martedì 24 dicembre 2019

Una Poltrona per Due: quello che non sapete dellla commedia in onda ogni Natale di cui pensate di sapere tutto

Un classico imprescindibile che da più di 35 anni ci rallegra durante le feste e che conserva ancora qualche sorpresa.

Trading places - gioco di parole sullo scambiarsi i posti ma anche sul trading finanziario - nota in Italia come Una poltrona per due, la commedia diretta da John Landis, uscita in America l'8 giugno 1983 e in Italia il 19 gennaio 1984, è diventata un classico natalizio imprescindibile. L'abbiamo vista, rivista, abbiamo riso e apprezzato ogni volta come fosse la prima le spassose performance dei protagonisti e l'ingegnosità di questa commedia degli equivoci, uno dei primi film americani – se non il primo, comunque il più riuscito - a parlare in modo non drammatico e serioso ma divertente e intelligente di alta finanza, razzismo e classi sociali. Insomma sappiamo tutto, o pensiamo di saperlo, ma qualche curiosità forse ci è rimasta. Noi ve ne proponiamo alcune, certo non esaustive, ma l'aneddotica è una delle cose che preferiamo quando si parla dei nostri film preferiti.

Gli attori: chi c'è e chi avrebbe potuto esserci

Va bene, questa è facile e probabilmente la conoscete già: inizialmente il film scritto da Timothy Harris e Herschel Weingrod si intotolava Black and White ed era stato pensato per la coppia comica formata da Gene Wilder e Richard Pryor, che insieme avevano già fatto nel 1976 Wagon-Lits con omicidi e Nessuno ci può fermare (1980). Pryor rinunciò per altri impegno e gli subentrò un fresco reduce di successo del Saturday Night Live, l'appena 22enne Eddie Murphy, al suo secondo film dopo l'incredibile successo di 48 ore (gli anni ottanta sono stati la vera epoca d'oro del buddy movie bianco/nero). A quel punto, non volendo apparire come un giovane rimpiazzo di Pryor, Murphy chiese un recasting, e chi poteva prendere Landis se non il complice di sempre, Dan Aykroyd?



Nel ruolo dei terribili fratelli Duke, i due milionari carogna che sconvolgono la vita del “povero” soggetto del loro cinico esperimento, Louis Winthorpe III interpretato da Dan Aykroyd, ci sono due meravigliosi attori che da tempo ci hanno lasciato: Don Ameche, celebre volto dell'epoca d'oro di Hollywood, protagonista di decine di film tra cui il classico Il paradiso può attendere (1943) e Ralph Bellamy, un altro glorioso veterano, che ricordiamo in film come La signora del venerdì e L'orribile verità e che ritroveremo con Murphy e Landis nel 1988 assieme ad Ameche, nello stesso ruolo di Una poltrona per due – ma stavolta gli homeless sono loro - in Il principe cerca moglie. Mentre Bellamy è sempre stato nel cast, lo stesso non è accaduto per Ameche perché la prima scelta è stato Ray Milland, che per problemi di età e di costi per l'assicurazione ha dovuto rinunciare. Il maggiordomo, Coleman, è interpretato da uno splendido attore inglese, Denholm Elliott, che molti ricorderete come il Marcus Brody dei film di Indiana Jones, ma la prima scelta era ricaduta su sir John Gielgud, vera altezza reale del cinema e del teatro inglese. Jamie Lee Curtis invece fu la prima scelta di Landis e la scena del suo topless nel film è diventata leggendaria. Il regista dovette però insistere con la Paramount per averla perché all'epoca l'attrice non aveva ancora interpretato una commedia ed era nota solo per i ruoli da scream queen nel cinema horror, tra cui ovviamente quello di protagonista in Halloween di John Carpenter.

I riferimenti musicali e letterari

Le nozze di Figaro di Mozart contrappuntano parecchie scene del film: all'inizio, quando vediamo la routine mattiniera della gente di Filadelfia e troviamo Louis Winthorpe III che fa colazione a letto, sentiamo l'overture dell'opera buffa del grande Wolfgang Amadeus. Per strada, Winthorpe fischietta “Se vuoi ballare”, che è l'aria in cui Figaro dichiara che smaschererà la macchinazione del suo padrone, il Conte d'Almaviva, per conquistare la bella Susanna. Se avete visto Oscar – Un fidanzato per due figlie di John Landis, saprete che il regista ha un debole per questo genere di opere (lì era Il barbiere di Siviglia di Rossini) e vi fa spesso riferimento. L'ispirazione per la storia può essere venuta agli autori dal celebre racconto di Mark Twain “La banconota da un milione di sterline” in cui due eccentrici fratelli milionari ne fanno dono a un poveraccio, scommettendo sul fatto se questa, ovviamente non spendibile, possa o meno cambiare la sua vita. E ovviamente è sempre di Mark Twain "Il principe e il povero", sullo scambio dei ruoli tra i due personaggi, che è alla base della storia del film. Infine, anche se noi non li conosciamo come in America, sappiamo che i Three Stooges (da noi ribattezzati I tre marmittoni) sono popolarissimi in patria, Landis ne è un fan e alcuni hanno trovato molte somiglianze tra il film e un loro corto intitolato Hoi Polloi. Noi riteniamo più probabile che le ispirazioni di partenza siano state le stesse per entrambi.

Guarda chi c'è!

I cameo roles (che in italiano si chiamano cammei, con due emme) erano praticamente d'obbligo nelle commedie degli anni Ottanta, e in particolare registi come Joe Dante e John Landis (ricordate Steven Spielberg nei Blues Brothers?) erano sempre pronti a far sorridere il pubblico con apparizioni a sorpresa di noti personaggi. In Una poltrona per due appare il grande rocker Bo Diddley (è l'uomo del banco dei pegni), Jim Belushi sbuca da un costume da gorilla, il duo comico Franken & Davis, composto da due star del SNL, compare nei panni di due facchini, Kelly Curtis, sorella di Jamie Lee, è Muffy, una delle ragazze al country club di Wynthorpe e lo stesso Landis compare con un impermeabile e una valigetta in mano accanto a Valentine quando questi esce di prigione. Il regista e attore Frank Oz, che in Blues Brothers restituiva i suoi oggetti a Jack Blues/Belushi che usciva di prigione, qua è un poliziotto che controlla gli oggetti di Winthorpe quando viene arrestato. In un altro non ovvio riferimento ai Blues Brothers, il numero di Wynthorpe in prigione è 74745058, lo stesso che aveva Jack Blues.

Don Ameche e le parolacce

Attore vecchia scuola, Ameche interruppe una pausa di 13 anni dalla recitazione per interpretare Mortimer Duke. Conservatore e religioso, uomo di altri tempi, proprio non riusciva a dire la parola che noi traduciamo più o meno come "vaffanculo". Ma, a suo onore va detto, non gli piaceva neanche dire “nigger”, come il suo personaggio definisce Valentine quando parla col fratello. Per la scena finale, in cui doveva gridare “Fuck him!”, Landis dovette accontentarsi di un unico ciak. Ogni volta che il copione gli richiedeva di usare un linguaggio volgare, Ameche si scusava successivamente col cast e la troupe, come ha raccontato anni dopo Jamie Lee Curtis, tanto da recarsi sul set prima la mattina se il giorno prima non era riuscito a farlo. Nonostante il disagio, Ameche offrì una performance meravigliosa e il ruolo rilanciò la sua carriera, tanto che per il suo film successivo, Cocoon di Ron Howard, vinse l'Oscar come miglior attore non protagonista e nel 1988, con Le cose cambiano di David Mamet, vinse il premio Pasinetti alla Mostra del cinema di Venezia.

La regola Eddie Murphy

Infine - e questa è curiosa davvero - esiste nel codice legale americano una “Eddie Murphy Rule” sul trading, nata proprio da quel che succede nel film. Senza entrare troppo in dettagli tecnici, la regola bandisce “l'uso di informazioni governative non correttamente acquisite per commerciare nel mercato delle materie prime”. In pratica dal 2010 in America non si può trarre profitto da informazioni di cui si è venuti in possesso non in via ufficiale. La regola - anche se porta il nome di Murphy - fa riferimento all'azione dei fratelli Duke che nel film vogliono trarre profitto dal commercio del succo d'arancia usando dati del Ministero dell'Agricoltura sul raccolto delle arance, non ancora pubblici e ottenuti in modo irregolare.

In chiusura aggiungiamo una curiosità tutta italiana: sono 22 anni che la vigilia di Natale Italia 1 trasmette con successo Una poltrona per due, un record che ha meritato l'inserimento nei trivia americani dell'Internet Movie Database, confidenzialmente chiamato IMDB. Dunque auguri, e non mancate all'appuntamento!



from ComingSoon.it - Le notizie sui film e le star https://ift.tt/2PTdxdW

via Cinema Studi - Lo studio del cinema è sul web

Nessun commento:

Posta un commento