domenica 22 marzo 2020

Alex l'Ariete: il cult-movie trash con Alberto Tomba e Michelle Hunziker


Correva l'anno 2000 quando l'ex campione di sci e la futura stella della tv interpretarono il film più spernacchiato della storia recente (e forse non solo) del cinema italiano.

Correva l'anno Duemila, il Terzo Millennio si dispiegava di fronte a noi come una prateria inesplorata. E, il 28 di luglio, usciva nei cinema quello che venne definito "il primo slalom cinematografico di Alberto Tomba" e che si rivelò un'imbarazzante inforcata alla prima porta; un film divenuto il più grande scult italiano dei nostri tempi: Alex l'Ariete.

Da Turbo a Alex l'Ariete: in principio doveva essere una fiction

Ritiratosi dalle gare nel 1998, Alberto Tomba era per il mondo uno dei più grandi e vincenti sciatori di tutti i tempi. In Italia, un personaggio popolare quanto una rockstar, sia per i suoi meriti sportivi che per il carattere guascone e le interviste dal lessico e dalla grammatica spericolate, che avevano alimentato ironie e una memorabile parodia di Giole Dix all'interno della trasmissione della Gialappa's Band Mai dire Gol.



Che il mondo dello spettacolo si interessasse a lui, fu una cosa scontata. E quindi, nell'ottobre di quello stesso anno, ecco che Tomba la Bomba appare sulla copertina di Tv Sorrisi e Canzoni al fianco di Michelle Hunziker (ai tempi signora Eros Ramazzotti, e agli inizi della sua carriera da conduttrice televisiva), per pubblicizzare quella che avrebbe dovuto essere una fiction poliziesca in due puntate per Mediaset, intitolata Turbo.
Qualcosa, però, andò storto: e quel progetto per la tv venne tramutato in un film, con la produzione nelle mani di Vittorio Cecchi Gori e di Rita Rusic, che allora era ancora sua moglie.
La regia del film, ribattezzato Alex l'Ariete, è di Damiano Damiani, un tempo alfiere del cinema civile italiano, che non girava per il cinema dal 1992, e di era riciclato come regista di fiction, appunto . La sceneggiatura, invece, era firmata da un nome notissimo agli appassionati di cinema di genere italiano: Dardano Sacchetti, che aveva esordito scrivendo Il gatto a nove code per Dario Argento ed è stato negli anni collaboratore di registi come Umberto Lenzi, Lucio Fulci, Enzo G. Castellari, Ruggero Deodato, Sergio Martino e Mario e Lamberto Bava.

Alex l'Ariete: la trama del film

Secondo quanto scritto nel Dizionario dei film di Paolo Mereghetti "la sceneggiatura di Dardano Sacchetti incrocia volenterosamente L'uomo nel mirino e Da Corleone a Brooklyn". Tomba interpreta un brigadiere dei Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri di nome Alessandro Corso, soprannominato l'Ariete per la sua irruenza e prestanza fisica. Trasferito in un piccolo paese dell'Appennino dopo un raid terminato con la morte di un suo caro amico e collega, Alex viene incaricato di scortare una ragazza, Antavleva Bottazzi, detta Leva, e di portarla a deporre di fronte a un giudice. La ragazza è stata accusata di omicidio, quando in realtà è la testimone oculare in grado di incastrare i veri colpevoli, che sono sulle sue tracce. Sarà l'inizio di una rocambolesca avventura nel corso della quale, ovviamente, i due finiranno anche con l'innamorarsi.

La nascita di un cult del trash

Nonostante Tomba cercò di giustificare il fatto con una frase che sentiamo ripetere da tempo anche in altri frangenti, quella per cui "in Italia in estate al cinema non ci va nessuno", Alex l'Ariete fu un flop imbarazzante al botteghino. Nel suo primo weekend in sala arrivà al 44esimo posto della classifica Cinetel, con un incasso di 3.693.000 lire, pari a 285 spettatori. Sparì dalle sale nel giro di giorni, visto nel complesso da meno di 600 persone.
Ugualmente impietoso fu il responso della critica, che bocciò il film unanimemente e con giudizi tranchant come raramente accade nel nostro paese, dove spesso anche i film peggiori - specie se italiani - vengono comunque bocciati col fioretto piuttosto che stroncati con la sciabola.
Dal Corriere della Sera fino ai siti internet, passando per riviste come Nocturno e, successivamente, il dizionario di Paolo Mereghetti e l'Enciclopedia del Cinema curata da Gianni Canova, Alex l'Ariete ricevette sonore bocciature e numerosi sberleffi. Tomba venne anche premiato con la Cinepernacchia come peggiore attore protagonista.
Tutto questo, va da sé, contribuì a far diventare Alex l'Ariete un piccolo grande scult, visto e rivisto (ma senza esagerare) per ridere della sua approssimazione, della recitazione a dir poco abborracciata, della regia incredibilmente assente di Damiani.
A testimoniarlo, numerosi video caricati su YouTube, come questo:

Alex l'Ariete: il sequel con Valentino Rossi

Siccome in Italia siamo fatti così, e seguiamo logiche tutte nostre, a dispetto del clamoroso insuccesso di Alex l'Ariete a lungo si è parlato della possibilità di realizzare un sequel del film, il cui titolo sarebbe stato La gara di Alex e dove il ruolo del brigadiere Corso sarebbe passato da un campione dello sci come Tomba a uno del motociclismo come Valentino Rossi. Per fortuna, o per sfortuna, questo film non ha mai visto la luce verde nemmeno da lontano.



from ComingSoon.it - Le notizie sui film e le star https://ift.tt/3acUwuy

via Cinema Studi - Lo studio del cinema è sul web

Nessun commento:

Posta un commento