Alle porte del MEI (meeting degli indipendenti), che si svolgerà a Faenza dal 23 al 25 Settembre, abbiamo avuto il piacere di intervistare uno degli impegnati in prima linea: Giordano Sangiorgi. Il meeting occuperà anche il primo festival del giornalismo musicale. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Perché “nuovo” MEI 2016?
Col Nuovo MEI 2016 concludiamo itinerario lungo 20 anni. Non è a caso che chiudiamo l'evento con concerto di Daniele Silvestri; Silvestri venne infatti come artista indipendente al MEI , quando ancora era sconosciuto ai più. Il termine “nuovo” indica e simboleggia un avvenuto ricambio generazionale avvenuto nel panorama artistico-musicale; Una nuova generazione che, spesso, proviene dalla nuova rete dei festival indipendenti. Anche l'utilizzo del termine “Meeting” ha una sua ragione: è un richiamo, una memoria, di un importante festival della musica indipendente, che è stato un punto di rifermento per la sfera fiorentina indipendente. Abbiamo deciso di rifarci a questa bella e importante esperienza. Quasi una continuazione “spirituale”…
Cosa significa “Indipendente”, oggi?
Secondo un'indagine di WIN (associazione mondiale dei discografici indipendenti), un quarto del totale della musica mondiale è occupato dalla musica indipendente. C'è stata quindi, negli ultimi anni, una crescita esponenziale di questo sistema di produzione; soprattutto perché è significato di una libertà artistica totale. Lo scenario, semplificando, può esser così descritto: con le grandi multinazionali che tendono a produrre guardando tutto il territorio mondiale. Dall'altra parte invece ci sono le singole nazioni che produrranno sempre di più la “loro” musica: quindi una produzione fortemente consapevole e orientata verso i gusti musicali e le esigenze musicali nazionali. Se questo avviene fuori dal circuito delle major dai talent show, significa avere anche una conoscenza del territorio più diversificata da nazione a nazione e meno appiattita nell'omologazione. Anche grandi artisti oggi scelgono, non di rado, di autoprodursi (a livello esemplificati, far due nomi: Renato Zero e Pooh) e questo sembra un segno forte sui nuovi trend di produzione musicale.
Il MEI 2016 ha posto in gran rilievo il giornalismo musicali e la critica musicale. In che modo?
Esatto. Uno dei pilastri di questo meeting è costituito dal forum sul giornalismo musicale in Italia. Tutto parte da un dibattito, già presente in rete, sul futuro dell'informazione musicale. Abbiamo deciso di trasferire questo dibattito su un piano fisico, per dargli una voce, per così dire, concreata. Da un lato interessa tutto il piano della Recensione e della critica e dall'altro marketing, la promozione e tutto il mondo della pubblicità, anche sui social network.
Interessante notare come il mondo della produzione e della ricezione, nel fenomeno della "musica indipendente", siano due lati di una stessa medaglia: da un lato troviamo un artista che, nel massimo della libertà artistica, può concentrarsi sul confezionamento di un prodotto figlio di un'esigenza espressiva e vicino al consumatore; dall'altro troviamo l'ascoltatore-consumatore in grado di manifestare un feedback immediato all'artista e manifestare la propria vicinanza o lontananza dal progetto artistico-musicale.
In questo senso il ruolo degli impegnati nella comunicazione e nell'informazione musicale sembra poter esser importantissimo e garante di un buon dialogo tra la produzione e la fruizione. Ne scopriremo di più a Faenza, tra pochi giorni, tra il 23 e 25 settembre.
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