Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, quarto capitolo della saga uscito nel 2008, è stato detestato da molti fan, giudicato spesso come il peggiore della serie, nonostante la regia di Steven Spielberg. E' curioso notare come il film, nel cui cast oltre a Harrison Ford c'erano Shia LaBeouf, Karen Allen, John Hurt, Cate Blanchett e Ray Winstone, abbia suscitato reazioni negative persino in due persone che gli hanno dato vita. Indiana Jones 4 peraltro ha anche un primato notevole, cioè la creazione di un'espressione idiomatica. Questo a dispetto di un successo al boxoffice da 790 milioni di dollari (per 185 di costo). Approfondiamo le varie questioni.
Indiana Jones, il teschio di cristallo e il frigo contro la bomba atomica
Una maniera veloce per sintetizzare il disgusto verso il quarto Indiana Jones è citare la famigerata "scena del frigo": in una delle sequenze iniziali, Indy si salva da un'esplosione atomica rifugiandosi in un frigo rivestito di piombo, che rimane intatto, vola per aria e scodella il nostro eroe a distanza di chilometri, illeso. L'esagerata sequenza, giudicata improbabile anche per gli standard della serie di certo non realistica, ha portato a coniare appunto l'espressione "nuke the fridge", sinonimo di un'altra già usata, "jump the shark". Quest'ultima era stata ispirata da una puntata della quinta stagione (1977) di Happy Days, dove Fonzie facendo sci d'acqua addirittura saltava su uno squalo. Queste espressioni indicano con ironia il punto di non ritorno di un ciclo, quando gli autori non sanno più cosa inventarsi e alzano la posta a oltranza, senza realizzare di essere andati oltre le loro stesse regole. Ma di chi fu la colpa del frigo? Di George Lucas al soggetto? Di Spielberg? Dello sceneggiatore David Koepp? Escludiamo quest'ultimo, perché avemmo modo di leggere il copione scartato di Frank Darabont e il frigo era già bello e pronto lì, in rampa di lancio.
Nel 2011 a Empire Spielberg dichiarò: "Date la colpa a me, non a George. E' stata una mia stupida idea". Questione chiusa? Non proprio, perché nel 2012, chiacchierando col New York Times, Lucas sorrise: "Non è vero, Steven sta cercando di proteggermi". Non solo la trovata fu di George, ma fu lui a preparare per l'amico un malloppo di diverse pagine per dimostrargli che, secondo alcuni scienziati, c'era davvero la chance di sopravvivere a una cosa del genere in quel modo, "al 50%"!
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo: cosa c'entrano gli alieni?
Cosa c'entrano gli alieni con Indiana Jones? Siano o meno chiamati "esseri intradimensionali", la sostanza non cambia: Indiana Jones 4 si ibrida con la fantascienza, e questo è stato difficile da mandar giù, forse più del frigo. Sorpresa: il MacGuffin, cioè secondo Hitchcock il pretesto narrativo per avviare il tragitto dell'eroe, non piaceva nemmeno a Spielberg. Dalla citata intervista ad Empire:
Simpatizzo con la gente che non ha gradito il MacGuffin, perché a me non è mai piaciuto. George e io ci abbiamo litigato parecchio su quel MacGuffin. Non volevo che fossero alieni o esseri intradimensionali. Ma sono leale verso il mio amico. Se scrive una storia in cui crede, anche se io non ci credo, girerò il film nel modo in cui George l'ha pensato.
Lucas tra l'altro cominciò a meditare sull'idea sci-fi in stile b-movie anni Cinquanta già nei primi Novanta, dopo aver intercettato Ford per un cameo sul set di Le avventure del giovane Indiana Jones, riscoprendo il personaggio. Il progetto però si arenò quando Spielberg (immaginiamo gioendo) gli fece notare che, dopo l'uscita di Independence Day nel 1996, tutti avrebbero pensato che volessero pigramente andargli dietro. Lucas si placò e si distrasse con i prequel di Star Wars, prima di tornare alla carica e piegare le resistenze di Steven...
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo: Shia LaBeouf contro il mondo
Detestato anche a priori dai nerd più anziani, Shia LaBeouf nel film interpretava il figlio che Indy non sapeva di avere: in quegli anni era stato lanciato proprio da Spielberg nella saga di Transformers, quindi il suo coinvolgimento fu abbastanza naturale. Per la cronaca, chi scrive ritiene che la sua scena tra le liane e le scimmie in CGI sia molto peggio di quella del frigo, ma non divaghiamo. Anticipando quella che sarebbe stata la sua deriva ribellistica e nevrotica degli anni successivi, nel maggio 2010 a Cannes LaBeouf si sbottonò sul quarto Indiana Jones, sparando a zero su tutti, se stesso incluso. Dal Los Angeles Times:
Secondo me la gente è piuttosto intelligente, lo sa quando hai fatto una cacata. Se non lo ammetti, non si fideranno più di te al prossimo giro... ne abbiamo parlato con Harrison, nemmeno lui era contento. La serie si poteva aggiornare, ma c'è una ragione se non è stato accettato da tutti. Dovevamo saziare un appetito, ma mi sa che non abbiamo capito quale appetito saziare.[...]
Io amo Steven, il nostro rapporto va oltre quello lavorativo, non gli mancherei mai di rispetto. Per me è un genio, mi ha dato la mia vita. Ha fatto tante cose favolose che non deve sentirsi vulnerabile per un solo film. Ma quando hai toppato, hai toppato.
Grosso errore. Ford, tirato in ballo come mai avrebbe voluto, commentò senza mezzi termini a Details Magazine la "sincerità" di Shia: "Credo che sia stato uno stupido coglione. Come attore, penso di avere l'obbligo di sostenere il film senza fare la figura del completo deficiente. Shia è ambizioso, preciso, talentuoso, deve imparare come si affronta una situazione unica e piuttosto complessa". A parte l'insulto e la critica aspra sui modi poco professionali, Ford non entrava però nel merito della questione, dando quasi l'idea di essere d'accordo con la sostanza. Persino lui? Che brutto sipario, se sipario sarà. Leggi anche Cosa sappiamo di Indiana Jones 5
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