Presentato in concorso al Festival di Berlino 2020 e in uscita nei cinema italiani il 26 agosto con Teodora Film, DAU. Natasha è il primo dei tanti film tratti dal progetto DAU, ambiziosissimo progetto artistico che mescola arte, cinema, performance e antropologia che è stato presentato a Parigi all'inizio del 2019.
Cos'è il progetto DAU?
Il produttore Sergey Adonyev e del regista Ilya Khrzhanovskiy hanno realizzato il più grande set che sia mai stato costruito per ricreare le condizioni di vita nell'Unione Sovietica tra il 1938 e il 1968, coinvolgendo oltre 400 attori non professionisti che sono stati chiamati a vivere all'interno del set per tre anni, concentrando i personaggi e le storie all'interno del Lev Landau Institute (da cui l'abbreviazione DAU), istituto scientifico intitolato al celebre fisico russo.
Troupe e attori hanno letteralmente vissuto sul set creando una sorta di mondo parallelo, in un’incredibile convergenza tra realtà e finzione: il risultato è un'operazione visionaria che tiene insieme cinema, performance, scienza, critica sociale, esperimento antropologico. Diversi artisti hanno visitato l'istituto nel corso del tempo, da Marina Abramovic a Romeo Castellucci, ma anche il premio Nobel per la fisica David Gross, mentre lo scrittore torinese Gianluigi Ricuperati si è ispirato a DAU per il suo romanzo "Est".
Dal progetto DAU è nata una grande installazione presentata a Parigi al Théâtre de la Ville, al Théâtre du Châtelet e al Centre Pompidou, e sono stati tratti diversi film, ciascuno autonomo nel raccontare un frammento di quell’universo. DAU. Natasha è il primo di questi, diretto dallo stesso e da Jekaterina Oertel, che con uno stile di brutale realismo - reso anche grazie alla fotografia in 35mm di Jürgen Jürges, storico collaboratore Fassbinder e Haneke, premiato alla Berlinale per questo film - racconta le storture e le violenze del regime sovietico dal punto di vista di Natasha, umile cameriera nella mensa dell'istituto scientifico DAU.
Nel film, dopo una festa interminabile in cui scorrono fiumi di alcool, Natasha si abbandona a una notte di passione con uno scienziato francese, Luc. Convinta all'inizio di aver trovato l'amore, la donna si ritrova presto sola e in grave pericolo: venuto a conoscenza dei suoi rapporti con uno straniero, un funzionario del KGB la convoca per un interrogatorio che si tradurrà in abusi sconvolgenti.
Ha dichiarato Ilya Khrzhanovskiy:
Considero le persone che hanno partecipato al film come degli eroi. Eroi perché hanno investito tempo e emozioni provando a creare qualcosa insieme, in quello che alcuni hanno etichettato a torto come una specie di Grande Fratello. In realtà abbiamo girato solo quando sapevamo esattamente cosa filmare, discutendo prima ogni possibile aspetto con gli attori. Questi si sono preparati a lungo vivendo sul set e la cosa più interessante è che persone di diversa estrazione sociale e con diverse visioni della vita si siano unite per raccontare una storia su questo universo.
Queste sono due clip tratte da DAU. Natasha:
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