venerdì 30 settembre 2016

In libreria 'Il principe che spostava le colline', biografia di Antonello Ruffo di Calabria scritta da Giusy Colmo

Vi segnaliamo distribuito da ieri, 29 settembre, IL PRINCIPE CHE SPOSTAVA LE COLLINE - Antonello Ruffo di Calabria, di Giusy Colmo, edito da Castelvecchi Editore – collana Storie.

Visionario, “capace di modificare paesaggi” di essere “un creatore di atmosfere”, eccentrico, provocatore, fascinoso. Antonello Ruffo di Calabria (1930) è un aristocratico fuori dai canoni e dagli schemi, figlio ribelle di uno dei più antichi casati italiani, fratello maggiore di Paola di Liegi, regina dei Belgi. Negli anni Settanta, in piena espansione industriale, fa nascere il primo parco ornitologico italiano.

La curiosità che gli brucia dentro lo spinge a incontrare personaggi come Fellini, Sciascia, Flaiano, Calvino ma anche il boss mafioso Michele Greco.

E' uno dei primi italiani a recarsi a Cuba subito dopo la rivoluzione di Fidel Castro. I politici non gli sono simpatici, soprattutto non gli piace Andreotti per il quale prova “scintille di fastidio” .

La vasta tenuta di famiglia, la Selva di Paliano, 470 ettari nel sud del Lazio in provincia di Frosinone, nelle sue mani si popola di artisti, scrittori, pittori che la frequentano per anni come Sandro Penna e Achille Campanile. Nel 1974 la svolta: Antonello mobilita un esercito di ruspe, sposta colline, scava dieci laghi, pianta 3 milioni di alberi. Nasce dal nulla il Parco Uccelli popolato da oltre 200 specie di volatili esotici. I primi ad arrivare sono un gruppo di fenicotteri rosa inviati come regalo da Fidel Castro. La Selva diventa un parco popolare frequentato da milioni di visitatori, dove è vietato consumare la Coca Cola perché “simbolo del consumismo”. Antonello si fa costruire una ferrovia privata di circa sei chilometri per far correre i suoi treni a vapore per i quali ha una vera passione. E' alla Selva di Paliano che si girano alcune delle scene che hanno reso celebre nel 1984 il film “non ci resta che piangere” con Benigni e Troisi.

La biografia è la ricostruzione dell' esistenza avventurosa di questo principe scomodo e ribelle, che ha vissuto sempre sul filo del rasoio, mettendo insieme la trama dei suoi ricordi, le testimonianze dei familiari, i racconti di chi lo ha conosciuto. E ancora documenti e lettere, tutto materiale inedito. Un racconto che fa luce su uno dei protagonisti più bizzarri e controversi dell'aristocrazia italiana, un viaggio originale nell'Italia degli ultimi settant'anni ricco di curiosità e aneddoti.

E' nato tutto da un incontro casuale il giorno di Pasqua di quattro anni faracconta la Colmo- quando il mio cammino si incrociava con quello di questo anziano aristocratico già ottantenne, fratello della regina del Belgio. Quel giorno del 2012 questo anziano signore dalla salute malconcia decideva di consegnare ad una perfetta sconosciuta la sua incredibile ed avvincente storia di vita. Ne è scaturito questo libro frutto di un lavoro lungo e paziente di ascolto e ricostruzione dei suoi racconti e ricordi.

Accanto a lui ho compiuto un viaggio straordinario, a passo lento, ma bellissimo nel suo vissuto. Una vita piena di slanci visionari. Un libro importante anche da un punto di vista umano perché oggi la malattia di demenza ha cancellato ad Antonello i ricordi e gli ha rubato le parole, ma non la capacità di provare emozioni. Ciò che è riuscito a raccontarmi è raccolto nelle pagine di questo libro e non andrà perduto”.

L'autrice, Giusy Colmo
Torinese di nascita, romana d'adozione, laureata in lettere, giornalista. Dopo alcuni anni di insegnamento, nel 1993 si trasferisce a Roma dove vive e lavora come responsabile della comunicazione presso l'Auser, associazione per l'invecchiamento attivo. E' autrice di numerosi articoli su temi sociali, sulla condizione degli anziani, le loro storie, i loro diritti.
Questa biografia è il suo primo libro.

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