mercoledì 28 agosto 2019

GLOW (Stagione 3) - Teste di Serie

«Dimmi Sheila, come ti sei sentita su quel palco, mentre finalmente facevi ciò che più desideri?»
(Ruth)

Viva Las Vegas!

Le grandi(ose) lottatrici del wrestling sono tornate, più determinate e…insicure che mai. Perché in questa terza stagione di GLOW, serie originale targata Netflix, ideata da Liz Flahive e Carly Mensch, sempre brillante e appassionante, il wrestling in fin dei conti c'entra poco o nulla: nel corso dei nuovi dieci episodi, gli showrunner puntano i riflettori sui patemi d'animo ed esistenziali di tutti i protagonisti in gioco, nessuno escluso, intraprendendo un lento e graduale percorso di rinnovamento.

Ingaggiato per una serie di spettacoli, il baraccone di GLOW si sposta in un casinò di Las Vegas, tra slot machine, gigolò facoltosi e facoltosi investitori. Così, mentre tenta in tutti i modi possibili di far funzionare il matrimonio con Rhonda (Kate Nash) e concludere qualche affare prestigioso, Bash (un Chris Lowell più che mai disinibito) tenta di posizionarsi sul piedistallo più alto, come produttore-capo di GLOW, in barba ai dubbi e rimostranze di una Debbie (Betty Gilpin) sempre più ossessionata dal desiderio di fare la mamma e trovare la strada giusta per una vita migliore; ma colui che subisce più di tutti tale scarto professionale è Sam (interpretato da un Marc Maron sempre sugli scudi, un autentico mattatore), sempre più frustrato e a disagio sia in un ambiente in cui non si riconosce, sia con i suoi quasi inarrivabili sogni di gloria, alla disperata e romantica ricerca della svolta giusta per diventare un grande autore del cinema. È proprio il personaggio di Sam Silvya, uno dei più travolgenti di questa terza stagione, colui che più di tutti trasuda tutte le difficoltà che il suo essere perennemente sottovalutato comporta: quando Sam apre il suo cuore allo spettatore, la catarsi è immediata.

Ma non è il solo. Las Vegas come luogo/non-luogo in cui trovare se stessi, affrontare i propri demoni e trovare il coraggio di rivelare al mondo parti di sé finora nascoste: così come Arthie (Sunita Mani) accetta definitivamente la sua omosessualità, Sheila (una Gayle Rankin così energica e commovente da considerarsi la vera sorpresa di questa terza stagione) rinnega la sua fittizia identità di donna-lupo per abbracciare la propria identità; infine, Ruth (magnifica Alison Brie!) che, tra tutte, non ha ancora trovato se stessa o il proprio posto nel mondo, demotivata dalla perenne impossibilità di esprimersi e dar forma al proprio estro artistico e dall'enorme delusione di essere stata rifiutata per la parte nel film scritto dalla figlia dell'amato(?) Sam. Ruth è colei che, più di tutte, mostra esplicite difficoltà nel gestire le proprie passioni/pulsioni e questo mantiene la terza stagione di GLOW su ritmi drammatici persistenti, ma mai invasivi, come una grande black-comedy che valga tale titolo.

Differente dalle prime due, intense stagioni, questo terzo capitolo di GLOW si sviluppa come un intermezzo doveroso, necessario per esaurire certi filoni narrativi aperti, per poter ricominciare da una disgregazione quasi totale del folto gruppo di protagonisti: è un po' come se gli showrunner avessero scelto di rinchiudere i personaggi a Las Vegas per permettere loro di fare i conti con loro stessi, di scendere a patti con ciò che li circonda e prendere decisioni difficili per chiunque. Stavolta la finzione viene messa da parte, per lasciare campo aperto allo sfogo di emozioni e frustrazioni, così che i protagonisti di GLOW possano essere in grado di crescere: operazione perfettamente riuscita, per uno show che si conferma uno dei fiori all'occhiello di Netflix, impreziosito dalla calzante durata di trenta minuti per episodio, in un vortice di dolore intimo, spensieratezza e introspezione personale.

È impossibile non emozionarsi di fronte alla sfrontata naturalezza con la quale i protagonisti di GLOW affrontano le loro vite; il wrestling è un'arte in cui è necessario saper fingere, ma indossare un costume è spesso un fardello che nessuno riesce a sopportare per sempre.

(GLOW); genere: commedia, drammatico; showrunner: Liz Flahive, Carly Mensch; stagioni: 3 (in attesa); episodi terza stagione: 10; interpreti: Alison Brie, Betty Gilpin, Sydelle Noel, Britney Young, Marc Maron, Britt Baron, Kate Nash, Gayle Rankin, Kia Stevens, Jackie Tohn, Chris Lowell, Kimmy Gatewood, Rebekka Johnson, Sunita Mani, Ellen Wong, Marianna Palka, Andrew Friedman, Shakira Barrera, Victor Quinaz; produzione: Lionsgate Television; network: Netflix (U.S.A., 9 agosto 2019), Netflix (Italia, 9 agosto 2019); origine: U.S.A., 2019; durata: 30-40' per episodio; episodio cult terza stagione: 3x09 - The libertines (3x09 - I libertini)



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