Nel film Alaska del 1996, il figlio di Charton Heston, Fraser Clarke, è uno dei tanti narratori innamorati della natura e del suo potenziale cinematografico.
I grandi spazi naturali hanno da sempre segnato l’anima dello spirito americano. A partire dai pionieri, che sono sbarcati sulla costa atlantica andando sempre più verso ovest, colonizzando la terra che trovavano, occupata o meno che fosse da tribù native. Costruivano un recinto e lo proteggevano con fucile assemblato nelle fabbriche che si stavano specializzando. Quella caccia verso il “far west” che ha poi alimentato l’immaginario del genere americano per eccellenza, il western.
La natura selvaggia da sempre cara agli americani
La natura estrema ha regalato sempre al cinema nuove sfide da raccontare, prendendo spesso ispirazione dalla realtà, da storie vere. Storie d’avventura alla Jack London, con un sapore ambientalista o da grande sfida per superare un ostacolo, per scalare una cima o avventurarsi in un territorio inospitale, estremo o addirittura vergine. Viaggi anche nell’anima, come quello di Into the Wild, o storie d’amore ambientaliste in cui sono gli animali i più grandi alleati. Soprattutto dei bambini, che amano queste vicende, storie come quella di Alaska, che già con il titolo rievoca corse per l’oro, l’acqua, ahimè recentemente il petrolio, lungo terreni incontaminati di bellezza assoluta.
Alaska, un film di amicizia fra due ragazzi e un cucciolo di orso polare
Un’avventura e una storia di sopravvivenza, ecco sintetizzato il film diretto da Fraser Clarke Heston e prodotto da Andy Burg, che lo ha anche scritto a quattro mani con Scott Myers. Al centro della vicenda ci sono due bambini che si spingono nella selvaggia Alaska per ritrovare loro padre perduto. Durante il viaggio trovano un cucciolo di orso polare che li aiuta a seguirne le tracce. Fin qui tutto bene, ma le cose si complicano quando si rendono conto di essere seguiti da un bracconiere che vorrebbe a tutti i costi il giovane orso.
Non fortunato al botteghino dopo l’uscita americana nell’agosto del 1996, con 12 milioni di dollari di incasso a fronte di un budget di 24, è stato girato principalmente nelle Purcell Mountains della British Columbia canadese, oltre che nella città di Vancouver. Protagonista Thora Birch, lanciata poi tre anni dopo dalla sua interpretazione in American Beauty. Nei panni di un bracconiere c’è Charlton Heston, abituato ad avere il fucile in mano, non solo al cinema, visto che è stato per molti anni storico leader della NRA, la National Rifle Association, principale e potente lobby americana a favore della libera circolazione delle armi.
Fraser Clarke Heston, il destino segnato del figlio del grande Charlton
Era un bambino praticamente appena nato, Fraser Clarke Heston, quando ha esordito al cinema, nel ruolo nientemeno che di Mosé nei Dieci comandamenti di Cecil B. DeMille, con Ben Her uno dei grandi ruoli della carriera del padre Charlton. A 22 ha fatto il suo ingresso ufficiale e adulto nel mondo del cinema, scrivendo I giganti del west, interpretato sempre dal padre. Ha avuto da allora una carriera fatta di alcune regie, non troppo significative, e un impegno maggiore come produttore, soprattutto televisivo.
from ComingSoon.it - Le notizie sui film e le star https://ift.tt/2JeejOn
via Cinema Studi - Lo studio del cinema è sul web
Nessun commento:
Posta un commento