Felice e sorridente, Luca Guadagnino è zompettato sul palco della Sala Grande della Mostra del Cinema di Venezia per ritirare il premio alla regia vinto per Bones and all. Ha ringraziato tutti, avuto qualche parola di passione vera per Julianne Moore, la presidente di giuria.
Fanciullesco e un po’ commosso, ha ringraziato con particolare emozione Alberto Barbera, che da molti anni lo ha supportato, fin dalla “selezione al festival di un film pazzo, The Protagonists”, ha detto. “Fare i film è stata la mia vita da sempre, fin da quando da ragazzo giravo in super8. L’ho sempre fatto in libertà. Bones and all esiste come matrimonio speciale fra Italia e America. Il cinema non conosce geografia e confini. Voglio dedicare questo premio a Mohammad Rasoulof e Jafar Panahi, arrestati nel loro Paese. Viva loro, viva la loro liberazione e viva il cinema”.
Incontrando la stampa dopo la premiazione ha aggiunto come “questi due premi sono stupendi incoraggiamenti, un enorme segno della passione della giuria che mi rende orgoglioso. Bones and all è stata una scommessa rischiosissima. Sono molto felice. Sono felice che dei mostri del mondo dell’amore e del desiderio e di come siano riusciti a parlare allo spettatore, che si è adeguato all’altezza dello sguardo di chi non è conforme. Vorrei che più persone possibili possano abbracciare Marvin e Lee, gli amanti cannibali”.
Ha poi ancora ricovato i registi iraniani attualmente in carcere, “non riesco a non pensarci”.
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