Nel 1959 salpa nelle sale mondiali il film di Blake Edwards con Cary Grant, Tony Curtis, le infermiere e il sottomarino tinto di rosa e allora, come oggi, il pubblico rise a crepapelle.
Prima del sottomarino giallo dei Beatles ce ne fu uno rosa... All'inizio del coinvolgimento degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, la marina americana, al largo delle Isole Marianne, combatteva nel Pacifico – e vinceva - la battaglia delle Filippine contro la Marina Imperiale giapponese. È in questa cornice storica che è ambientata una delle commedie più spassose della storia del cinema, Operazione sottoveste, anno 1959, diretta da un maestro del genere come Blake Edwards. Il film è ambientato sul sottomarino USS Sea Tiger, che ha a bordo non solo due stelle di prima grandezza come Cary Grant (anche produttore) e Tony Curtis, ma anche molti volti che diventeranno famosi grazie alla tv, come Gavin McLeod di Love Boat, Marion Ross (la signora Cunningham di Happy Days) e Dick Sargent (uno degli interpreti del marito di Vita da strega). Paul King, Joseph Stone, Stanley Shapiro e Maurice Richlin vincono l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale, per alcuni episodi della quale si sono ispirati a veri eventi accaduti durante la guerra.
Il comandante delle manovre di Operazione Sottoveste: Blake Edwards
Operazione sottoveste è il quarto lungometraggio – il primo con un grosso budget – del futuro regista de La pantera rosa e Hollywood Party, nonché futuro marito di Julie Andrews. Fu proprio questo film, il maggior successo del decennio per la Universal, a lanciare la sua carriera. Due anni dopo sarebbe arrivato Colazione da Tiffany e pian piano tutte le sue celebri commedie. Nonostante la stima di critica e colleghi e il successo commerciale, Edwards ha avuto un'unica candidatura all'Oscar nel 1983 per Victor Victoria, anche se Hollywood ha in seguito fatto ammenda nel 2004 assegnandogli un Oscar onorario. Nel 1964 con Uno sparo nel buio introdusse al pubblico il personaggio dell'esilarante ispettore Clouseau di Peter Sellers. A scrivere con lui la sceneggiatura fu il futuro autore de L'esorcista, William Peter Blatty, che scrisse per lui anche il copione di Peter Gunn: 24 ore per l'assassino, tratto dalla celebre serie tv che Edwards aveva diretto.
Il comandante Sherman di Operazione sottoveste: Cary Grant
In Operazione sottoveste Cary Grant torna ai fasti delle sue prime commedie, come Arsenico e vecchi merletti e Il magnifico scherzo, anche se qua più che sui dialoghi a mitraglia deve fare affidamento soprattutto sulle sue esilaranti espressioni. Inizialmente il ruolo del comandante Sherman era stato offerto a Bob Hope, che in seguito rimpianse di averlo rifiutato e anche a Jeff Chandler. Grant ebbe qualche perplessità ad accettarlo, perché si riteneva troppo vecchio per il ruolo: aveva 54 anni, ma erano altri tempi a Hollywood. Sicuramente non avrebbe mai potuto immaginare che qualche decennio dopo, un attore come Harrison Ford – più vicino agli 80 che ai 60 - non si sarebbe mai sentito troppo vecchio per interpretare ancora Han Solo e Indiana Jones. Per fortuna alla fine Grant – che aveva già interpretato il comandante di un sottomarino nel bellico Destinazione Tokyo – mise da parte le sue perplessità e fu anche uno dei produttori del film, di cui intuì le potenzialità.
Il tenente Holden di Operazione sottoveste: Tony Curtis
All'epoca delle riprese Tony Curtis ha circa 33 anni, è bellissimo ed è già apparso in film di rilievo come Spartacus, anche se solo adesso inizia a mostrare le sue doti comiche: nello stesso anno di Operazione sottoveste esce al cinema anche uno dei suoi film più importanti, A qualcuno piace caldo, dove seduce nientemeno che Marilyn Monroe. Curtis ammira moltissimo Grant e sullo schermo la loro interazione è convincente. Durante la seconda guerra mondiale l'attore ha prestato servizio sulla nave di riparazione sommergibili USS Proteus, e si dice che a spingerlo ad arruolarsi nella Flotta sottomarina del Pacifico sia stato proprio il film Destinazione Tokyo. Caso vuole che la figlia Jamie Lee Curtis divenga nel 1977 una delle protagoniste della serie ispirata al film. Il ruolo di Jamie Lee (che quando il papà girava il film aveva 8 anni) sarà quello che era di Dina Merrill, ovvero l'infermiera Barbara di cui si innamora il tenente Holden.
Gli incidenti reali da cui ha preso ispirazione Operazione sottoveste e i sottomarini utilizzati
Una celebre scena di Operazione sottoveste vede “l'affondamento” di un camion da parte di un siluro. Il 9 agosto 1944, il sottomarino USS Bowfin (SS-287) seguì quattro navi giapponesi nel porto di Minami Daito. Lanciò sei siluri contro le navi ancorate, colpendone tre e affondandone due, ma uno dei siluri colpì un molo, facendo esplodere un autobus parcheggiato che finì in mare. Altri incidenti reali di cui si trova traccia nel film sono le scene ambientate all'inizio della seconda guerra mondiale e ispirate all'affondamento del sottomarino USS Sealion al molo del cantiere navale Cavite nelle Filippine e la famosa lettera di Sherman sull'inspiegabile mancanza di carta igienica (la storia si ripete...), basata su una vera lettera del tenente comandante James Coe del sottomarino Skipjack al reparto approvvigionamento navale di Mare Island. Ed è vero anche l'episodio del sottomarino tinto di rosa, per la mancanza di abbastanza vernice di copertura al piombo rossa o bianca. Per gli amanti dei veri reperti bellici: il sottomarino tinto di rosa fu l'USS Balao SS-285, utilizzato per le riprese in esterni a Key West, in Florida. Per gli interni e alcuni esterni venne usato l'USS Archerfish coi tradizionali colori grigio e nero, mentre nelle scene all'inizio e alla fine venne adoperato l'USS Queenfish SS-393, usato anche per le riprese in mare nei pressi di San Diego.
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