Il 17 marzo 2022 arriva finalmente nei cinema italiani Belle di Mamoru Hosoda, l'ultimo film di animazione di quello che è considerato non solo uno dei più importanti autori di anime, ma in generale uno dei cineasti più influenti del Giappone, per pubblico e critica.
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È davvero il caso di non lasciarsi sfuggire proprio in sala questo lungometraggio, perché - e ve lo scriviamo sinceramente anche in base alla nostra esperienza - ha un respiro audiovisivo particolare che si apprezza proprio sul grande schermo. E questa è una delle cinque ragioni per cui ci sentiamo di sostenerlo.
Belle, uno sguardo critico al presente ma senza moralismi e costruttivo
Prima ancora di essere un film spettacolare, Belle è un racconto sull'oggi. La protagonista Suzu è una liceale diciassettenne che ha creato un avatar in una piattaforma di realtà virtuale: la sua "Belle" fa ciò che lei non ha il coraggio di fare nella vita reale, cantare. Nel dipanarsi della vicenda tuttavia, senza rischiare spoiler, vi diciamo che dovrà dare a questa fuga il suo giusto valore... capendo quando è il momento di mettersi in gioco in prima persona. Il bello del lavoro di Hosoda è che il messaggio non è mai a sfavore della tecnologia, che tutto sommato è una valvola di sfogo affascinante e un'occasione: la sceneggiatura preferisce spronarci alla nostra ricerca di un equilibrio. A fuggire dall'alienazione. Vedendo Belle, è tutto chiaro, per i più giovani e per i più anziani.
Con Belle l'anime abbraccia l'animazione occidentale
Diversamente da altri anime, Belle è un film concepito anche (ma non solo) per rendere omaggio alla tradizione Disney, oltre che alla fiaba occidentale. È in parte una rilettura fantascientifica della Bella e la Bestia, riferendoci proprio al film di animazione del 1991 realizzato dai Walt Disney Animation Studios. Sposando in pieno quest'influenza, Mamoru Hosoda ha chiesto una collaborazione, per il design della splendida diva Belle, a Jin Kim, collaboratore della Disney su film recenti come Frozen, Rapunzel, Oceania, Big Hero 6 e l'ultimo Encanto: un vero specialista di "principesse". Questo senza contare che chiunque ricordi l'originale Bella e la Bestia noterà immediatamente gli omaggi scenografici al classico Disney in alcune sequenze.
E non è tutto: Hosoda ha coinvolto nel design un altro maestro dell'animazione occidentale contemporanea, l'irlandese Tomm Moore del bellissimo Wolfwalkers.
Belle è Mamoru Hosoda al 100%
Al di là degli omaggi ad altre cinematografie, Belle è anche un anime che rispetta in pieno la poetica di Mamoru Hosoda: c'è l'esplorazione di un mondo alternativo, fuga ideale da quello reale e difficile, come avveniva in The Boy and the Beast. Chi conosce l'autore penserà però soprattutto a Summer Wars, per la rappresentazione di un mondo virtuale brulicante di colore e dettaglio, in un tripudio di fantasia grafica che riempie l'inquadratura (e sarà difficile da apprezzare su una tv).
Allargando però lo sguardo, Belle riecheggia di altre tematiche dell'autore di Mirai, Wolf Children e La ragazza che saltava nel tempo: rapporti familiari, affetti e responsabilità, la meraviglia del crescere... in un periodo confuso come l'adolescenza. Leggi anche Belle, la recensione del trascinante film di Mamoru Hosoda
Belle ha una dimensione cinematografica
Come si scriveva, Belle è chiaramente concepito per essere visto e apprezzato sul grande schermo. Non soltanto per le sue citate qualità visive e sonore in generale. In più di un caso, le performance di Belle nel mondo virtuale sono concepite come reali concerti, con un ritmo di montaggio e ripresa, con un uso delle pause e del sound design, che vogliono riprodurre l'emozione della fruizione comunitaria di un grande evento musicale. Sono momenti molto emozionanti, e possiamo garantire di aver assistito a una proiezione con le scolaresche alla Festa del Cinema di Roma, sezione Alice nella Città, dove la sala buia ha davvero sospeso il tempo di centinaia di ragazzini altrimenti giustamente vivaci. Con tifo verbale per i protagonisti (e in quell'occasione il film era proiettato sottotitolato!).
Belle è già un grande successo
Belle arriva sugli schermi italiani forte di un successo notevole al boxoffice giapponese: i suoi 57 milioni di dollari ricavati in Giappone hanno scalzato il record personale di Hosoda con The Boy and the Beast. Il film è risultato il terzo più visto in Giappone nel corso del 2021, e all'apprezzamento del pubblico in patria è seguita una standing ovation della critica di ben quattordici minuti al Festival di Cannes, dove il film è stato presentato lo scorso luglio. L'anime dello Studio Chizu si è fatto notare anche nell'ambito dei riconoscimenti internazionali dell'animazione: agli Annie Awards ha ricevuto nomination per miglior film, effetti, regia, sceneggiatura e production design. Leggi anche Mamoru Hosoda: "L'animazione è un territorio ancora inesplorato"
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