Quando hai una faccia come quella di Anthony James - l'attore morto il 26 maggio nel Massachussets all'età di 77 anni - non sarai mai un protagonista, ma sicuramente avrai la possibilità di lasciare il tuo segno nelle caratterizzazioni dei personaggi negativi. Di lui probabilmente non ricordiamo il nome, ma di certo abbiamo ben presente dove lo abbiamo visto.
Quando c'era bisogno di un cattivo, di uno psicopatico o un killer, lui era uno di quelli a cui i registi si rivolgevano. Alto due metri, magro, faccia butterata e occhi da folle, era l'epitome perfetta del villain, anche se nella vita era tutt'altra cosa, un vero intellettuale, che ha scritto un libro sull'arte e la poesia e un'autobiografia ("Acting My Face", 2014), oltre ad esporre i suoi quadri in mostre. Si chiamava in realtà James Anthony, ma decise di invertire nome e cognome quando iniziò a recitare. Il debutto, indimenticabile, nel film premio Oscar La calda notte dell'ispettore Tibbs, dove era l'odioso razzista dietro il banco del diner.
Nello stesso periodo era una presenza fissa nella serie western Gunsmoke e appariva anche in La grande vallata, Ai confini dell'Arizona e Bonanza, prima di interpretare al cinema il viscido autostopposta di Punto zero di Richard Sarafian. Clint Eastwood lo chiamò per Lo straniero senza nome, e sarà sempre lui ad offrirgli un altro ruolo memorabile nel suo film premio Oscar Gli spietati, che sarà l'ultimo interpretato da James prima di dedicarsi alla pittura. Tra gli altri suoi personaggi da ricordare: il malvagio chaffeur del bellissimo horror di Dan Curtis Ballata macabra, e il sicario che deve vedersela con Frank Drebin nello spassoso Una pallottola spuntata 2 e 1/2.
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