In Italia è edito da Einaudi con il titolo di I sette killer dello Shinkansen, dove per Shinkansen si intende il nome della rete ferroviaria giapponese ad alta velocità sulla quale corrono i cosiddetti "treni proiettile". Kōtarō Isaka è l'autore di questo romanzo divenuto un best seller internazionale grazie all'intreccio narrativo con un crescendo di colpi di scena raccontato tra il cupo e il comico. La storia dello scrittore è ora un film diretto dall'ex stuntman David Leitch intitolato Bullet Train. Il 47enne regista si è segnalato immediatamente come una delle nuove voci del cinema d'azione hollywoodiano con la regia del primo John Wick, di Atomica Bionda, Deadpool 2 e Fast & Furious - Hobbs & Shaw.
I protagonisti del libro sono tutti giapponesi, ma questo adattamento prodotto da Sony Pictures (con la firma di Zak Olkewicz) opera alcune modifiche per renderlo un blockbuster hollywoodiano, pur mantenendo intatte l'ambientazione e il viaggio del treno da Tokyo a Kyoto. Brad Pitt è il protagonista, un sicario molto sfortunato col soprannome di Ladybug (coccinella) che sta attraversando un momento di redenzione e di rigetto per la violenza e le armi da fuoco. O, almeno, questo è quello che vorrebbe. Il nuovo incarico che riceve consiste nel recuperare una valigetta piena di soldi che si trova a bordo di un treno ad alta velocità, ma il destino gli mette una serie di letali assassini tra le ruote. Si innesca così una sorta di tutti contro tutti, essendo gli obiettivi di ognuno di loro diversi ma interconnessi. Del cast di Bullet Train, in uscita al cinema in Italia il 25 agosto, fanno parte Aaron Taylor-Johnson, Brian Tyree Henry, Joey King, Zazie Beetz, Logan Lerman, Andrew Koji, Hiroyuki Sanada, Michael Shannon e Sandra Bullock.
Brad Pitt: "Bullet Train è un film senza protagonista, siamo tutti contro tutti"
È la città di Parigi ad ospitare la Global Press Conference di Bullet Train. L'evento promozionale può contare sulla partecipazione del regista Leitch, della produttrice Kelly McCormick e degli attori Pitt, Taylor-Johnson, Henry e King. "Abbiamo adorato ogni minuto di lavoro sul set, non ho mai vissuta un'esperienza come questa e io di set ne ho calcati parecchi nella mia vita" esordisce il regista definendo come "testamento" quanto fatto dai suoi attori sul film. Il rapporto tra Leitch e Brad Pitt rappresenta una chiusura del cerchio secondo l'attore, perché il primo è stato la controfigura del secondo già dai tempi di Fight Club, Troy, Ocean's Eleven e Mr. & Mrs. Smith. "Siamo vecchi amici, avevamo una relazione attore-stuntman e ora lui è il boss" racconta Pitt che ricorda di aver ricevuto lo script quando il mondo era entrato nella pandemia da cinque mesi e "c'era un generale senso di depressione, stavamo tutti perdendo un po' la testa e io ho avuto la fortuna di leggere questo divertentissimo copione". "La cosa davvero forte di questa storia è che non c'è un protagonista affiancato da ruoli di supporto" continua l'attore, "ma ogni personaggio ha la sua lista di cose da fare, sono tutti contro tutti e c'è un grado di talento generale incredibile".
Aaron Taylor-Johnson e Brian Tyree Henry interpretano una coppia di fratelli assassini col soprannome di Lemon & Tangerine, estremamente chiacchieroni e dal battibecco facile, la cui sintonia è tale che il merito non può andare soltanto alla sceneggiatura. "Non c'è dubbio che ci sia stata una grande collaborazione tra veri talenti ed io sono stato fortunato a trovarmi davanti Brad Pitt o Joey King, ma il mio socio era Brian Tyree Henry e senza si lui non avrei mai potuto costruire così il mio personaggio" sostiene Taylor-Johnson. L'attore che abbiamo recentemente visto in The King's Man: Le origini e Tenet, elogia il collega con cui è riuscito a stabilire una fenomenale intesa fin dal primo giorno. "I nostri personaggi hanno un passato e questo ci ha permesso di prendere delle decisioni importanti, di improvvisare, e qui il merito va a David Leitch che ci ha lasciato spazio per esplorare e sperimentare". Henry ha la battuta pronta e risponde dicendo che "è davvero raro in questo settore trovare qualcuno con cui riuscire a essere assolutamente stupido... ma in realtà il loro rapporto è radicato in una cura e protezione reciproca e da qui abbiamo iniziato a costruire la dinamica. Volevamo davvero che gli spettatori avessero a cuore Lemon & Tangerine, perché io e Aaron abbiamo a cuore noi stessi".
La 23enne Joey King, meglio nota come la protagonista della trilogia di The Kissing Booth, recita dall'età di quattro anni e di domande agli incontri con la stampa ne ha già sentite parecchie. "Una delle cose che mi chiedono più spesso è quanto ti somiglia il tuo personaggio. Cosa dovrei dire qui che interpreto Prince, una fottuta killer psicopatica? Non le somiglio per niente, non sono un'assassina vendicativa!" scherza l'attrice, la quale si unisce al coro di lodi nei confronti del regista. "Ci sarebbero stati molti modi per caratterizzare questo personaggio, potevo essere minacciosa, potevo essere gelida oppure insolitamente pazza e giocare su quanto fosse in effetti psicotica, e alla fine ho fatto un po' tutte le cose come David mi ha permesso, perché volevo che fosse lui al montaggio a trovare la versione migliore per il mondo descritto da film". E in effetti la vivacità di questa dark action comedy David Leitch la giustifica spiegando che "facevo attenzione a non strangolare il film, volevo che crescesse da solo e mentre le dimensione aumentavano evitavo di ingabbiarlo, perché quello che vedevo era oro".
Bullet Train: il treno ricostruito in studio a Los Angeles
Il film si svolge quasi interamente a bordo del treno che parte da Tokyo con destinazione Kyoto, ma nessuno è mai andato in giappone fisicamente per girarlo (eccetto un paio per alcune brevi scene). In parte per le complicazioni dovute al Covid, in parte l'ambientazione in un'unica location, le riprese si sono svolte all'interno dei Sony Studios di Los Angeles dove sono state ricostruite e stilizzate dagli scenografi le carrozze del treno. Brad Pitt è rimasto colpito dalla progresso tecnologico: "Se pensi ai vecchi film di Hitchcock in cui c'era la retroproiezione degli sfondi in movimento quando un attore era in macchina, noi per questo film abbiamo avuto dei giganteschi videowall lunghi tre carrozze e alti sei metri su c'erano le riprese dei ragazzi che sono andati a filmare tutto il viaggio Tokyo-Kyoto. Avevamo questo costante movimento fuori dai finestrini, tanto che qualcuno si è sentito male, specialmente Jean Black", la make-up artist dell'attore.
Il treno e l'esperienza di un film in sala: entrambi sono viaggi verso una destinazione
I treni sono perfette metafore della vita, avendo una partenza, un viaggio e una destinazione e spesso i film ambientati sulle rotaie le hanno colte e inglobate nelle loro storie. In Bullet Train il personaggio di Brian Tyree Henry cita in continuazione il cartone animato britannico per bambini Il trenino Thomas ed è l'attore a entrare sull'argomento. "I treni uniscono paesi distanti tra loro e connettono le persone e l'esperienza del film non è diversa, perché la gente si siede in sala e per due ore resta in silenzio mentre è portata in viaggio dalla storia. Per tutti i personaggi di questa storia la destinazione può essere la stessa, ma il viaggio per ognuno è decisamente diverso" conclude Henry.
Qui sotto il trailer di Bullet Train, dal 25 agosto nelle sale italiane, più in basso il photocall di Parigi con (da sinistra) Brad Pitt, Joey King, Bryan Tyree Henry, Aaron Taylor-Johnson, David Leitch e la produttrice Kelly McCormick.
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