Da quando esistono termini come body shaming e catcalling, laddove il primo significa criticare l’aspetto esteriore di una persona e il secondo gridare apprezzamenti a una donna, bisogna fare molto caso a ciò che si dice, ciò che si fa e ai messaggi che si affidano a film, libri e canzoni.
In realtà, queste attenzioni c'erano già qualche decennio fa, per esempio quando era in lavorazione il film d'animazione targato Disney La bella e la bestia. Era il 1991 e qualcuno suggerì che l'aspetto di Bella non andava bene.
Bella come Angelina Jolie?
A prestare la voce a Bella la Disney aveva chiamato Paige O'Hara, che all'epoca era al suo primo doppiaggio per un film d'animazione. Ebbene, nel recentissimo libro di Emily Zemler "Disney Princess: Beyond the Tiara. The Story. The Influence. The Legacy", c'è una dichiarazione proprio della O'Hara che riguarda l’aspetto iniziale di Bella:
Assomigliava ad Angelina Jolie, e quindi era molto bella. Mi sembrava impossibile che qualcuno si identificasse in lei. La guardavi e la mettevi su un piedistallo. Poi gli animatori hanno cambiato il suo aspetto. Era un po’ troppo perfetta.
Non sappiamo se sia stata Paige O'Hara a suggerire agli animatori di rendere meno uno schianto il personaggio di Bella o se invece ci abbia pensato la Disney. Nel 1991, comunque, Angelina Jolie non era ancora esplosa, quindi non possiamo dire con certezza che avesse ispirato Bella, e comunque la nuova Bella aveva dalla sua l'intelligenza, l'amore per i libri, la giusta eccentricità e un cuore grande, il che non era poco.
La bella e la bestia: un successo clamoroso
Probabilmente, se La bella e la bestia ha avuto successo, è stato anche per la "normalità", l'empatia e il non essere una principessa sul pisello della protagonista femminile. Diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise, il film conquistò grandi e piccini, totalizzando un incasso di 440 milioni di dollari. Ispirato all'omonima fiaba scritta nel 1756 da Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, fu un titolo fondamentale per il rilancio della Disney, imponendosi come un classico dell'animazione. Nel 2017 la casa di Topolino ha snocciolato anche una versione live action, affidando il ruolo di Bella a Emma Watson, che è deliziosa ma di sicuro non splendida come la Jolie. E infatti La Bella e la Bestia ha guadagnato 1 miliardo e 200 milioni di dollari. La versione animata resta però sempre la migliore, e lo dimostra il fatto che divenne il primo film d'animazione ad essere candidato all'Oscar per il miglior film. Con quattro nomination agli Academy Award, vinse nella categoria miglior colonna sonora.
Le principesse Disney hollywoodiane
In conclusione ci viene da osservare che non tutti gli animatori hanno preferito creare personaggi lontani dalle star del cinema. Sappiamo per esempio che per Aladdin il modello è stato Tom Cruise. E che i capelli di Biancaneve erano ispirati alle acconciature di Jean Harlow, Claudette Colbert e Marlene Dietrich. E se Cenerentola non può non ricordare Grace Kelly, alcuni sostengono che il modello di Aurora (de La bella addormentata nel bosco) sia stata Audrey Hepburn. A questa schiera dobbiamo aggiungere Ariel de La sirenetta, che sembrava Christie Brinkley. Infine, in due casi l'aspetto dell’eroina o principessa era quasi identico a quello di coloro che le hanno prestato la voce. Se Mulan (di Mulan) era molto simile a Ming-Na Wen, Tiana de La Principessa e il ranocchio era la copia di Anika Noni Rose.
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