
In Nuova Zelanda interrotta la lavorazione anche di quest’altra grande produzione hollywoodiana a causa dei rischi di epidemia.
L’ultima grande produzione in ordine di tempo a fermarsi è quella imponente dei sequel di Avatar, lo ha confermato il produttore esecutivo Jon Landau, che ha detto che il team esecutivo rimarrà a Los Angeles, cancellando un volo previsto per la Nuova Zelanda, dove però prosegue il lavoro sugli effetti speciali. Quello che è certo è che le riprese sono state interrotte a causa dell’epidemia di coronavirus e dell’emergenza nazionale che impone regole stringenti per bloccarla.
Al quotidiano locale New Zealand Herald, Landau ha parlato di ritardo su un blocco di riprese che avrebbero dovuto essere effettuate in aprile negli Studios di Wellington. La Weta però non perderà tempo, continuando a lavorare sulla post produzione dei film, i quali possono contare su un budget complessivo di 1 miliardo di dollari, lavorando contemporaneamente su quattro sequel, la cui lavorazione avrebbe dovuto concludersi alla fine del 2020. Attualmente è prevista l’uscita in sala del secondo film per il 17 dicembre 2021, con gli altri tre attesi per il 2023, 2025 e 2027, sempre nel mese di dicembre.
“Siamo nel mezzo di una crisi globale che non riguarda l’industria del cinema. Credo che tutti debbano fare il possibile per interrompere la curva del virus”. Parole sempre di Landau, che ha aggiunto di non poter dire quando la produzione ripartirà in Nuova Zelanda, ma che la schedule cambia di giorno in giorno.
Proprio ieri era stata interrotta un’altra grande produzione in Nuova Zelanda, l’adattamento televisivo Amazon de Il signore degli anelli. Nel paese i casi di positività al virus sono per ora 12, mentre il governo si sta muovendo aggressivamente per contenerne la crescita. Tutti i viaggiatori in arrivo da ogni parte del mondo, escluse le isole vicine del Pacifico, dovranno mettersi in quarantena per 14 giorni appena arrivati nel paese.
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