mercoledì 4 dicembre 2019

Cena con delitto - Knives Out: Lo scrittore, l'infermiera e il figlio

Con Christopher Plummer, Ama de Armas e Michael Shannon concludiamo i nostri brevi incontri con gli attori e i personaggi del giallo di Rian Johnson, al cinema dal 5 dicembre.

Dulcis in fundo, mentre Cena con delitto – Knives Out si prepara a uscire nei cinema italiani il 5 dicembre, forte del plauso della critica americana e dei 41 milioni al box office nel weekend lungo di Thanksgiving, andiamo a incontrare altri tre fondamentali protagonisti dell'imperdibile whodunit di Rian Johnson. In questo murder mystery c'è effettivamente un morto, il ricchissimo e celebrato scrittore di gialli Harlan Thrombey, che il giorno precedente la dipartita, nella sua gotica e un po' pacchiana dimora in stile, ha festeggiato il suo 85esimo compleanno con figli e nipoti. A quanto pare, però, il morto si è suicidato: sarà vero? A interpretare l'eccentrico patriarca, appassionato dell'antico gioco da tavolo Go, che ogni sera pratica con la giovane e devota infermiera Marta, è un veterano del grande schermo, il grande Christopher Plummer, che di anni ne compirà ben 90 (portati benissimo) il 13 dicembre.

I più giovani forse non sanno che è canadese e che da giovane, splendido com'era, ha fatto innamorare una marea di spettatrici quando è arrivato al cinema sul finire degli anni Cinquanta in film diretti da Sidney Lumet, Nicholas Ray e Anthony Mann, prima di tramortirle definitivamente col suo capitano Von Trapp nel musical di Robert Wise con Julie Andrews, Tutti insieme appassionatamente. Attivissimo, non ha mai smesso di lavorare ed ha oltre 200 titoli all'attivo, arrivando alla sua terza candidatura all'Oscar (che ha vinto nel 2010 per Beginners) due anni fa con All The Money in The World di Ridley Scott, in cui ha sostituito quel cattivone di Kevin Spacey, rigirando tutte le sue scene. Della sua esperienza in Knives Out, Plummer ha detto: “È stato come tornare a casa in un certo senso. Mi sono divertito con tutti. In ogni opera corale ci sono attori molto bravi, la maggior parte dei quali molto famosi. Siamo tutti sullo stesso piano e in un certo senso competiamo. Dobbiamo stare all'erta perché è un cast fantastico e il livello era molto alto”.  Plummer, che è un fan del genere, e ha interpretato al cinema Sherlock Holmes in Assassinio su commissione, dice del film: “È una magnifica parodia dei murder mystery di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle. Il copione era così ben scritto che ci siamo affidati alle parole. Era molto sofisticato e colto. Ci ha sedotto tutti e Rian ha fatto un lavoro incredibile nello scriverlo, era davvero fantastico. Quanto spesso capita di avere delle sceneggiature come questa al cinema?”.

Al fianco di questo grande veterano c'è un'attrice emergente: la cubana 31enne Ana de Armas, arrivata prima in Spagna, dove ha raggiunto il successo in tv, e poi in America. Qualcuno l'avrà forse notata nel suo primo, mediocre film americano, l'horror di Eli Roth Knock Knock, o nei successivi War Dogs e - soprattutto - Blade Runner 2049, dove era l'ologramma AI di Joi. Ci aveva colpito molto nel film di Andrea Di Stefano The Informant, dove era la moglie di Joel Kinnaman, e tutti convengono sul fatto che in Cena con delitto buca letteralmente lo schermo. Di lei Daniel Craig, che se l'è ritrovata sul set di No Time To Die, ha detto: “Ana sprigiona una quantità di emozioni. Ha una grande potenza. Questo mi ha colpito enormemente. L'ho adorata. È così giovane, bella e talentuosa! Una combinazione notevole” (chissà se mrs. Craig, Rachel Weisz è gelosa). Parlando della sua esperienza nel film, Ana ha detto: “Mi sento esattamente come Marta, sono stata buttata in una situazione in cui non avevo idea come sarei sopravvissuta”. E rivela qualche dettaglio interessante: “Nella descrizione sul copione c'era scritto solo che Marta era una badante, Latina e graziosa. Tutto lì. E io ho pensato 'che cosa? Non lo faccio'. Perché con una Latina in un'ambientazione come questa, con una famiglia benestante e questo cast, tutto quello che ho pensato è stato 'Ma che ci faccio qui? Probabilmente starò in un angolino e avrò poco da dire”.

Ma alla fine la sceneggiatura di Rian Johnson le ha dato molto più spazio, tanto da farne di fatto quasi la protagonista: “Ci sono un sacco di personaggi latino-americani rappresentati in modo molto limitato e pieno di cliché da cui cerco di tenermi lontana. Ma Rian mi ha offerto un intero universo”. Per prepararsi Ana de Armas ha avuto solo una settimana di tempo: “Mi sentivo esattamente come avrei dovuto, perché era quello che provava il personaggio. Scoprivo chi era mano a mano che andavamo avanti, giorno per giorno”.

Come abbiamo visto nelle "puntate precedenti", se siete stati attenti (e se no cliccate sull'hashtag del titolo del film in fondo alla pagina per recuperarle), Harlan Thrombey ha due figli, un nipote e una nuora vedova. Il figlio maschio a cui ha affidato la gestione della prospera casa editrice che pubblica i suoi best seller è Walter o meglio “Walt” Thrombey, con la barba e una zoppìa che lo costringe ad appoggiarsi a un poderoso bastone da passeggio, e che il giorno del compleanno del padre ha una brutta sorpresa. Per l'attore che lo interpreta, l'eccelso Michael Shannon, è la prima volta con un whodunit, un genere che non ha mai frequentato:

“Non ho mai fatto Trappola per topi o Dieci piccoli indiani a teatro e non ho mai letto le sue cose" – dice riferendosi a Lady Agatha Christie - “Anche se ho un ricordo molto netto di aver visto Omicidio allo specchio da ragazzo. E mi ha spaventato a morte. Mi ha affascinato fare un film di questo genere. Non mi è mai stato offerto niente di simile. Mi piacciono le storie corali e ammiravo le persone con cui avrei lavorato. Ho avuto la sensazione istintiva che sarebbe stato divertente. Abbiamo girato subito fuori Boston nella casa di mio padre nel film. Abbiamo passato un sacco di tempo in quella casa anche se avevamo le nostre roulotte. Anche quando non giravamo, ci faceva piacere stare insieme e questo è stato unico. Era un piacere stare insieme sia quando lavoravamo sia quando ci riposavamo”.

C'è un motivo, spiega Shannon, per la barba del suo personaggio, che elabora in questo modo: “Walt cerca di sembrare molto saggio e in pratica nasconde il fatto di essere uno scemo. Walt è un tipo abbastanza dolce, non è una persona maligna, penso. Ma è molto insicuro e non ha raggiunto un granché nella vita a questo punto. Penso anche che sia perché nel film Jamie Lee e io abbiamo perso un fratello e questo getta la sua ombra su tutto. Il fratello era il maschio alfa e Walt è uno di quei ragazzini timidi e sensibili. Penso che fosse brillante e non abbia mai capito come sfruttare le sue doti”.

E adesso non vi resta che andare al cinema a conoscere questi personaggi e i loro splendidi interpreti, perché l'attesa è quasi finita. Non siete curiosi di sapere chi l'ha fatto?



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