Andrew Garfield, che vedremo tra poco in We Live in Time, chiacchierando con Deadline ha difeso con vigore Mel Gibson, che dal 2006 ha iniziato a contare sempre meno a Hollywood, a causa di una sequenza di episodi che per poco non l'hanno cancellato del tutto dallo star system. I due hanno lavorato insieme in uno dei film della "rinascita" di Mel... e Andrew non se n'è affatto pentito, anzi. Gettare la spugna su Mel per lui è un errore. Leggi anche Andrew Garfield svela chi è il suo Spider-Man preferito
Mel Gibson difeso da Andrew Garfield, in nome delle seconde possibiltà
L'immagine pubblica di Mel Gibson fu compromessa quando nel 2006, dopo un arresto per guida in stato d'ebbrezza, coprì d'insulti antisemiti uno dei poliziotti. Poco dopo fu al centro di uno scandalo per altri commenti razzisti, pronunciati mentre copriva di insulti Oksana Grigorieva, che l'aveva denunciato per violenza domestica. In rehab nel 2011, Gibson è stato da allora abbastanza ostracizzato a Hollywood, anche perché già trent'anni fa si era abbandonato a considerazioni omofobe, tornate a galla nell'ambiente attuale, assai più sensibile a certe prese di posizione. In realtà l'attore e regista non ha mai smesso di lavorare, però innegabilmente gioca adesso nelle retrovie, in opere indipendenti lontane dalle major: tra poco sarà al cinema la sua nuova regia, il thriller Flight Risk con Mark Wahlberg. Diversi colleghi tuttavia, anche persone non vicine al suo ambiente cattolico-conservatore, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno: Robert Downey. Jr., Jodie Foster e ora Andrew Garfield, interprete del suo La battaglia di Hacksaw Ridge che nel 2016 l'ha riavvicinato agli Oscar (Mel ottenne una nomination come migliore regista). Proprio Garfield, tra poco di nuovo sui nostri schermi con We Live in Time, parla con calore del collega:
Ho imparato tanto, a dir il vero. Ho imparato che le persone possono guarire. Ho imparato che le persone possono cambiare, le persone possono farsi aiutare. Ho imparato che tutti meritano rispetto. E che la gente merita seconde, terze e quarte possibilità. Nessuno di noi è infallibile. [...] Mel ha fatto un sacco di cose bellissime per aiutarsi a guarire... e grazie a Dio. Perché è un cineasta incredibile, credo che meriti di fare film. Merita di raccontare storie, perché ha un grande, grande cuore, è molto compassionevole. [...] È il tipo di regista che viene da te lasciando i monitor, con le lacrime agli occhi. Sapeva quando una cosa funzionava e quando no. Mi sono semplicemente fidato di lui. Ed è un narratore viscerale, ti dà l'idea che non possa fare a meno di provare qualsiasi cosa. È uno molto empatico.
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