venerdì 27 marzo 2020

Ellen page e il suo esordio alla regia per Netflix


L'attrice si è spinta fino alle zone più marginali del Canada per il documentario con cui esordisce da regista, disponibile su Netflix.

È arrivato il momento per Ellen Page di passare dietro alla macchina da presa. La ragazzina di X-Men è ormai cresciuta, si è conquistata un suo spazio nel dibattito pubblico parlando del suo impegno per i diritti LGBT e ora lo fa con l’esordio alla regia, There’s Something in the Water, un documentario presentato in prima mondiale al Toronto Film Festival, nel suo Canada, e appena reso disponibile su Netflix. Diretto insieme a Ian Daniel, racconta proprio una storia del suo grande nord, l’impatto del razzismo ambientale sulle comunità marginalizzate delle zone più estreme del Canada.

“Il razzismo ambientale è essenzialmente lo sproporzionato collocamento di discariche, industrie pericolose e altro nei pressi degli indigeni, dei neri e delle altre comunità marginalizzate”. Parole di Ellen Page a Variety, lamentando anche “la risposta lenta del governo”. Il lavoro è stato ispirato dal libro omonimo scritto da Ingrid R.G. Waldron, professoressa alla Dalhousie University. 

La Page è andata insieme a Daniel in Nova Scotia per incontrare gli attivisti locali, raccogliendo molto materiale interessante, tanto da decidere di realizzare un documentario, non un dei brevi corti da inserire nei social media come aveva previsto inizialmente. Finito di montare proprio due giorni prima di Toronto, “ma era importante esserci per l’urgenza della materia”, il documentario include le immagini del confronto duro fra il primo ministro Justin Trudeau e le donne native canadesi delle cosiddette First Nation, in un deposito di gas naturale lungo il fiume Shubenacadie.

Di Trudeau la Page dice: “non sta facendo un buon lavoro, in particolare riguardo alle questioni ambientali che coinvolgono gli indigeni, sta supportando molto le corporation che sanno invadendo le loro terre. Nonostante l’emergenza climatica, è incredibilmente sbagliato, spero davvero che la cosa cambi”.

La Page non ha ancora idea cosa le riserverà il futuro da regista, ma probabilmente sarà di nuovo un documentario rispetto a un film narrativo. “Sono davvero passata alla non fiction. In generale è quello che leggo, mi interessa molto muovermi in quello spazio e direzione, naturalmente insieme al mio lavoro di attrice, che sono grata di fare con amore, muovendomi nell’ambito della finzione”.



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