L'attore è Antonio Ligabue nel film di Giorgio Diritti sul pittore naif in sala dal 4 marzo.
C'è tanta natura in una delle scene più belle e a loro modo buffe di Volevo nascondermi. Ci sono i pioppi, innanzitutto, alberi per eccellenza della Pianura Padana. Non si sentono voci umane e il canto degli uccelli si mescola al rumore di un trattore che pian piano si ferma perché la nafta è finita. Sul trattore c'è, in mezzo ad altre persone, Antonio Ligabue, che vorrebbe trasportare a Reggio Emilia una sua statua, un leone gigantesco di cui è molto orgoglioso. Ecco perché va su tutte le furie quando il viaggio si interrompe. Dovete sapere che Ligabue era noto per i suoi accessi di rabbia, che avevano caratterizzato anche la sua infanzia spingendolo a gesti incontrollati. Nelle immagini qui sotto lo sfogo ci fa un po’ ridere, e buffo è ciò che Ligabue fa una volta capito che il veicolo non ripartirà mai e poi mai. Il personaggio è magistralmente interpretato da Elio Germano.
Gioca dunque su un doppio registro Volevo nascondermi, che non indugia troppo sulla tragicità della condizione del pittore, ma fa di Antonio Ligabue un individuo capace di riscattarsi e di piacere alla gente, soprattutto ai suoi compaesani, a cui prestava spesso i soldi o faceva regali. Man mano che il film va avanti, Toni diventa una specie di eroe, un guidatore provetto di motociclette dotato di una fortissima energia e capace di sognare. In sala da oggi, 4 marzo, Volevo nascondermi è diretto da Giorgio Diritti, che lo ha sceneggiato con Tania Pedroni e Fredo Valla, e non scivola mai nella retorica né in inutili sentimentalismi. Il film sta dalla parte del personaggio, che rappresenta nella sua complessità non rendendolo mai un banale santino.
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