannominato dal proprio popolo "il Sognatore" perché asseriva di essere in grado di vedere il futuro; furono i messicani, i suoi primi rivali, a dargli il soprannome di "Geronimo", versione storpiata del suo nome indiano, che era Goyaałé.
Nel corso delle guerre Apache, che per un quarto di secolo videro contrapposte le truppe statunitensi e gli indiani americani che ne volevano fermare l'espansione a ovest, divenne noto per il suo coraggio, la sua ferocia, e per la sua capacità di sfuggire ai nemici.
Prima della sua resa, di cui in punto di morte dichiarò di essersi pentito, sostenendo che avrebbe dovuto continuare a combattere "fino a quando non fossi rimasto l'ultimo uomo vivo", Geronimo fu a capo dell'ultimo grande gruppo di combattimento di indiani americani che si rifiutavano di riconoscere il governo degli Stati Uniti nel West.

Perché i paracadutisti gridano "Geronimo!" prima di lanciarsi?

Il mito attorno alla figura di questo condottiero indiano è stato propagato anche dalla cultura popolare, che ne ha fatto il protagonista di canzoni, fumetti, libri e - ovviamente - film.
Vuole la leggenda che nel 1940 un gruppo di allievi paracadutisti dell'esercito statunitense di stanza a Fort Benning, la notte prima del loro primo lancio, andarono al cinema per allentare la tensione, e il film che videro fu L'ultimo pellirossa di Paul Sloane, primo dei tre film, con il Geronimo! di Arnold Laven del 1962 e con questo di Hill, a raccontare le gesta del guerriero indiano. Un soldato di nome Aubrey Eberhardt promise, dopo aver visto il film, di gridare il nome dell'intrepido guerriero indiano al momento del lancio, per mostrare di non aver paura. E così, fece, dando origine a un'abitudine che si diffuse presto presso i suoi commilitoni, e poi in giro per il mondo tra tutti quelli che si lanciano, con paracadute o meno, da grandi altezze.
Nel 1941, il primo regimento di pararacadutisti di fanteria dell'esercito americano, il 501esimo, ha addirittura incorporato il nome di Geronimo sotto la sua insegna, dopo aver avuto l'autorizzazione non solo dall'esercito ma anche dalla famiglia del vero Geronimo.



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