giovedì 26 marzo 2020

Veloce come il vento, la vera storia di Carlo Capone e quella della Peugeot 205 Turbo 16


Il bel film di Matteo Rovere che racconta la passione per la guida veloce e le auto omaggia anche la vita sfortunata di un grande campione di rally e una delle auto che hanno fatto la storia di quel genere di competizioni.

Scritto da Filippo Gravino, Francesca Manieri assieme al regista Matteo Rovere, Veloce come il vento è un film che porta al cinema, mescolandola a una vicenda familiare intensa e drammatica, uno degli sport più amati dagli italiani: l'automobilismo.

La trama di Veloce come il vento

Stefano Accorsi è Loris, ex asso del volante che si è perso dietro al suo carattere troppo guascone, e soprattutto all'eroina. Matilda De Angelis è Giulia, sua sorella, stesso talento per la guida veloce ma con la testa ben salda sulle spalle. Alla morte del padre Loris torna a casa, dopo anni di lontananza, per stabilirsi lì con la fidanzata, e Giulia deve accettare la loro presenza per non finire in mano agli assistenti sociali. Allo stesso tempo, la ragazza dovrà cercare di trovare i soldi necessari per pagare le ipoteche che incombono sulla casa. L'unico modo che ha di farlo è vincere il campionato GT: e per farlo, l'aiuto di Loris sarà indispensabile. Così facendo, fratello e sorella impareranno a conoscersi e a volersi bene di nuovo, tornando una famiglia.

Carlo Capone, il pilota di rally che ha ispirato Loris

Ispirazione per il personaggio di Loris in Veloce come il vento è stato Carlo Capone, un talentuosissimo pilota di rally dal carattere non proprio facile e dalla parabola di vita non esattamente felice ed esemplare.
Affermatosi sulla scena rallistica italiana nella seconda metà degli anni Settanta, Capone venne chiamato nel 1983 a far parte di quella che era la più importante scuderia italiana del settore, la Lancia. Da subito, però, il carattere ribelle e impetuoso di Capone - ben poco incline ad obbedire gli ordini di scuderia - gli creò dei problemi; anche perché in Lancia il direttore sportivo Cesare Fiorio cercava di favorire nel mondiale rally il loro pilota di punta, Markku Alen, e un altro nuovo arrivato, Henri Toivonen, e aveva affidato a loro le vetture ufficiali del team, relegando l'italiano in un team satellite. A dispetto dei giochi di scuderia e della situazione, Carlo Capone riuscì nel 1984 a vincere il Campionato Europeo: ma il suo aver voluto alzare la testa, e numerose dichiarazioni fuori dai denti rilasciate nei confronti dei vertici sportivi di Lancia, gli costarono il volante.
Subito dopo, Capone subì un altro colpo durissimo, ben più duro dell'allontanamento dalla Lancia: la morte di una figlia di soli tre mesi.
A quel punto, quelle che nel carattere difficile di Capone erano state tendenze bipolari latenti, si tramutarono in una seria e grave depressione, dalla quale il pilota - che attualmente vive in Piemonte in una struttura per persone non autosufficienti - non si è mai più ripreso.

Veloce come il vento: la Peugeot 205 Turbo 16

In Veloce come il vento l'arma segreta di Loris, l'auto del suo cuore con cui ha vinto infinite gare, e che rimette in moto per aiutare Giulia e la sua famiglia, è una vettura leggendaria: la Peugeot 205 Turbo 16 EVO, protagonista indiscussa dei campionati di rally e dei rally raid della metà degli anni Ottanta.
La scuderia Peugeot, guidata dal 1981 da Jean Todt, quello che poi più avanti venne messo a capo della Scuderia Ferrari di F1, sviluppo la Peugeot 205 Turbo 16 per conquistare il mondo dei rally che gli sfuggiva a dispetto di reiterati tentativi
Vennero costruiti sulla base del modello normale della 205 i 200 esemplari di serie necessari all'omologazione per le corse: modelli dotati di trazione integrale e di un motore turbocompresso da 200 cavalli, situato in posizione centrale. Dalla Turbo 16 "stradale" derivò a sua volta la versione EVO, quella per i rally, che è da tutti considerata (con la Lancia S4) la massima espressione della tipologia di auto che appartenevano al cosiddetto Gruppo B, vetture da competizione derivate dalla serie che avevano ben poche limitazioni per quanto riguarda la loro elaborazione per le gare, che arrivavano così a potenze spaventose accoppiate a una estrema leggerezza. La Peugeot 205 Turbo 16 EVO aveva una potenza superiore ai 350 cavalli, la EVO2 ai 500, e in entrambi i casi le vetture pesavano poco più di 900 chili.
Grazie alla 205 Turbo 16 EVO, la Peugeot vinse due titoli costruttori e due titoli piloti: nel 1985 e nel 1986, con Timo Salonen e Juha Kankkunen.

Veloce come il vento: una featurette dedicata alla Peugeot 205 Turbo 16

Veloce come il vento: il trailer del film



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