giovedì 26 marzo 2020

Vendetta Finale: il film e l’istinto selvaggio di chi è colpito negli affetti più cari


Un'emozione che ha dato un pizzico di tensione e immedesimazione in più a tanti thriller che questa volta vede coinvolto Antonio Banderas.

Per alcuni è una scorciatoia per sceneggiatori a corto di idee, per altri è la rappresentazione dell’emozione più forte che un essere umano può provare: la violenza nei confronti della propria famiglia. La vendetta, insomma, motore delle azioni di tanti thriller in cui un protagonista si trasforma in animale selvaggio a cui sono stati uccisi i propri cuccioli.

Vendetta finale, la trasformazione di Antonio Banderas in una macchina di violenza

Negli ultimi anni siamo stati abituati a vedere nei panni del vendicatore Liam Neeson, nella serie di Taken, dopo aver visto varie volte Bruce Willis o Nicolas Cage negli stessi panni. Nel caso di Vendetta finale, titolo italiano più ultimativo dell'originale Act of Vengeance, troviamo Antonio Banderas alle prese con un ruolo inedito, appena un paio d’anni prima della consacrazione con la vittoria come migliore attore a Cannes e la nomination agli Oscar per Dolor y gloria.

Il film è diretto dall’israeliano trapiantato in America Isaac Florentine, specialista di cinema di arti marziali e d’azione, e racconta di un avvocato che vuole vendicare la morte violenta della figlia e della moglie. Poche parole per sintetizzare la trama, per un film basico, elementare come l’istinto che lo guida, sicuramente non moralmente nobile, ma assolutamente umano. Il primo passo dopo la morte è partecipare a incontri di mixed martial arts, più che altro per sublimare in botte tremende prese il suo senso di colpa, come se avesse qualcosa a che fare con la tragedia. Sentimenti alimentati dal suocero, che a brutto muso gli dice di non parlargli mai più.

Una volta saputo dalla polizia che ormai il suo caso è diventato freddo, non più prioritario, troverà nientemeno che nelle Meditazioni di Marco Aurelio la forza per cambiare attitudine e reagire, con uno stoico voto del silenzio fino a soluzione del caso. Beh, soluzione, diciamo conclusione a modo suo della vendetta. L’aiuterà un’infermiera, interpretata da un’altra attrice spagnola, Paz Vega. Una seconda parte senza parole ma con molte botte, per il vendicatore. Nel cast anche Karl Urban, Robert Forster nei panni del suocero, e lo steso regista Florentine, come Sensei, maestro di karate che gli insegna a combattere usando al meglio il suo corpo e la forza del suo avversario.

Vendetta finale, il trailer



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