Uno dei blockbuster del 1996 è stato lo spettacolare disaster movie Twister, scritto dal romanziere Michael Crichton insieme alla scrittrice e attrice Anne-Marie Martin, all'epoca sua moglie, diretto da Jan De Bont e interpretato da Helen Hunt e Bill Paxton. Da sempre prediletti dal pubblico, i film catastrofici sono incentrati su diversi fenomeni atmosferici o incidenti, ma seguono spesso lo spesso copione. Il realismo degli effetti speciali e gli attori coinvolti sono il principale motivo di attrazione, e Twister - che ruota, è il caso di dirlo, intorno a due impavidi cacciatori di tornado - può contare su FX rivoluzionari per l'epoca e su un duo protagonista di ottimo livello. Oltre a Paxton, scomparso prematuramente nel febbraio del 2017, fa parte del cast anche il grande attore Philip Seymour Hoffman, che ci ha lasciato purtroppo nel 2014.
Twister: un tornado anche al botteghino
Prodotto da Steven Spielberg - che quando un anno e mezzo dopo le riprese incontrò Bill Paxton lo ringraziò per tutti i soldi che gli aveva fatto guadagnare - Twister fu un vero e proprio fenomeno al box-office mondiale. Con un incasso (parliamo di 24 anni fa) di oltre 494 milioni di dollari arrrivò secondo dopo l'imbattibile Independence Day che ne portò a casa 817, e primo – di misura – rispetto al primo Mission: Impossible che incassò 457 milioni. A dominare il botteghino americano dell'anno sono dunque due film diretti da registi europei: il tedesco Roland Emmerich e l'olandese Jan De Bont.
Twister: Jan De Bont e la caccia al tornado che non c'era
Twister è il secondo film da regista di Jan De Bont dopo un altro grande successo, Speed. In tutto firmerà cinque regie. L'ultima, del 2003, è Lara Croft - La culla della vita, dopo di che - non sappiamo per quale motivo, visto che negli anni Novanta era considerato uno dei registi action di maggior talento – non appaiono più crediti a suo nome, dal che deduciamo sia andato in pensione. Come direttore della fotografia, prima dell'esordio dietro la macchina da presa, ha collaborato a lungo con Paul Verhoeven, partecipando a sei dei suoi film, dal primo, Gli strani amori di quelle signore (1971) fino a Basic Instinct (1992). Tra gli altri film di cui ha diretto la fotografia in America ricordiamo Il grande ruggito, Cujo, Trappola di cristallo, Black Rain, Caccia a ottobre rosso, Arma Letale 3. A proposito di Twister, per cui ha dovuto fare massiccio ricorso agli effetti speciali, De Bont ha raccontato la cosa più paradossale per un film su dei cacciatori di tornadi:
La cosa più difficile è stata che abbiamo girato in una stagione durante la quale in genere ci sono i tornado. E naturalmente l'anno in cui giravamo c'è stata un'estate incredibilmente mite. Non c'era un tornado all'orizzonte per centinaia di chilometri. E il cielo era sempre completamente azzurro e dunque mi chiedevo come fare un film del genere col sole, senza vento, eccetera. Tutti erano convinti che in Oklahoma, dove giravamo, il cielo fosse perennemente scuro, quindi con la Industrial Light and Magic abbiamo trovato il modo di sostituire quei cieli e per ogni scena ci sono voluti parecchi giorni di lavoro. Avevamo una seconda unità che riprendeva il cielo degli Stati confinanti, dove il tempo non era sempre sereno, come ad esempio in Nebraska, e poi sostituivamo quelle immagini con quelle girate in Oklahoma. Oggigiorno il CGI è diventato la norma e lo diamo per scontato, ma a metà anni Novanta usare la computer grafica per creare una catastrofe che sembrasse autentica era un procedimento nuovo e incredibilmente complicato.
Twister e i veri cacciatori di tornado
Per rendere il film più realistico, Jan De Bont si è documentato in questo modo:
Prima di tutto ho partecipato a un paio di quelle cacce al tornado. È fantastico, davvero fortissimo. Non c'è niente di più elettrizzante e spaventoso che dare la caccia a un tornado in macchina. È incredibile la potenza della natura e niente di quello che avremmo potuto fare si sarebbe minimamente avvicinato a quello che la natura può fare. Allora sono andato a incontrare un po' di questi cacciatori di tornado e ne ho assunti alcuni perché ho pensato che loro sapessero dove dovevamo andare a cercarli, anche se non sapevamo che sarebbe stata un'estate mite. Loro ci hanno insegnato se non altro quello che le persone avrebbero fatto e detto in macchina e se l'equipaggiamento era giusto, anche se purtroppo di tornado non c'era neanche l'ombra.
Ma chi sono questi cacciatori di tornado o storm chaser, a cui nel 2007 è stata dedicata anche un impressionante reality televisivo a puntate? Data la ricorrenza di questi catastrofici fenomeni negli Stati Uniti, ci sono spericolati scienziati, meteorologici e studiosi che si occupano di misurarne l'intensità e il grado di pericolo e per far questo, seguono i tornado a bordo di speciali veicoli entrando letteralmente nell'occhio del ciclone, fino al centro della tempesta. Uno di questi, Tim Samaras, è rimasto ucciso sul lavoro nel 2013. Dopo la morte di Bill Paxton, 200 cacciatori di tornado con i loro traccianti GPS formarono sul display di un radar le iniziali BP in suo omaggio. Si tratta di un tributo riservato ai veri storm chaser, fatto per la sesta volta nella storia e per la prima non dedicato a uno di loro (qua le immagini e la notizia originale). Ovviamente, parlando di uragani non si può non pensare a quello che trasporta Dorothy via dall'amato Kansas nel Mago di Oz. Per questo nel film hanno chiamato col suo nome l'attrezzatura usata, mentre il vero strumento di rilevazione che gli storm chaser provano a mettere sulla strada dei tornado ha l'acronimo di T.O.T.O., come il cagnolino di Dorothy.
Da Tom Hanks a Bill Paxton, grazie a James Cameron
Inizialmente il protagonista di Twister avrebbe dovuto essere Tom Hanks, che fece anche la lettura del copione col resto del cast e scelse l'abbigliamento del personaggio, rimasto nel film, da cui a un certo punto si ritirò. Al suo posto venne scelto il texano Bill Paxton, per il suo “fascino da uomo comune del Sud”. A consigliarlo caldamente era stato James Cameron, che l'aveva diretto in Terminator e in Aliens - Scontro finale, e di cui era molto amico fin dal 1981, quando entrambi si facevano le ossa alla factory di Roger Corman.
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