Tantissime emozioni ci accompagnano ogni giorno, ma il sequel di Inside Out ha dovuto selezionare le più importanti e funzionali per il nuovo capitolo della vita di Riley. In piena fase pre-adolescenziale, la protagonista è alle prese con un nuovo mix di emozioni che finiranno per prendere il sopravvento a partire da Ansia, che entra in gioco creando scompiglio insieme ad Imbarazzo, Noia ed Invidia. Accettare le new entry non è facile per Paura, Disgusto, Rabbia, Tristezza e Gioia, ma bisogna venirsi incontro ed accettare ogni singola emozione. Un lungo percorso di accettazione dentro e fuori per Riley e che avrebbe complicato ulteriormente il quadro se avesse aggiunto ulteriori emozioni tagliate fuori dal sequel. La sceneggiatrice Meg LeFauve ha confermato che in principio avevano valutato anche Vergogna e Senso di Colpa, ma non hanno superato la fase di montaggio finale.
Inside Out 2, la sceneggiatrice spiega perché Vergogna e Senso di Colpa non hanno raggiunto le altre emozioni nel sequel
Riley sta affrontando una serie di cambiamenti importanti in Inside Out 2, che avranno un forte impatto anche al quartier generale dove Gioia & Company dovranno accogliere un nuovo gruppo di emozioni capitanate da Ansia. In principio, però, la sceneggiatrice Meg LeFauve e il suo team avevano valutato anche altre emozioni da aggiungere al sequel. Tra queste le più papabili erano Vergogna e Senso di Colpa. Ai microfoni di ComicBook, ha raccontato di più:
Avevamo un pescatore di idee di nome Gail, e siamo andati alla fabbrica di Fatti e Opinioni e abbiamo visto come venivano realizzati. Ed è stato super divertente. Penso che in termini emotivi, abbiamo davvero provato per un bel po' di tempo ad inserire Vergogna e Senso di Colpa nel film. La vergogna è più autocritica, quella cosa che ti resta addosso. Ne abbiamo parlato con molti esperti. La differenza con la vergogna è che non è davvero una cosa positiva per te perché si tratta solo di attaccare te stesso. Mentre il Senso di Colpa riguarda l'assunzione di responsabilità ed è un comportamento, non chi sei.
Ma perché non hanno raggiunto lo schermo? Tempo fa è stato già il regista a rispondere a questa domanda, ma anche la sceneggiatrice ha dato manforte alla motivazione, precisando che sì, c’erano fin troppe emozioni in gioco e non avrebbe funzionato mescolarne così tanto, soprattutto perché lo scopo era concentrarsi proprio su Ansia.
Ma in realtà non ha mai funzionato del tutto. E per questa versione, poiché avevamo davvero bisogno di concentrarci su Ansia, la trama ha iniziato a biforcarsi troppo. Ma penso che tutti noi abbiamo quel critico interiore nella nostra testa, e abbiamo potuto esplorarlo un po' attraverso le proiezioni e un po' con il modo in cui Ansia può cominciare a fare questo effetto. Quindi, penso che ci sia nel film ma è stata una cosa che abbiamo esplorato e che alla fine non l'abbiamo ritenuta utile per questa versione.
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