Da Trekker della prima ora non può che farci piacere la notizia che è in preparazione a Hollywood un film biografico su Gene Roddenberry, leggendario creatore dell'universo di Star Trek, che tante barriere ha infranto in televisione prima e al cinema poi, e di riflesso anche nella società americana. A produrlo sarà il figlio Rod Roddenberry, che ha seguito le sue orme producendo, assieme al socio Trevor Roth, serie come Star Trek: Discovery e Star Trek: PIcard.
La sceneggiatura è stata invece affidata a Adam Mazer, vincitore dell'Emmy per il film You Don't Know Jack, con Al Pacino. Il film sarà incentrato sulla vita di Gene Roddenberry prima e dopo la creazione, nel 1965, della serie classica di Star Trek, passata alla storia per il cast multirazziale e le tematiche affrontate nei singoli episodi. Cancellata dal network NBC dopo tre stagioni, diventò leggenda tra i fan, fino al primo film diretto nel 1979 da Robert Wise, cui fino ad oggi ne sono seguiti molti altri, oltre alle serie rilanciate dal grandissimo successo di Star Trek - The Next Generation.
Insieme, i produttori Rod Roddenberry e Trevor Roth hanno dichiarato in merito al film biografico, per cui è già aperta la ricerca di regista e cast:
"Gene ha avuto una vita straordinaria. Era un uomo incredibilmente complesso e coinvolgente, il cui lavoro ha cambiato il volto della televisione e le cui idee hanno cambiato il mondo. È tempo di condividere la storia di Gene col pubblico di tutto il mondo".
Gene Roddenberry, che nella vita era sposato con Majel Barrett (l'infermiera Christine Chapel della serie classica), avrebbe compiuto 100 anni proprio ieri, ma è scomparso nel 1991. Cresciuto a Los Angeles, fu pilota d'aereo durante la seconda guerra mondiale, poi pilota di voli civili per la Pan Am prima di entrare nel dipartimento di polizia di Los Angeles, dove scriveva discorsi per il capo della polizia e divenne consigliere per le serie tv sulle forze dell'ordine.
Si licenziò per diventare scrittore a tempo pieno fino a creare l'universo di Star Trek, un mondo - da quel grande umanista che era - in cui c'è spazio per tutti, dove si cerca di risolvere i conflitti ricorrendo alla diplomazia e in ogni caso non si deve interferire con la vita di altri pianeti con inutili guerre e tentativi di colonizzazione, pur essendo sempre pronti e disponibili in caso di bisogno ad aiutare e difendere i più deboli dalla prepotenza e dalla violenza dei forti. Un messaggio utopista e libertario che col tempo sembra sia stato purtroppo dimenticato, nella finzione e nella realtà.
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