mercoledì 4 marzo 2020

La fabbrica di cioccolato: dal romanzo di Roald Dahl al film di Tim Burton (e non solo, passando per Gene Wilder)


Alzi la mano chi tra di voi non impazzisce per gli Oompa Loompa. E, tra qualche tempo, al cinema vi verrà raccontata la storia di come Willy Wonka li ha incontrati.

Se "La fabbrica di cioccolato" è uno dei più famosi e conosciuti tra i libri di Roald Dahl, il merito è anche del cinema.
Terzo dei tanti libri per ragazzi e non scritti da questo formidabile scrittore inglese (ma di origini norvegesi: tanto che il nome di battesimo è un omaggio dei genitori all'esploratore Amundsen) che è stato protagonista di una vita avventurosa che lo ha visto fare l'aviatore, la spia e l'inventore (di una valvola destinata a curare l'idrocefalia, di cui era affetto suo figlio), pubblicato per la prima volta nel 1964, "La fabbrica di cioccolato" è stato anche il primo a diventare un film.
E, con "Il GGG", l'unico a essere oggetto di due diversi adattamenti, che presto diventeranno tre.
Andiamo a vedere quali sono.

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971)

Siamo nel 1971, il mondo è nel pieno dell'ondata controculturale, Londra è ancora Swingin', e a Hollywood i produttori sono aperti come non mai. Così quando il regista Mel Stuart, ispirato dalla figlia di dieci anni che aveva letto avidamente il libro di Dahl, si recò dal produttore David L. Wolper, trovò terreno fertile. Anche perché Wolper era nel mezzo di una trattativa con una grossa azienda americana per trovare un buon veicolo promozionale per una nuova tavoletta di cioccolato.
Se quindi, tutto sommato, il Capitale è stato fondamentale per dare luce verde al film, i contenuti psichedelici che tutti conosciamo sono indubbiamente figli dello spirito del tempo.
Disconosciuto da Dahl, inizialmente coinvolto come sceneggiatore assieme a David Seltzer, perché non faceva di Charlie il vero protagonista della storia come nel libro, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato è diventato nel corso degli anni un vero e proprio cult movie. A contribuire a questo status, certamente, sono stati gli innumerevoli passaggi televisivi nel periodo delle Feste natalizie, in Italia e in tutto il mondo, ma anche la follia allucinata e vagamente inquietante che lo contraddistingue.
I colori saturi e acidissimi, certe scene che paiono figlie di un trip da LSD, i numeri musicali con protagonisti gli Oompa Loompa, e un Gene Wilder nei panni di Wonka che, dietro al sorriso obliquo e gli occhi scintillanti, nasconde una vera di irrazionale sadismo e qualcosa di ineffabilmente sinistro, sono tutti elementi che hanno reso Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato un vero e proprio mito.
E quel Willy Wonka lì, tra le altre cose, è anche il protagonista di uno dei meme più diffusi dell'internet.

La fabbrica di cioccolato (2005)

Nel 2005, quasi venticinque anni dopo, non poteva essere altri se non Tim Burton a cimentarsi nuovamente col romanzo di Roald Dahl e con la storia di Willy Wonka e della sua strabiliante industria dolciaria: il regista visionario e favolistico per eccellenza della Hollywood contemporanea sembrava nato apposta per raccontare quella storia.
Più fedele al testo originale di Dahl di quanto non fosse il film di Mel Stuart, La fabbrica di cioccolato di Burton propone l'attore feticcio del regista, Johnny Depp, al posto di Wilder nei panni di Willy Wonka. Qui Wonka, che pure rimane inquietante, è più svagato e meno adulto di quello del film precedente, e il cerone bianco che porta sul volto porta inevitabilmente lo spettatore a un parallelo forse inconsapevole con Michael Jackson, senza che questo però comporti alcuna torbidezza nel rapporto di Wonka con i bambini.
Dell'originale, Burton riprende anche la struttura musicale, affidando dei numeri gustosissimi eseguiti dagli Oompa Loompa (che hanno tutti il corpo e il volto dell'attore indiano Deep Roy, moltiplicato digitalmente) sulle note e le parole, adattate sulla base di quelle scritte dallo stesso Dahl nel libro, delle canzoni composte dal fido Danny Elfman, spaziando nelle coreografie e nei toni da atmosfere bollywoodiane ad altre psichedeliche, passando per il rock dei primi anni Ottanta e il pop inglese.
Nei panni di Charlie, il Freddie Highmore che aveva già lavorato con Depp in Neverland - Un sogno per la vita l'anno precedente.

Willy Wonka (?)

Nell'ottobre del 2016, la Warner Bros. ha acquistato dalla Roald Dahl Estate i diritti relativi al personaggio di Wonka, e ha iniziato la fase di progettazione di un film tutto incentrato su di lui, e slegato dalle vicende raccontate nel libro dello scrittore anglo-norvegese.
Il film, che avrà un copione firmato da Simon Rich, scrittore e sceneggiatore umoristico americano che vanta collaborazioni col il Saturday Night Live e la Pixar, sarà una origin story, e racconterà le avventure di un giovane Wonka e del suo primo incontro con gli Oompa Loompa nel corso dei suoi viaggi attorno al mondo.
Alla regia la Warner ha voluto Paul King, l'autore britannico che ha firmato due gioielli di cinema (non solo) per ragazzi come Paddington e Paddington 2, e del precedente, e non meno interessante, Bunny and the Bull.



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