sabato 21 dicembre 2019

Tolo Tolo, la promozione di Checco Zalone tra immigrati e nostalgie del bidet


Genio del marketing di se stesso, Luca Medici è riuscito a non mostrare nemmeno un fotogramma del film vero e proprio in arrivo il 1° gennaio.

C'è chi, come la Disney, mesi prima di un'uscita di un film propone uno o due teaser trailer, poi trailer, character poster, immagini e quant'altro. All'opposto c'è il fenomeno nostrano di Checco Zalone e del suo Tolo Tolo, nelle sale dal 1° gennaio: è uno dei personaggi dello spettacolo italiano che più divide pubblico, critica e persino opinione pubblica, ma bisognerebbe ammettere che dimostra una capacità di gestione dell'hype da fare invidia alle major americane.

Tolo Tolo: il video di Immigrato di Checco Zalone è il trailer

Mezzo mondo ha in testa il tormentone alla Celentano-Cutugno di "Immigrato", negli scorsi giorni si è discusso molto su quale valore dare a ciò che si vede e si sente: è razzista? Prende in giro i razzisti? Checco è un genio della satira? E' il principe dei paraculi? E' tutte e due le cose? Hanno dato il loro parere tutti, da Massimo Cacciari (su richiesta) a Heather Parisi (sponte sua). Già il fatto stesso che elenchiamo questi due nomi uno di seguito all'altro è un segno di un'inverosimile capacità di coinvolgimento dell'opinione pubblica.
Rimane una realtà incontrovertibile: "Immigrato" esiste come promozione di Tolo tolo, e da quel poco, pochissimo che sappiamo della storia di Tolo Tolo, non ha nulla a che vedere con personaggi o plot. Ha tuttavia col film un legame tematico, e questo ci appare una finezza (ci perdonino il lettore e lo stesso Zalone per l'uso azzardato di questo termine nel contesto): il rivelato straccio di trama di Tolo Tolo parla di "un italiano emigrato in Africa costretto a tornare in Italia per lo scoppio di una guerra civile". Insomma, l' "immigrato" del film sarà proprio Zalone, nella situazione inversa a quella che si ammira nel video.
Anche per Quo Vado? Checco evitò i trailer, preferendo tre brevi sketch da trenta secondi, ma erano del tutto slegati dalla trama del lungometraggio di Gennaro Nunziante. La strategia qui è migliorata e rifinita: inoltre il tormentone "La prima repubblica", coerente invece con il messaggio di Quo Vado?, fu diffuso solo in concomitanza con l'uscita del film, dandogli meno tempo di mettere radici nel tran tran quotidiano degli spettatori.

Tolo Tolo, Checco Zalone e la nostalgia del bidet

La seconda apparizione di Checco Zalone negli ultimi giorni è stata un'ospitata da Fiorello durante una puntata di Viva Rai Play. E' arrivato accompagnato dall'"immigrato" del celebre video, al secolo l'attore romano Maurizio Bousso, per poi abbandonarsi a una delle sue tipiche canzoni pastiche, "La nostalgie de bidet". Buffonata anche questa, però il pezzo narra di un immigrato italiano (ancora) in Francia, dove si strugge a tal punto per l'assenza del citato arredo da bagno da fare ritorno nella natìa Foggia, pur sottolineando quanto sia un luogo deprimente. Lo humor scatologico è assicurato, però di fatto l'esposizione del tema del film prosegue, tirando in ballo la Francia, quando si parla di immigrazione paese spesso al centro di ammirazione o contrasti, ispirazioni o polemiche con il nostro paese. Ancora una volta Zalone fa gioco di sponda, non si allontana da quello che sembra essere Tolo Tolo, ma non lo spoilera. Al confronto si potrebbe dire Star Wars L'ascesa di Skywalker nei trailer made in J. J. Abrams ha spoilerato il film intero.
Si può pensare che Zalone non faccia vero cinema, però è sorprendente come il suo atteggiamento protettivo verso l'esperienza effettiva di Tolo Tolo richiami la purezza invocata dal nostro collega Antonio Bracco per la visione di Tenet di Christopher Nolan.
Ecco, abbiamo iniziato l'articolo con Cacciari e chiudiamo con Nolan.
Checco, ancora una volta, riesci a farci vergognare.



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