Dedicato a “Ombre nere, il cinema e le libertà negate” il Trevignano Film Festival presenta al Cinema Palma dal 23 al 26 settembre, 13 film e documentari su diritto al lavoro, condizione della donna, libertà democratiche, diritto all'amore.
Si comincia venerdì 23 con l'anteprima “I bambini della miniera”, documentario di Tommaso Santi sulla tragedia dimenticata di Ribolla, in Toscana nel 1954 in cui rimasero uccisi 43 minatori. A seguire nella piazzetta davanti al cinema, una pasta all'amatriciana per tutti con un'urna per le offerte per i terremotati, accompagnata dal jazz della band di giornalisti “The Scoop”. Quindi proiezione dello straordinario documentario russo “Under the Sun”, di Vitaly Mansky, sulla Corea del Nord.
Sabato 24 “Nel nome della madre” documentario di Francesca Romana Freeman e Pio d'Emilia sulla Comunità Moso in Cina dove le donne dominano felicemente gli uomini, “La legge del mercato” di Stéphane Brizé, “I ragazzi stanno bene” di Lisa Cholodenko e alle 21, “I Daniel Blake”, il capolavoro di Ken Loach che ha vinto a Cannes e che il festival presenta con un mese di anticipo sulla uscita italiana, preceduto da un'intervista degli organizzatori al grande regista britannico.
Domenica 25 settembre due film con al centro la donna, l'iraniano "Nahid" di Ida Panahandeh, e l'etiope “Difret” di Zeresenay Mehari, prodotto da Angiolina Jolie, quindi l'italiano “Un posto sicuro” di Francesco Ghiaccio, che verrà a ritirare il trofeo assieme all'attore e co-sceneggiatore Marco D'Amore, di Gomorra, e che racconta l'amara vicenda dell'Eternit e dell'amianto. Quindi “L'ultima parola”di Jay Roach, su Dalton Trumbo, lo sceneggiatore americano vittima della caccia alle streghe in quanto iscritto al Partito comunista.
Lunedì 26 al mattino il tradizionale appuntamento con le scuole medie di Trevignano: verrà proiettato “La bicicletta verde” della regista saudita Haifaa Al-Mansour, su una ragazzina che fa di tutto per ottenere una bicicletta uguale a quella del suo amico maschio. Film che verrà riproposto nel pomeriggio agli spettatori, assieme a “Mustang” di Deniz Gamze Ergüven e “The Sessions” di Ben Levin.
Le proiezioni verranno commentate da numerosi ospiti, da Paola Concia, già deputata del Pd, attivista per i diritti LGBT, al sociologo Enrico Pugliese, docente emerito alla Sapienza, da Leila Karami, giovane studiosa dell'Islam, a Ribka Sibhatu, poetessa eritrea, a Vincenzo Gentile, primario di Andrologia al Policlinico di Roma, ai giornalisti Massimo Righi, direttore del Secolo XIX e Marco Corrias.
Tutti e tredici i film saranno fruibili con un'unica FilmFest Card, del costo di appena 10 euro, che darà diritto d'ingresso anche alla mostra ospitata dal locale museo comunale. Chi viene da fuori potrà lasciare l'auto al parcheggio all'inizio del paese, vicino al cimitero: un servizio di navetta realizzato dal Comune di Trevignano lo porterà al cinema e lo riaccompagnerà indietro alla fine delle proiezioni.
Il Trevignano FilmFest è una rassegna a tema che negli anni ha conquistato un successo sempre maggiore, di pubblico e di critica. A organizzarlo è un gruppo di giornalisti. Presidente è Corrado Giustiniani, direttore artistico Fabio Ferzetti, e poi Luciana Capretti, Enrico Cattaneo, Michele Concina, Fausta Savone e Stefano Trincia. Nel 2012, primo anno, il tema è stato “Il cinema racconta la scuola”, poi la crisi economica, nel 2014 le migrazioni, nel 2015 “Visioni divine, il cinema e le religioni”, e quest'anno le libertà e i diritti negati.
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