giovedì 23 aprile 2020

La ragazza del treno: il film con Emily Blunt e i thriller al femminile


Il film di Tate Taylor con Emily Blunt è tratto dal best-seller di esordio di Paula Hawkins, una delle molte scrittrici contemporanee di successo nel genere thriller.

Nel 2016 arriva al cinema la trasposizione cinematografica La ragazza del treno, tratto dal best-seller di esordio della scrittrice Paula Hawkins, che ha appassionato i lettori e le lettrici di tutto il mondo. Come è noto, dell'origine inglese il film mantiene solo la protagonista, Emily Blunt, mentre tutta l’ambientazione viene spostata dai sobborghi di Londra a quelli di New York. La storia ha uno spunto simile a quello di molti gialli, fin da La finestra sul cortile: l’osservatore casuale che scopre o crede di scoprire un crimine e si lascia invischiare negli eventi a rischio della sua stessa vita. Nel composito cast internazionale del film ci sono l’attrice svedese Rebecca Ferguson, il gallese Luke Evans, l’americano Justin Theroux, Edgar Ramirez e l’attrice premio Oscar Allison Jennings.

La trama del film di La ragazza del treno

Nel film, Rachel è una donna di una trentina d’anni, alcolizzata in seguito al fallimento del suo matrimonio (il marito, da cui non ha avuto figli, l’ha lasciata per una donna piìù giovane che gli ha dato una bambina), che ha perso il lavoro ma continua a prendere il treno per andare in città. Spesso ha dei blackout in seguito ai quali non ricorda niente. La sua attenzione durante il percorso si fissa sulla casa del suo ex e della compagna e su quella di una bella coppia di vicini, per cui immaginare una vita felice e idealizzata. Ma quando la ragazza un giorno scompare dopo che la vista in compagnia di un uomo, Rachel decide di indagare.

Paula Hawkins e le altre: il thriller al femminile

Delle (molte) differenze nell’adattamento tra libro e film di La ragazza sul treno, ci ha parlato qua Antonio Bracco. Non è la prima volta che un film tratto da un romanzo di grande impatto, risulta deludente e noi consigliamo sempre di tornare alla fonte originale per farsi un’idea del perché certe cose al cinema abbiano o meno funzionato. La grande voga del thriller al femminile è relativamente recente, perché da Patricia Highsmith a Shirley Jackson sono molte nella storia le autrici che si sono cimentate con la letteratura di genere. Ma solo di recente c’è stata una vera e propria esplosione del fenomeno, a partire dal successo dei romanzi dell’americana Gillian Flynn (a parer nostro la più talentuosa), che ha visto ben tre adattamenti dei suoi lavori, a cui ha collaborato in alcuni casi in qualità di sceneggiatrice: "Gone Girl", ovvero L’amore bugiardo, un buon film di David Fincher, il deludente Dark Places – Nei luoghi oscuri, da quello che è forse il suo romanzo migliore, e la bella serie Sharp Objects dal suo primo libro, “Sulla pelle”. Ma Paula Hawkins – che nel frattempo ha pubblicato un altro romanzo, "Into The Water", nel 2017 - e Gillian Flynn sono solo la punta dell’iceberg di un nuovo universo di narratrici di genere, dalla prolificissima scrittrice svedese Camilla Läckberg - autrice di dieci romanzi e due raccolte di racconti, pubblicata in Italia da Marsilio - alle australiane Liane Moriarty (di cui segnaliamo il best-seller di debutto del 2014, “I segreti di mio marito” (Mondadori) e Jane Harper con l’ultimo libro, “L’uomo perduto” (Bompiani 2020). Ma sono soprattutto britanniche le scrittrici di thriller contemporanee, come Kate Hamer, il cui “La bambina col cappotto rosso” è stato pubblicato da Einaudi nel 2017. O come Claire Mackintosh, ex agente di polizia, di cui segnaliamo il secondo romanzo, “Scritto sulla sabbia” (Bookme, 2015), che parte dalla tragica morte di un bambino investito, sfuggito alla presa della madre. E ancora, Claire Kendal, autrice di “So dove sei” (Garzanti, 2014) e Debbie Howells, col suo libro di esordio “La donna silenziosa” (Newton Compton, 2019) e le moltissime altre che stanno invadendo sempre di più gli scaffali delle librerie.

I temi del thriller al femminile

In genere non si fa distinzione tra libri scritti da uomini o da donne, ma nel caso del thriller qualche precisazione è importante. Al centro delle storie ci sono spesso ragazze o giovani donne che nella loro vita hanno subito traumi: stupro, pedofilia, tradimenti, violenza domestica, matrimoni infelici, famiglie disfunzionali e alcolismo sono alcuni dei temi ricorrenti. Nei libri di genere la voce femminile si sente nella descrizione del dolore, sempre presente e spesso molto sentita, pur nei meccanismi della classica trama. Le scrittrici non hanno comunque più remore dei colleghi a raccontare gli aspetti più truci e drammatici della morte violenta e delle sofferenze inflitte alle loro protagoniste, a volte scoperte da poliziotte che sono tutori della legge ma innanzitutto donne e in grado di comprendere questa millenaria sopraffazione sulle loro simili. Il che non vuol dire che il thriller contemporaneo al femminile sia una letteratura femminista, ma che rispecchia senza timori anche la realtà più cruda e violenta che le donne si trovano purtroppo spesso ad attraversare nella loro vita.



from ComingSoon.it - Le notizie sui film e le star https://ift.tt/2XZiTcb

via Cinema Studi - Lo studio del cinema è sul web

Nessun commento:

Posta un commento