Segnaliamo questa novità di narrativa della Tunuè, in libreria da metà aprile: La stanza di Therese, di Francesco D'Isa. Therese ha abbandonato lavoro e affetti per rinchiudersi in una camera d'albergo, intenzionata a non comunicare con l'esterno finché non avrà risolto l'enigma che l'assilla fin dalla giovane età. Nel farlo, lavora convulsamente a una lettera indirizzata alla sorella e gremita di ritagli, fotografie, diagrammi, schizzi e correzioni che punteggiano un testo insieme limpido, poetico e riflessivo.
Il risultato è un romanzo che ibrida confessione privata e pamphlet filosofico, giallo a chiave e libro illustrato, per raccontare la storia di una donna che si preoccupa di un temperamatite, di un bicchiere o di un rossetto e, allo stesso tempo, vive una profonda tensione esistenziale in cui s'incontrano la ricerca di Dio, il para-dosso e la forma dell'infinito.
La collana Romanzi Tunué, diretta da Vanni Santoni si arricchisce così di un'opera pirotecnica, intima e non priva d'ironia, in cui l'idea della verità sembra solo un inganno.
Francesco D'Isa
(Firenze, 1980), di formazione filosofo e artista visivo, dopo l'esordio con I. (Nottetempo, 2011), ha pubblicato romanzi come Anna(effequ, 2014) e Ultimo Piano (Imprimatur 2015) e saggi per Hoepli e Newton Compton. Direttore editoriale dell'Indiscreto, scrive e disegna per varie riviste.
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