mercoledì 7 settembre 2022

Se il Leone d'Oro parla italiano: i film italiani in streaming che hanno trionfato al Festival di Venezia

Al fine di rendere omaggio a un Festival di Venezia che anno dopo anno continua a rinnovare il proprio prestigio con una serie di lungometraggi eccellenti, abbiamo voluto ripercorrere la storia della competizione proponendo ai lettori di Comingsoon i film in streaming italiani che hanno conquistato il Leone d’Oro. Mancano clamorosamente all’appello delle piattaforme titoli di importanza fondamentale come La grande guerra di Mario Monicelli e Vaghe stelle dell’orsa di Luchino Visconti, che altrimenti sarebbero entrati con pieno merito nella nostra selezione. I cinque film scelti rimangono comunque di livello assoluto, a testimonianza della grande tradizione e qualità del nostro cinema presentato in laguna. Buona lettura.

Cinque film italiani in streaming che hanno vinto il Leone d’Oro a Venezia

  • Il generale Della Rovere
  • Cronaca familiare
  • Le mani sulla città
  • Deserto rosso
  • Così ridevano

Il generale Della Rovere (1959)

Il capolavoro di Roberto Rossellini che in un certo senso chiude definitivamente la pagina del Neorealismo italiano è una riflessione appassionante e dolorosa su cosa l’essere umano può fare per sopravvivere in un mondo dove la violenza e l’odio sono ormai diventati routine giornaliera. Interpretato magistralmente da Vittorio De Sica - altro maestro di quel grande periodo di cinema italiano - Il generale Della Rovere arriva a vincere il Leone d’Oro ex-aequo con La grande guerra, testimoniando quando il nostro cinema fosse pronto a rivisitare le pagine più buie della storia del XX secolo con uno sguardo non preconcetto o buonista. Ad avercene di film così oggi…Disponibile su CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Cronaca familiare (1962)

Ispirato dal romanzo autobiografico di Vasco Pratolini, il dramma diretto da Valerio Zurlini racconta uno dei più profondi e commoventi rapporti tra fratelli della storia del cinema. Jacques Perrin e Marcello Mastroianni sono straordinari protagonisti di Cronaca familiare, uno spaccato dell’Italia del ventennio e della guerra che mette le psicologie e i sentimenti davanti alla Storia ma non la dimentica assolutamente, tutt’altro. Momenti di cinema intimista e pacato si alternano con la potenza maestosa del melodramma. Il trionfo a Venezia è strameritato, un film che merita di essere annoverato tra i migliori mai realizzati nel nostro Paese. Disponibile su Rai Play.

Le mani sulla città (1963)

Il cinema robusto e vibrante di Francesco Rosi esplode letteralmente in quello che potremmo definire il primo grande thriller socio-politico del cinema contemporaneo. Capitanato da un condottiero istrionico e potente come Rod Steiger, Le mani sulla città sfrutta montaggio, fotografia e molte altre componenti del mezzo-cinema per costruire uno spettacolo mai visto in precedenza, un concentrato di azione e riflessione civica espresso al massimo della sua efficacia. Opera ancora oggi elettrizzante, capace di far riflettere su cosa significhi fare politica (ovviamente legata all’economia capitalista) in Italia. Pietra miliare del cinema di impegno. Disponibile su  CHILI, Google Play, Amazon Prime Video, Rai Play.

Deserto rosso (1964)

Il discorso dell'incomunicabilità e sull’alienazione urbana portato avanti da Michelangelo Antonioni trova la sua massima espressione cinematografica nei colori dolorosi che Deserto rosso mette in scena, fornendo un inferno variopinto e insieme gelido al disagio interiore di una grande Monica Vitti. A fianco a lei Richard Harris, corpo e volto rocciosi, perfetto contraltare per la pacata disperazione della protagonista. Un film immenso da vedere quanto asfissiante da esperire, un colpo al cuore del boom economico italiano che lascia indietro le persone - soprattutto le donne - a vivere un senso di distacco feroce, insostenibile. Momenti di cinema quasi astratti per un'opera invece molto più terrena di quanto la sua grandiosa estetica non mostri. Disponibile su Infinity +, Amazon Prime Video.

Così ridevano (1998)

Chiudiamo col film di Gianni Amelio che rappresenta un omaggio vicino, sentito e corposo al cinema di Luchino Visconti, soprattutto quello di Rocco e i suoi fratelli. Enrico Lo Verso è protagonista di un affresco storico e familiare che racconta l’Italia delle fabbriche, del crimine organizzato, delle famiglie divise tra Nord e Sud del Paese. Messa in scena ineccepibile per un altro racconto familiare ottimamente organizzato nella progressione drammatica. A suo tempo molti storsero il naso per il Leone d’Oro a Così ridevano, per noi è il giusto tributo alla forza espressiva e concettuale del miglior cinema di Amelio. Disponibile su Infinity +, Amazon Prime Video.



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