Elizabeth Olsen crede che il passaggio da WandaVision a Doctor Strange nel Multiverso della Follia non sia avvenuto in modo graduale, ma piuttosto che le due storie siano parallele. E non soltanto perché nel sequel di Doctor Strange Wanda diventa la vera antagonista. Grazie a WandaVision, acclamata Serie TV con cui i Marvel Studios hanno avviato la Fase 4, la protagonista ha finalmente scoperto l’origine dei suoi poteri diventando ufficialmente Scarlet Witch, il personaggio tanto amato dai fan dei fumetti. Ma dalla scena post-credit della serie tv al salto temporale in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, pare che sia sfuggito qualcosa. Ma cosa?
Elizabeth Olsen commenta le storie parallele di Scarlet Witch tra WandaVision e Doctor Strange 2
In WandaVision, la protagonista non ha soltanto scoperto le origini dei suoi poteri, ma anche capito il loro peso. A causa del suo dolore, Wanda è stata in grado di costruire un’intera città alternativa, con vite parallele e riportando persino in vita Visione. Oltretutto ha avuto due figli che nel mondo reale, almeno in quello, non esistono. Billy e Tommy sono frutto di una realtà fittizia, eppure Scarlet Witch avverte chiaramente le loro voci implorare aiuto nella scena post-credit di WandaVision. Billy e Tommy sono vivi, ma in un altro universo. Ed ecco com’è stato collegato il piccolo al grande schermo. Wanda, intenzionata a ritrovare i suoi figli, ha cercato America Chavez per viaggiare nel Multiverso e, pur di ricongiungersi con i suoi figli, ha lasciato che il potere del Darkhold l’accecasse. Ma quel passaggio così oscuro ha richiesto un duro lavoro da parte di Elizabeth Olsen. L’attrice ha puntualizzato a Vanity Fair che gli autori di Doctor Strange nel Multiverso della Follia hanno lavorato al suo personaggio senza tenere conto di quanto accaduto in WandaVision. Di conseguenza, Scarlet Witch non ha avuto una progressione omogenea.
WandaVision è un arco narrativo simile a quello che ho dovuto interpretare in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Sembrano quasi storie parallele per quanto riguarda il modo in cui è stato processato il dolore e la perdita. L’ho chiesto agli autori di Doctor Strange 2: ‘Sapete cosa stiamo facendo in WandaVision? L’avete visto’. No, non l’avevano visto, perché non era ancora terminato. Così ho provato a recitare in modo diverso. Dovevo afferrare gli stessi temi affinché fosse interessante per me e per il pubblico, ma dovevo usare un altro punto di vista per evitare che fosse ripetitivo.
Elizabeth Olsen ha dovuto trovare una via di mezzo tra il suo lavoro in WandaVision e quello in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, cercare di onorare il lavoro svolto in precedenza nella serie tv senza danneggiare il film. Un lavoro tutt’altro che facile. Non a caso, di recente Elizabeth Olsen ha spiegato di non avvertire la mancanza di Wanda, considerando gli ultimi due anni particolarmente impegnativi in casa Marvel.
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