Pensato come miniserie in due puntate andata in onda a pochi giorni dalla scomparsa del pontefice, il biopic vede nel cast anche Raoul Bova ed Ennio Fantastichini.
Alle 21:37 di sabato 2 aprile 2005, Giovanni Paolo II si spense all'età di 84 anni. Soltanto due giorni prima si era affacciato dalla sua finestra su Piazza San Pietro, ma non era riuscito a parlare. Dal giorno della sua morte fino a quello delle esequie, oltre tre milioni di pellegrini si recarono a Roma per rendere omaggio alla sua salma. Anche il mondo dell’intrattenimento fece un suo personale tributo al pontefice scomparso, attraverso una miniserie prodotta da Pietro Valsecchi e diretta da Giacomo Battiato andata in onda in due puntate, il 18 e il 19 aprile, e successivamente tutta insieme il 2 aprile del 2006. Il successo di pubblico di Karol - Un uomo diventato papa fu enorme, tanto che la fiction registrò oltre 13 milioni di spettatori e il 45% di share.
Tratto dal libro di Gian Franco Svidercoschi "Storia di Karol", il film Karol - Un uomo diventato papa (perché ci piace considerarlo un film) vede protagonista l'attore polacco Piotr Adamczyk. Curiosamente, troviamo nel cast anche Raoul Bova (nella parte di un amico sacerdote di Karol Wojtyla giustiziato da un nazista) ed Ennio Fantastichini (nei panni di un amico del futuro pontefice)
Di cosa parla il film Karol - Un uomo diventato papa
Il film diretto da Giacomo Battiato si apre nel mese settembre del 1939 a Cracovia (in Polonia) dove un Karol Wojtyla diciannovenne studia filologia e filosofia all'Università, scrive testi teatrali e si diletta a recitare, mentre guadagna qualche soldo facendo l'operaio nella fabbrica della Solvay. Già orfano di madre dall'età di otto anni, Karol perde anche il padre durante l'invasione della Polonia da parte dell'esercito tedesco. Wojtyla comprende immediatamente il male dell'ideologia nazista e vede deportare e morire molti suoi amici ebrei, così decide di cambiare la propria vita servendo Dio e abbraccia il sacerdozio.
Nella seconda parte di Karol - Un uomo diventato papa, assistiamo al cammino ecclesiastico del futuro Giovanni Paolo II°, dapprima parroco, poi vescovo ausiliario, arcivescovo e cardinale di Cracovia. Lo seguiamo quindi nel suo confronto con il regime comunista e nella sua difesa degli operai, e lo accompagnamo fino all'elezione al soglio pontificio il 16 ottobre del 1978.
L'inizio del progetto
"Nella vita di un produttore" - ha dichiarato Pietro Valsecchi nel 2002, quando tutto è cominciato - "ci sono progetti che, sin dal primo apparire, si annunciano come vere e proprie sfide. Il produttore sa che gli costeranno di gran lunga più sudore e fatica del solito, che dovrà affrontare difficoltà e risolvere problemi di proporzioni ben superiori a qualsiasi produzione 'ordinaria'. Nondimeno, in cuor suo, sa che sono proprio quelli i progetti che segneranno la sua vita, oltre che la sua carriera. I quasi tre anni che ho dedicato a quest'impresa rimarranno per me uno dei passaggi più vividi e appassionanti della mia vicenda di produttore".
Valsecchi, che è sicuramente un produttore che non ha paura di nulla e aperto alle novità, era partito con l'idea di far dirigere Karol - Un uomo diventato papa a Riccardo Milani, non prima di essersi rivolto per la sceneggiatura a Furio Scarpelli. In un secondo momento la regia passò a Giacomo Battiato, che per la tv aveva diretto La Piovra 8, La Piovra 9 e Il giovane Casanova. Battiato scrisse anche il copione con Gianmario Pagano e Monica Zappelli. Le riprese si svolsero dall'11 settembre al 3 dicembre 2004, prevalentemente in Polonia e un po’ in Italia. Valsecchi, inizialmente, aveva pensato in grande anche per quanto riguarda l'attore che avrebbe interpretato il futuro papa, individuando il Karol Wojtyla perfetto in un attore inglese che, diversi anni dopo, sarebbe stato lo "young pope" di Paolo Sorrentino: Jude Law. Si era pensato anche a Luca Zingaretti, ma sarebbe stato strano vedere il Commissario Montalbano passare dagli arancini alle ostie e da Vigata a Piazza San Pietro. Alla fine fu preso lo sconosciuto Piotr Adamczyk, che comunque era polacco e aveva una discreta carriera cinematografica alle spalle. Altro volto noto italiano del cast, insieme a Bova e Fantastichini, è Violante Placido.
Il cast del film fa visita a Giovanni Paolo II
Durante la lavorazione, il cast, la troupe e i produttori di Karol - Un uomo diventato papa furono ammessi alla presenza di Giovanni Paolo II°, che nel riceverli disse, sorridendo: "Siete matti a voler fare un film su di me". Il più emozionato di tutti, naturalmente, era Piotr Adamczyk, che prima dell'incontro con il Santo Padre in Vaticano, nella Sala Nervi, raccontò a un giornalista: "Quando ho saputo che il Papa mi avrebbe ricevuto, sono stato travolto da una grande emozione, ma al tempo stesso ero un po’ preoccupato: che cosa avrei potuto dirgli?". Nel momento in cui l'incontro finalmente avvenne e il segretario disse al Pontefice, indicando l'attore: "Ecco, Santo Padre, l'uomo che interpreterà Karol Wojtyla", il povero Piotr si ammutolì. Aveva dimenticato il discorso che si era preparato. Era confuso ed emozionato, così si limitò a un sorriso a 32 denti.
Karol - Un uomo diventato Papa: Una produzione ambiziosa
Sebbene destinato inizialmente al piccolo schermo, Karol - Un uomo diventato papa è stato fin da subito nella mente di Valsecchi un progetto ambizioso. Di qui il budget di 10 milioni di Euro.
Battiato ha girato numerose scene di massa in cui ha diretto fino a 16 mila comparse, nella fattispecie la deportazione degli ebrei all'est, le celebrazioni nelle chiese e nella cattedrale di Cracovia, dove, oltre alla sequenza della cacciata dei fedeli del primo settembre del '39, è stata girata la suggestiva e solenne ordinazione vescovile di Wojtyla. Per le scenografie e i costumi c'è stato un gran dispendio di energie, con il coinvolgimento di artigiani, sarti e maestranze varie. E’ stato infine ricostruito l'antico ghetto di Cracovia.
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