Il documentario italiano si è portato a casa il Sesterce d’or, principale riconoscimento della manifestazione svizzera, quest’anno tutta in digitale.
Edizione a suo modo storica, quella 2020 di Visions du Réel, svoltasi per la prima volta interamente in digitale. Lanciata un mese fa, ha ottenuto un notevole successo con oltre 60 mila visualizzazioni online, cercando di mantenere un clima colloquiale, da sempre una delle caratteristiche principali della manifestazione svizzera. Interesse hanno suscitato le masterclass con Claire Denis, Petra Costa e Peter Mettler, filmaker invitati per gli Ateliers 2020.
“Faremo un’analisi attenta della nostra esperienza di quest’anno, da cui impareremo per sviluppare la dimensione digitale delle nostre future edizioni, che torneranno a svolgersi nella calda atmosfera della città di Nyon e fra la sua gente”, ha dichiarato il presidente del festival, Raymond Loretan.
Il sesterce d’or per il miglior film del concorso internazionale è andato quest’anno all’italiano Punta sacra di Francesca Mazzoleni, “celebrando un emblematico lavoro di cinema non di finzione”. Una buona notizia, anche in tempo di pandemia, per il nostro cinema, che si è fatto valere ai massimi livelli con un film che abbiamo molto apprezzato.
Fra i premiati anche The Other One di Francisco Bermejo e Sapelo di Nick Brandestini.
La scelta è avvenuta da parte di una giuria composta dal produttore Italiano Marco Alessi, il direttore artistico francese Frédéric Boyer e la regista svizzera Ursula Meier, con la seguente motivazione: “bambini e madri all’interno di una terra di nessuno, un universo di donne in cerca di felicità di fronte a un mare da cui dipendono, risolute nel difendere il loro diritto di vivere in questo desolato luogo che adorano. Un gruppo diviso fra il desiderio di cambiamento e il bisogno di sistemarsi, assumendo orgogliosamente la propria identità. Tardi romantici combattenti dimenticati nel loro avamposto”.
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