Un film televisivo per la BBC in cui lo scrittore britannico ripropone una storia d’amore piena di romanticismo e destino.
Il destino si intrufola spesso nelle nostre vite, o almeno cerca di farlo. Chiunque ha fatto il pendolare sempre sullo stesso mezzo di trasporto, allo stesso orario, sa come il riconoscersi del popolo della routine sempre uguale può generare, ad esempio, voli con la fantasia o sotto forma di occhiate sempre meno timide, o magari di conversazioni prima casuali e poi sempre più indispensabili per iniziare la giornata, come una bella tazza di caffè nero.
7:39, un treno fatale
Ci sono poi film che ne intuiscono il potenziale e lo raccontano, partendo, come in The 7:39, produzione televisiva BBC con tutti i crismi, dall’orario del treno che dalle campagne appena fuori della metropoli raggiunge il centro di Londra.
Carl (David Morrissey) è un uomo di mezza età, potremmo definirlo così. Ha infatti 45 anni e prende sempre lo stesso treno per andare a lavorare. Il suo capo gli sta facendo pressioni per licenziare un dipendente, cosa che lo tormenta. La sua vita è all’insegna della routine, nonostante la moglie Maggie (Olivia Colman) sia gentile e lo incoraggi sempre. Non si può dire lo stesso dei due figli adolescenti, che non sembrano apprezzarlo più di tanto. Un giorno discute con una donna che le avrebbe rubato il posto.
Si chiama Sally (Sheridan Smith) e il loro litigio si tramuta in una conversazione dopo l’altra, in una rapporto che si sviluppa e gli permette di sapere che è divorziata ma sul procinto di risposarsi, nonostante non sembri andare poi così d’accordo con l’imminente fortunato. Si è appena trasferita fuori Londra e quelle conversazioni decollano, inziano a creare in loro dipendenza, a diventare il perno intorno al quale ruotano le loro monotone giornate. Lei lavora in un centro benessere, a cui Carl pensa bene di iscriversi, per poterla vedere più spesso. Si innamorano, naturalmente, e romanticamente, fino a che una sera il treno per tornare da Londra viene cancellato. Una notte in cui tutto cambierà.
David Nicholls, il nuovo cantore della commedia romantica britannica
L’inglese David Nicholls, scrittore di successo, sceneggiatore e autore televisivo, ma anche attore, in gioventù, in piccoli ruoli teatrali del sottobosco britannico, è degno erede di una lunga tradizione di cantori di un amore sì romantico, ma ironicamente british. Le sue storie sono sempre anche divertenti, piene di imbarazzo e umanità, non certo all’insegna di corpi scolpiti dalla bellezza e dal rimorchio facile. Un degno erede di Richard Curtis, insomma, a cui si devono le sceneggiature di gioielli come Quattro matrimoni e un funerale, Love Actually, Questione di tempo, Notting Hill, Il diario di Bridget Jones. Solo che Nicholls queste storie le tramuta, per lo più, in romanzi irresistibili come Un giorno o il recente Un dolore così dolce, tutti pubblicati in Italia da Guanda.
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