mercoledì 28 giugno 2017

Cattivi seriali [libro]

“Perché ci piacciono personaggi di finzione dai quali, se incontrassimo il loro corrispettivo nel mondo reale, saremmo spaventati, respinti, inorriditi? Quali meccanismi narrativi ci portano ad accettarli come il centro della nostra attenzione di spettatori? Su quali fondamenti avviene questa forma di fidelizzazione distorta?”

Tony Soprano, Dexter Morgan, Walter White, Ciro Di Marzio: sono solo alcuni dei protagonisti cattivi che negli ultimi decenni sono diventati i beniamini degli addicted da serial tv ma sono anche entrati direttamente nell'immaginario collettivo e culturale di un pubblico alla ricerca di storie singolari e spregiudicate. Storie che hanno visto lo spettatore seguire con un'estasi e un coinvolgimento che lo hanno fatto sentire poco morale e che hanno suscitato, in ognuno, uno strano senso di colpa e di smarrimento. Così, a questo crescente interesse è conseguito l'incremento di produzione di nuove serie televisive con villains e cattivi come protagonisti e anche il mondo della critica e quello accademico hanno dovuto iniziare ad interrogarsi e hanno cercato di esplorare in profondo queste dinamiche dando vita a studi, dibattiti, articoli su questo topic tanto in voga.

Dalla psicologia alla filosofia, dalla scienza alla religione, per poter affrontare questa discussione sono stati attraversati i più svariati campi di analisi da parte di studiosi e critici, che alla ricerca delle giuste chiavi di lettura, hanno provato ad accedere alla complessità della writers' room delle varie serie televisive esaminate. Una sintesi efficace e per nulla superficiale di tali approcci, capace di mettere a confronto posizioni differenti e stimolare il dibattito sul tema è il testo di recente pubblicazione Cattivi seriali. Personaggi atipici nelle produzioni televisive contemporanee, edito da Carocci e scritto da Andrea Bernardelli.

Docente di Semiotica dell'Università di Perugia, l'autore cerca di rispondere alle domande poste in apertura dell'articolo facendo riferimento a una bibliografia molto vasta sui temi affrontati e citando interventi di illustri esperti e studiosi anglosassoni sul ruolo e sul significato dei rough heroes e dei flawed characters. Bernardelli scinde il testo in tre capitoli; nel primo esplora il concetto di antieroe nel tentativo di definirne i limiti e lo esamina attraverso sei differenti tipologie dopo aver fatto ricorso alla Poetica di Aristotele e alla sua rielaborazione nella classificazione dello studioso di letteratura Northrop Frye. Nel secondo capitolo l'autore affronta invece la questione dei meccanismi narrativi che ci portano a tollerare (e in alcuni casi addirittura ammirare) personaggi moralmente negativi, sia da un punto di vista narratologico sia secondo la prospettiva di una più ampia discussione riguardo al rapporto tra etica ed estetica nella valutazione dei testi narrativi. In tale contesto ci troviamo di fronte a due ambiti di dibattito e di ricerca: il cosiddetto Ethical Criticism of Art (discussione etico-estetologica che si chiede se sia lecito o meno tenere conto nell'interpretazione e nella valutazione di un'opera d'arte dell'aspetto etico o morale) e la Cognitive Media Theory (ricerca sulle modalità secondo cui un audiovisivo suscita emozioni nello spettatore attraverso specifici processi cognitivi). Infine il terzo e ultimo capitolo parte dall'idea che sia possibile identificare anche nel panorama della serialità italiana un processo di negativizzazione del personaggio. Idea che viene argomentata partendo da tre serie televisive (L'ispettore Coliandro, Romanzo criminale, Gomorra) attraverso cui è possibile ricostruire una sorta di percorso che porta al passaggio da un normale protagonista antieroico ad un sempre più immorale rough hero.

Analitico e articolato, Cattivi seriali è un testo utile e interessante per gli addetti ai lavori, ma è anche efficace per tutti gli spettatori che vogliono ridurre il loro senso di colpa e realizzare che, come afferma Bernardelli nelle conclusioni del libro, in fondo le serie tv non sono altro che favole moderne (senza morale finale) che aiutano a far conoscere mondi imperscrutabili e ad esorcizzare i propri demoni.

Autore: Andrea Bernardelli
Titolo: Cattivi seriali. Personaggi atipici nelle produzioni televisive contemporanee
Editore: Carocci
Collana: Biblioteca di testi e studi
Dati: 100 pp, brossura
Anno: 2017
Prezzo: 11,00 €
Isbn: 9788843082858
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