martedì 21 gennaio 2020

Ghostbusters 2, il commento di Bill Murray: "Troppo slime e pochi acchiappafantasmi"


Alcune curiosità sul sequel del 1989, in attesa di Ghostbusters Legacy in arrivo quest'estate.

In attesa di Ghostbusters Legacy, il terzo capitolo ufficiale della saga in uscita in estate, possiamo discutere brevemente di Ghostbusters II, il sequel del 1989 di cui si parla poco e il cui esito forse ha per anni paralizzato le possibilità di ulteriori capitoli. Vi proponiamo alcune curiosità che riguardano il film di Ivan Reitman.

Ghostbusters 2, cosa ne pensa Bill Murray

Il buon Bill Murray alias Peter Venkman è sempre stato l'ago della bilancia di questi progetti: di incredibile talento ma anche tendenzialmente permaloso, Bill fu la principale ragione per cui Ghostbusters 2 si fece attendere per ben cinque anni, dopo il successo straordinario del primo Ghostbusters nel 1984. In particolare s'instaurò un'atmosfera tesissima tra Murray, Harold Ramis, Ivan Reitman e l'allora capo della Columbia, David Puttnam, che accusò Bill di essere una prima donna. Solo al cambio dei vertici nel 1987 e in un successivo incontro nei primi mesi del 1988 l'atmosfera si distese abbastanza da far tornare tutti intorno al tavolo e avviare il progetto.
Nonostante tutto, Murray non è comunque mai stato tenero col risultato, che ha sempre ritenuto inferiore al prototipo. "Quelli degli effetti speciali presero il controllo della situazione. C'era più slime che Acchiappafantasmi."

Ghostbusters 2 e il suo legame con Ghostbusters Legacy

A parte il fatto che Ghostbusters Legacy si inserirà nella continuity ufficiale della saga, a differenza del reboot Ghostbusters del 2016, il legame più tenero e divertente porta il nome di Jason Reitman. Il figlio di Reitman, divenuto regista indipendente pluripremiato, attualmente al lavoro proprio su Legacy, ebbe un cameo nel film: è il bambino che si rivolge a Ray con "Mio padre dice che sono fesserie". Nell'originale il bimbo ha un'opinione più forte, i Ghostbusters sono "full of crap", cioè "dicono un sacco di stronzate".
Ivan Reitman inserì nel lungometraggio anche sua figlia Catherine: è la bambina col cucciolo nel laboratorio di Egon.

Ghostbusters 2, come andò al boxoffice paragonato al primo Ghostbusters?

Ghostbusters II incassò 215.400.000 dollari, a fronte di un budget tra i 30 e i 40 milioni. L'esito fu quindi inferiore a quello del primo atto, costato 30 milioni e foriero di incassi per 295.700.000 dollari. Secondo Reitman, il pubblico respirava già un'aria diversa e più dark, come dimostrerebbero i 411.500.000 portati a casa dal Batman di Tim Burton, uscito il mese successivo. A essere onesti, Indiana Jones e l'ultima crociata, distribuito nello stesso periodo, registrò nel mondo 474.300.000 e non era poi tanto gotico, anzi. Semplicemente Ghostbusters 2 non piacque abbastanza, venendo poi rivalutato dai fan nel corso degli anni.

Ghostbusters 2, le modifiche politicamente corrette

Qualcuno ha notato che il sequel, rispetto al precedente Ghostbusters, era meno volgare, estremo e allusivo. Fu una scelta deliberata di Ivan Reitman e di Dan Aykroyd e Harold Ramis, riconfermati anche come sceneggiatori. Dopo il trionfo del 1984, il marchio era diventato molto popolare tra i bambini per via della serie animata "The Real Ghostbusters - I veri acchiappafantasmi", andata in onda dal 1986 al 1991. Gli Acchiappafantasmi non fumavano più nel film, e il design di alcuni personaggi (i fantasmi, ma anche Janine) fu adeguato a quello visto nella serie. Anche il rapporto più amichevole con l'iconico fantasma verde Slimer arriva dal cartoon. Attenti a non confondere The Real Ghostbusters con la serie animata concorrente della Filmation intitolata "Ghostbusters" e andata in onda solo nel 1986: con una furbata commerciale, era in realtà la versione animata di una sitcom del 1975, The Ghost Busters.



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