Dalla sua uscita in America, I segni del cuore (CODA), ha raccolto consensi e premi, tra cui l'AFI come miglior film dell'anno e il BAFTA per la miglior sceneggiatura non originale e per il non protagonista Troy Kotsur, tre categorie per cui è candidato anche ai prossimi Oscar. Ma dopo i recenti successi de Il potere del cane, probabilmente nessuno si aspettava che questo remake vincesse il prestigioso premio della Producers Guild, il PGA, che viene in genere considerato di ottimo auspicio per la statuetta più importante.
I segni del cuore e gli altri Producers Guild Awards
Nel caso del PGA i premi sono assegnati dall'associazione dei produttori e quest'anno I segni del cuore ha vinto il Darryl Zanuck Award per il miglior film. Diretto da Sian Heder, ha adesso il record di essere il primo film uscito esclusivamente in streaming (produzione Apple) a ottenere un riconoscimento così importante. Ma perché il PGA è considerato un buon presagio per gli Oscar? Perché, negli ultimi 32 anni, ben 22 film premiato dalla Producers Guild hanno vinto poi l'Academy Award. Dal 2009 sono stati solo 3 i film che non hanno ottenuto entrambi i riconoscimenti, ovvero La grande scommessa, La La Land e 1917 (che ha vinto l'Oscar ma non il PGA). Giochi tutti da rifare insomma, vedremo cosa succederà la prossima domenica.
Per la categoria del documentario cinematografico, invece, il PGA è andato all'acclamatissimo Summer of Soul (… or, When the Revolution Could Not Be Televised) e come miglior film animato è stato premiato Encanto.
Per chi volesse recuperare I segni del cuore, il film andrà in prima italiana lunedì 21 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e sarà disponibile on demand.
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