giovedì 29 novembre 2018

Torino 36 - Colette - Concorso

Diretto da Wash Westmoreland, regista del ‘corretto' Still Alice (firmato insieme al marito Richard Glatzer, scomparso tre anni fa), arriva sul grande schermo un biopic che racconta la prima parte della vita di Colette, una delle figure femminili più rivoluzionarie e spregiudicate a cavallo di Otto e Novecento, scrittrice elegante e acutissima testimone dell'affacciarsi della Modernità nel Pensiero e del Costume in quel centro propulsivo della cultura europea che fu la Parigi della Belle Époque. Una donna, Colette, che davanti agli attuali ‘movimenti' di rivendicazione femminista, si farebbe – chi scrive ne è certo – delle grosse e crasse risate. A leggere i suoi libri (romanzi, saggi) si resta sedotti dall'intelligenza, dall'arguzia, dalla sorprendente umanità e dall'anticonformistica lucidità che accendono le sue pagine. Visse parecchio, per fortuna, e grazie alle sue doti e virtù non comuni, specialmente per una donna del suo tempo, fu insignita del titolo di Accademica di Francia ed ebbe gli onori di un funerale di Stato. Di una personalità così ricca e complessa nel film di Westmoreland ...non c'è traccia. Pur limitandosi agli anni dei suoi esordi in società, la Colette del film omonimo è una modesta ragazza di campagna sessualmente sbarazzina che da suorina si evolve in una donna appena più emancipata, di moralità leggerina e scrittrice perditempo di romanzetti d'appendice un po' osé, nonché protagonista di festini e spettacolini moderatamente audaci nella Parigi dove intanto fioriva la pittura degli Impressionisti, la musica di Debussy e Satie, e Proust componeva il suo romanzo fiume. Nemmeno di quest'aura il film riesce a ricreare l'effervescenza e il clima, limitandosi a una ricostruzione didascalica da compitino, che rimanda a certe docufiction televisive anche dispendiose, ma prive di un criterio narrativo a chiave che fornisca una lettura interpretativa e originale di fatti e personaggi lontani ormai più di un secolo, ma non poi così antichi e distanti da noi. Keira Knightley ce la mette tutta per dare alla sua Colette spessore e statura artistica, ma il contesto di una regia senza particolare garbo né fantasia le ammortizza ogni eventuale tentativo di dare corpo e sangue a una donna come la vera Colette. Accanto a lei Dominic West, nel ruolo del primo marito, risulta addirittura un bellimbusto tronfio e provinciale, del tutto fuori fuoco. La ricostruzione d'epoca non va, come si è detto, al di là di una corretta riesumazione accettabile, forse, sul ‘piccolo' schermo (c'è ancora qualcuno che lo chiama così?) ma non in un film del 2018. Il solo motivo di interesse, per chi fosse interessato alle cose di Musica, è la colonna sonora di Thomas Adès, uno dei più eminenti compositori britannici viventi (è nato nel 1971), autore di opere liriche, composizioni sinfoniche e da camera eseguite dalle maggiori orchestre e nei più importanti teatri del mondo, e grande appassionato di cinema: la sua ultimissima opera lirica è tratta da L'angelo sterminatore di Luis Bunuel. Il soundtrack di Colette è la sua prima collaborazione diretta con una produzione cinematografica, e fin dalle prime note, pur se gli addetti ai lavori non ritroveranno il suo linguaggio ‘contemporaneo' per quanto accessibile e tutt'altro che ostico, si avverte una cura speciale nell'esposizione di temi e melodie più eleganti ed elaborate del consueto, e in una strumentazione che tenta, riuscendovi, di rievocare le sonorità della musica francese della fine del XIX secolo, direttamente citata utilizzando anche brani originali di Saint-Saëns, Debussy, Satie e Délibes. Un po' pochino, tuttavia, per sottoporsi di buon grado alla visione di un film di livello così scarso.

(Colette); Regia: Wash Westmoreland; sceneggiatura: Richard Glatzer, Wash Westmoreland, Rebecca Lenkiewicz; fotografia: Giles Nuttgens; montaggio: Lucia Zucchetti; musica: Thomas Adès; interpreti: Keira Knightley, Dominic West, Denise Gough, Fiona Shaw; produzione: Killer Films, Number 9 Films, BFI Film Fund; distribuzione: Vision Distribution; origine: USA, Gran Bretagna, Ungheria, 2018; durata: 111'



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