martedì 14 gennaio 2020

Oscar 2020: le reazioni dei candidati all'annuncio delle nomination


C'è chi scherza, chi si commuove, chi ancora non realizza ma tutti sono consapevoli dell'onore e della responsabilità di essere inseriti nel gruppo dei migliori.

Dov'erano, che facevano, che hanno detto, come hanno reagito i protagonisti quando ieri - all'alba per gli americani e nel primo pomeriggio per tutti gli altri - sono state annunciate le candidature all'Oscar? Qualcuno dormiva, qualcun altro era a pranzo fuori e altri stavano in albergo attaccati alla televisione. Ecco le dichiarazioni di alcuni di loro, quasi tutti alla loro prima volta con i prestigiosi Academy Awards.

Proprio ieri ci domandavamo, come avrebbe reagito Taika Waititi all'annuncio delle sei nomination (incluso miglior film) per il suo Jojo Rabbit, avendo letto su Twitter le sue spassose dichiarazioni sugli altri premi, e ci stupiva che stavolta non fosse ancora uscito niente. Bene, oggi lo sappiamo, perché ha commentato - non via social ma in una dichiarazione rilasciata a Hollywood Reporter - dove, sia pure con l'abituale umorismo, lascia trapelare la consapevolezza che qua si parla di un onore di altro peso rispetto ai premi, pur importanti, che ha vinto o a cui è candidato:

È stato uno (l'unico) lunedì mattina in cui ho desiderato svegliarmi. L'ho saputo dai messaggi che ho ricevuto. Il mio telefono stava esplodendo. Ho ricevuto otto messaggi. È stato incredibile, ben 8 messaggi! E tutti di mia mamma. Io vengo dalla Nuova Zelanda e noi proviamo a non prendere niente sul serio, ma questo è un affare serio. Adoro il fatto che il nostro sia il film svantaggiato. Rispecchia come in Nuova Zelanda cerchiamo di affrontare il nostro lavoro. Cerchiamo di passare inosservati".

Più commosso il commento di Antonio Banderas, alla sua prima nomination con Dolor Y Gloria di Pedro Almodovar. L'attore ha ricevuto la notizia mentre era a pranzo a Malaga, la sua città, con alcuni amici.

È una sensazione molto dolce perché, tra le altre cose, non me lo aspettavo. L'Oscar è molto, molto difficile da ottenere. Recito in spagnolo e non ho avuto tempo di fare promozione perché tre mesi fa qui a Malaga ho aperto il mio teatro. Significa molto. Per spiegare come mi sento, le circostanze in cui questo film è stato fatto e cosa vuol dire lavorare con un mio amico da 40 anni, ci vorrebbero almeno tre ore.

Un'altra che sicuramente non si aspettava la nomination (ma la merita) è sicuramente la giovane attrice inglese Florence Pugh, la Amy di Piccole donne. Dopo aver partecipato ai Critics' Choice Awards è tornata in albergo a vedere Bombshell, e alla mattina è stata svegliata da una telefonata che le ha dato la notizia: "Ho urlato. Poi, con gli occhi ancora gonfi dal sonno, ho chiamato i miei genitori, che hanno urlato anche loro. Non mi sono ancora resa bene conto, sono sopraffatta dalla cosa".

Bong Joon Ho, primo regista sudcoreano ad arrivare agli Oscar con ben 6 candidature per Parasite, era in hotel a guardare l'annuncio delle nomination, mentre il figlio dormiva nella stanza accanto.

"È stato scioccante. Una gioia pazzesca. Tutte le persone nella nostra squadra hanno lavorato duramente e vedere questi risultati è gratificante". Una piccola nube oscura la gioia del regista, l'assenza tra gli attori di Song Kang-ho: "Tutti i risultati che Parasite ha ottenuto finora si devono a Song Kang-ho, che ha seguito il film dalla sua concezione alla fine".

Un altro regista alla prima volta, candidato per la bellissima sceneggiatura originale di Cena con delitto - Knives Out, è Rian Johnson, che all'annuncio delle nomination dormiva, per scaramanzia:"non credo che sia qualcosa di "afferrabile", ha dichiarato, lasciando a Twitter il suo commento più immediato e sincero, "holy crap", seguito da un altro tweet in cui dichiara di essere orgoglioso e onorato di essere in compagnia di cotanti sceneggiatori, ringrazia i colleghi e l'Academy e include una divertente gif, presa evidentemente da un'altra cerimonia, dicendo che quella più o meno è stata la sua reazione.

E dopo i novellini, lasciamo spazio a due veterani dei premi. Leonardo DiCaprio quest'anno sa che difficilmente potrà battere Joaquin Phoenix, giustamente proiettato verso il massimo riconoscimento, ma sa anche di avere interpretato in C'era una volta... a Hollywood uno dei personaggi migliori della sua carriera. L'attore, premiato con l'Oscar per Revenant dopo quattro candidature, e alla quinta col film di Tarantino, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale:

Vorrei ringraziare l'Academy per il riconoscimento del mio lavoro assieme alle incredibili performance dei miei colleghi candidati. Sono stato incredibilmente fortunato con questo film nel collaborare con persone brillanti come Quentin Tarantino, Brad Pitt e Margot Robbie. Questo film è un omaggio alla città di Los Angeles e ho avuto l'opportunità di interpretare un attore che affronta il suo superamento in un'epoca in cui la nostra cultura stava cambiando in modo radicale. Il film per molti versi è un tributo a tutti coloro che hanno fatto parte di questa industria. Il cinema è, e continua ad essere, una potente forma di espressione artistica libera. Questo e molti altri film di quest'anno sono stati originali e di impatto. Spero che, andando avanti, continueremo a vederne anche di più. Mi sento onorato di farne parte. Grazie ancora".

Infine chiudiamo in bellezza - in tutti i sensi - con Charlize Theron, premio Oscar nel 2004 per Monster, alla sua terza candidatura per Bombshell, che uscirà nei cinema italiani il 7 maggio. Lei era sveglia al momento dell'annuncio delle nomination, ma in tutt'altre faccende affaccendate, quando ha ricevuto l'annuncio della candidatura: stava infatti preparando i figli (due bambini adottati, che adora) per la scuola.

"È stato uno di quei momenti fantastici in cui la realtà della mia vita da mamma e quella del mio lavoro si sono incontrate in modo perfetto. È davvero speciale - ha detto della nomination - Quando fai un film è una sensazione così fantastica che non credo me ne stancherò mai. Solo l'idea di essere una di cinque è ridicolmente generosa".

Charlize ha detto che farà il tifo per Margot Robbie, sua compagna nel film, ma in genere per tutti i candidati, perché al momento ha altre priorità: "sono mamma ora, faccio il tifo per tutti!". 

Auguri a tutte e tutti, e appuntamento per la notte degli Oscar 2020 il prossimo 9 febbraio



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