giovedì 31 ottobre 2019

L'uomo del labirinto: Toni Servillo nei panni di un detective pulp ma romantico


Inedito Servillo investigatore privato in questa scena del nuovo film di Donato Carrisi

Camicia che non passa inosservata, giacca sgualcita, capello scomposto e occhiali tondi. Appare così l'investigatore privato più pulp del cinema italiano recente. Toni Servillo interpreta un personaggio che sembra uscito dalle pagine hard boiled di un Dashiell Hammett, ma Bruno Genko è in realtà uno dei personaggi più intriganti de L'uomo del labirinto, thriller di successo scritto da Donato Carrisi, diventato ora il suo secondo film da regista, dopo il successo de La ragazza nella nebbia.

Come ogni "private eye", detective privato, che si rispetti, legato a quell'immaginario, Genko è cinico, apparentemente quasi nichilista, ma in realtà nasconde un cuore d'oro, seppur malato e pronto a fermarsi da un minuto all'altro. Lo dimostra l'affetto che prova per la 'pupa' Linda (Caterina Shulha), prostituta a sua volta a lui molto affezionata.

Vediamoli i due, in un appartamento che ben mostra l'atmosfera vintage creata da Carrisi, in questa clip de L'uomo del labirinto.



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