“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”, dice Gesù nel celeberrimo Discorso della Montagna (Vangelo secondo Matteo; 5,1 – 7,28).
Ma "Cuori Puri" è anche il nome di una comunità, nata a Medjugorje il 25 Giugno del 2011, che si fonda sull'iniziativa di vari giovani i quali, o da soli o in coppia, decidono di rispettare Dio scegliendo la castità fino al sacramento del matrimonio. Chiunque richiede l'anello di questo gruppo di fede, dunque, non ha più alcun obbligo verso l'umanità, ma solo verso gli insegnamenti evangelici di Gesù Cristo.
Entrambe le citazioni, sicuramente consapevoli, hanno dato vita all'opera prima di Roberto De Paolis, un film tanto semplice e lineare, quanto poetico ed efficace. Perché è questo il punto: l'Italia di oggi ci insegna che le opere prime migliori sono proprio quelle in cui la freschezza della gioventù, anche alimentandosi con la fiamma dell'amatorialità, porta sul grande schermo volti nuovi, acqua e sapone, volti figli del nostro tempo in cui tutto si muove in fretta senza quasi avere la possibilità di fermarsi.
E' la verità, quando viene davvero raccontata, il prodotto migliore che scaturisce dal nuovo cinema italiano. E questa verità si trova in film come Non essere cattivo (Claudio Caligari, 2015), dove Ostia, la droga e le amicizie che valicano le differenze di vita si fanno protagoniste di un piccolo grande gioiello dal notevole spessore emotivo; questa verità è racchiusa in Piuma (Roan Johnson, 2016), commedia drammatica che racconta l'avventura di Cate e Ferro alle prese con la gravidanza a soli diciotto anni; questa verità la fa da padrona in Cuori puri, bellissimo drammatico in cui religione e fede, periferia e rom, povertà e disoccupazione, amicizie fraterne ai limiti della legalità e chiusure mentali che camminano sul filo del rasoio della morbosità, si fondono tutti insieme come gli ingredienti sapientemente misurati di una ricetta dal sapore genuino.
In Cuori puri, infatti, la realtà più autentica di Tor Sapienza a Roma emerge attraverso l'evidente contraddizione tra le vite da un lato di Agnese, diciottenne pura di cuore che, più per volere di una madre bigotta e giudicante, che per propria legittima scelta personale, sta seguendo la strada della castità fino al matrimonio, e dall'altra di Stefano, venticinquenne, puro di cuore anche lui, che, al contrario della protagonista femminile, vive disperatamente, barcamenandosi tra lo sfratto da casa dei genitori, l'assenza di un lavoro che sia degno di questo nome e le cattive compagnie che gli mostrano la via più facile per arrivare ai soldi al caro prezzo del passare sulle spalle dei più deboli.
Il film, in anteprima nazionale a Roma il 23 maggio 2017, contemporaneamente alla presentazione ufficiale sulla croisette di Cannes attualmente in corso, in quanto opera scelta all'interno della sezione “Quinzaine Des Réalisateurs”, viene distribuito in Italia da Cinema S.R.L. e si va ad aggiungere a quella lunga serie di opere di valore e di contenuto grazie a cui la società fondata da Valerio De Paolis dopo la BIM si è finora contraddistinta.
(Cuori puri) - Regia: Roberto De Paolis; Soggetto: Roberto De Paolis, Luca Infascelli, Carlo Salsa; Sceneggiatura: Roberto De Paolis, Luca Infascelli, Carlo Salsa, Greta Scicchitano; Fotografia: Claudio Cofrancesco; Montaggio: Paola Freddi; Musiche: Emanuele De Raymondi; Scenografia: Rachele Meliadò; Costumi: Loredana Buscemi; Interpreti: Selene Caramazza (Agnese), Simone Liberati (Stefano), Barbora Bobulova (Marta), Stefano Fresi (Don Luca), Edoardo Pesce (Lele), Antonella Attili (Angela); Produzione: Young Films, Rai Cinema; Distribuzione: Cinema s.r.l.; Origine: Italia, 2017; Durata: 114'; Web info: http://ift.tt/2rEmzjz
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