Il film è tratto dal primo romanzo di Nicholas Sparks, a sua volta ispirato a una storia vera che ha toccato da vicino il romanziere. Scopriamola insieme ad altre curiosità che forse non sapete sul romanticissimo melò diretto da Nick Cassavetes.
Quasi nessun film romantico ha lo stesso effetto benefico o catartico de Le pagine della nostra vita, che si è aggiudicato, fra gli altri premi, l'MTV Movie Award per il miglior bacio. Ambientato nella Carolina del Sud nel 1940, racconta una storia d'amore di quelle da togliere il fiato, destinata a resistere con il trascorrere del tempo e con il sopraggiungere dell'Alzheimer. Passato alla storia anche per una passionale scena sotto la pioggia (quella del bacio vittorioso), ha segnato l'inizio di una bellissima love-story fra i due protagonisti Ryan Gosling e Rachel McAdams, i cui Noah e Allie sono stati interpretati, nella versione anziana, da James Garner e Gena Rowlands, che è la mamma del regista Nick Cassavetes, figlio di John Cassavetes. A ispirare il film, uscito nel 2004, è stato il l'omonimo romanzo di Nicholas Sparks, che prende spunto, a sua volta, da una storia vera. Diventato un fenomeno di culto a partire dalla metà del primo decennio degli anni Duemila, Le pagine della nostra vita ha avuto un inizio difficoltoso, tanto che sembrava che tutto congiurasse contro gli interpreti, la sceneggiatura e il regista.
Le pagine della nostra vita: la storia vera che ha ispirato il film
Quando Nicholas Sparks si sposò, i nonni di sua moglie non riuscirono ad andare al matrimonio, cosa che rese Mrs. Sparks molto triste. Così, l'indomani, la donna indossò l'abito nuziale e chiese al marito di mettersi nuovamente lo smoking e di accompagnarla a casa dei nonni, non prima di aver caricato la macchina di addobbi floreali e di aver preso un video della cerimonia e qualche fetta di torta. La visita rallegrò non poco i due vecchietti, che dopo le foto di rito raccontarono a Nicholas Sparks la loro love story, che in parte è finita nel film. "La loro storia mi è sembrata meravigliosa - ha raccontato lo scrittore - "ma ciò che ricordo meglio di quel giorno è il modo in cui si comportavano l'uno con l'altra: la maniera in cui gli occhi di lui luccicavano mentre guardava lei, il modo in cui le teneva la mano, le versava il tè e si adoperava perché stesse bene. Rammento che li osservavo e pensavo che, dopo 60 anni di matrimonio, quelle due persone si comportavano esattamente come ci comportavamo mia moglie ed io dopo 12 ore di matrimonio".
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"Le pagine della nostra vita" è il primo romanzo di Nicholas Sparks, che all'epoca vendeva prodotti farmaceutici e che lo scrisse in cinque mesi, nel 1996, lavorando solo nel weekend. Una volta terminato il libro, Nicholas era sicuro di aver raccontato una storia appassionante, eppure molti editori lo rifiutarono. Allora il nostro apportò qualche modifica e finalmente, nel 2004, l'opera fu pubblicata ed ebbe un successo eccezionale. Dopo l'uscita de "Le pagine della nostra vita", qualcuno ha pensato di trasformare il romanzo in una serie tv. Di recente si è anche parlato di un musical da mettere in scena a Broadway.
Un protagonista poco interessante per un attore nemmeno troppo bello
Come ha spiegato più volte Nicholas Sparks, nessun attore sembrava interessato al ruolo di Noah, e se il libro impiegò tanto tempo a essere trasformato in un film è perché il personaggio sembrava non avere un reale arco narrativo in pochi lo trovavano intrigante, tanto che le star hollywoodiane interpellate si recavano in visita dallo scrittore per cercare di carpire qualche informazione supplementare sul protagonista maschile della storia. Fra coloro che declinarono l'offerta, Justin Timberlake e Tom Cruise. Guardando il film, Gosling ci sembra ovviamente la scelta perfetta, e fu questa sua interpretazione a renderlo un idolo delle donne, un sex symbol romantico su cui fantasticare a occhi chiusi e aperti. Ci fa una certa impressione, quindi, scoprire che la ragione per cui Cassavetes lo scelse non fu la sua avvenenza ma il suo essere un tipo qualunque. "Voglio che sia tu a interpretare questo ruolo" - disse il regista all'attore - "perché non sei come gli altri giovani attori di Hollywood. Non sei bello, non sei fico, si solo un tipo normale che sembra un po’ matto".
Ryan Gosling e i problemi con i suoi compagni di set
Quando arrivò sul set de Le pagine della nostra vita, Ryan Gosling aveva alle spalle solo sei film, tra cui The Believer (storia di un giovane skinhead neonazista) e il giallo con Sandra Bullock Formula per un delitto. Sul set, dunque, il nostro era felicissimo di incontrare James Garner, da cui sperava di imparare qualcosa. Garner, da parte sua, aveva detto sì al film soprattutto per via di Gena Rowlands, e quando Gosling gli si avvicinò per discutere del personaggio di Noah, si allontanò stizzito. Poi, nel momento in cui Ryan gli domandò: "Tu come ti regoli per l’accento di Noah?”, James Garner gli rispose, lapidario: "Io non faccio nessun accento".
Gosling ebbe difficoltà a relazionarsi anche con Rachel McAdams, tanto che, dopo aver provato una scena con lei, domandò a Cassavetes di chiamare un'altra attrice, qualsiasi altra attrice ma non lei. Ryan non la ebbe vinta, perché il regista sottopose i due attori a lunghi esercizi di improvvisazione e continuò finché tra gli interpreti di Noah e Allie non tornò la pace, che pian piano si trasformò in una relazione durata fino al 2007.
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