Così come faceva lo scrittore John Preston nel suo romanzo del 2007, il film La nave sepolta racconta la storia del più importante ritrovamento archeologico dell'era moderna in Gran Bretagna. Prodotto da Netflix, La nave sepolta è diretto dal 35enne australiano Simon Stone, prolifico regista teatrale qui al suo secondo film. Ralph Fiennes e Carey Mulligan sono i protagonisti della storia ambientata nel 1939, con la Seconda Guerra Mondiale alle porte, e interpretano rispettivamente Basil Brown, archeologo dilettante, e Edith Pretty, vedova aristocratica proprietaria della vasta tenuta di Sutton Hoo, tra Ipswich e la costa est dell'Inghilterra.
La nave sepolta: la vera storia raccontata nel film
Interessata dai tumuli funerari presenti sul terreno che aveva ereditato, Edith Pretty prese contatti nel 1937 con il curatore e il presidente del museo di Ispwich. Basil Brown, un dilettante esperto di scavi archeologici, fu la persona incaricata di indagare su quelle collinette. La cultura dei tumuli, una pratica di sepoltura per inumazione, risale alla media età del bronzo, la si colloca a metà del II millennio a.C. ed era diffusa in tutta Europa. Successivamente i riti funebri cambiarono, ma i tumuli ricomparvero tra le popolazioni del Nord Europa molti secoli più tardi. La signora Pretty pensò che nel suo terreno potessero esserci tracce delle scorribande dei Vichinghi che nel IX secolo d.C. attaccavano con frequenza le coste dell'Inghilterra e della Francia, ma ciò che gli scavi portarono alla luce fu qualcosa di più antico che avrebbe trasformato completamente la nostra comprensione del periodo anglosassone.
I tempi reali di lavoro furono molto più dilatati di quanto è raccontato in La nave sepolta. Nell'estate del 1938 Basil Brown e i suoi assistenti iniziarono a scavare su tre tumuli. In uno di questi trovarono i resti di un uomo cremato, insieme a una testa d'ascia di ferro arrugginita, parte di una placca calcarea decorata, frammenti di ceramica e il coperchio di una brocca mediterranea. Nel secondo tumulo scoprirono alcuni rivetti di imbarcazioni, un frammento di vetro blu, un disco di bronzo dorato, coltelli di ferro e la punta di una spada. Il terzo tumulo fu l'ultimo scavo del 1938 e, sebbene avesse una fossa poco profonda e mostrasse tracce di intrusione da parte di tombaroli presumibilmente risalenti al XVI secolo, portò alla luce alcuni frammenti di bronzo, tessuti e ossa. Gli oggetti furono donati da Edith Pretty all'Ipswich Museum.
L'anno successivo, gli scavi presso il tumulo più grande (in totale i tumuli erano 18) portarono alla scoperta dell'imbarcazione. Naturalmente il legno di quercia della nave si era disgregato nel tempo, ma aveva lasciato l'impronta nel terreno sabbioso sottostante. L'esperto archeologo Charles Phillips visitò per la prima volta il sito di Sutton Hoo il 6 giugno 1939. Gli fu affidato l'incarico di supervisionare dopo alcune riunioni con il British Museum di Londra e gli enti archeologici locali con l'assistenza di Brown che rimaneva impiegato personalmente da Lady Pretty. Come si vede nel film, Phillips portò sul sito i coniugi Peggy e Stuart Piggott, interpretati da Lily James e Ben Chaplin.
Peggy Piggott fu effettivamente la prima a rinvenire oggetti dorati presenti nella camera sepolcrale. Il ritrovamento di quel tesoro di altissimo valore storico, permise di chiarire un periodo della storia britannica su cui aleggiavano miti e leggende. La datazione dei reperti fu collocata all'inizio del VII secolo d.C. e diede modo agli studiosi di ricostruire con una maggiore comprensione il regno anglosassone all'epoca del sovrano Redwald dell'Anglia Orientale. Il tesoro fu donato al British Museum da Edith Pretty dove fu brevemente esposto nel 1940, per poi essere spostato in un tunnel sottoterra insieme alle altre collezioni quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. La signora Pretty morì per un attacco di cuore nel dicembre del 1942.
La nave sepolta: le licenze narrative dell'autore [spoiler]
L'autore del romanzo John Preston è il nipote di Peggy Piggott. Lo scrittore non ha avuto però la testimonianza diretta della zia (morta nel 1994) di come si svolsero gli scavi di Sutton Hoo, di cui venne a conoscenza dei fatti soltanto nel 2004. Volendo raccontarli in forma romanzata, Preston si è preso alcune libertà per aumentare la drammatizzazione degli eventi, soprattutto intorno alla figura della sua parente:
- Peggy e Stuart Piggott non arrivavano dalla luna di miele quando fu richiesto il loro aiuto per gli scavi. Erano sposati da tre anni e il loro matrimonio non era così fragile, sebbene divorziarono sì, ma 15 anni più tardi, nel 1954.
- Il fotografo Rory Lomax è un personaggio immaginario, di conseguenza la relazione tra Peggy e Rory è di pura fantasia. A scattare le fotografie durante il lavoro degli archeologi c'erano due donne, Mercie Lack e Barbara Wagstaff, non presenti nella storia del libro né del film.
- Non esiste alcun testo o dichiarazione ufficiale che riporti una presunta omosessualità di Stuart Piggott, come lasciano intendere libro e film.
- Nonostante il passaggio di alcuni aerei dell'aviazione inglese che si preparava alla guerra, nessuno di questi si schiantò nei pressi degli scavi.
- Nel film, Basil Brown appare più anziano di Edith Pretty. In realtà quest'ultima aveva 55 anni (Carey Mulligan che la interpreta ne ha 35), mentre l'archeologo aveva 51 anni (Ralph Fiennes ne ha 58).
La nave sepolta: cosa è successo ai personaggi dopo gli scavi
Al di là delle licenze narrative, quasi tutti i personaggi de La nave sepolta sono persone realmente esistite in un contesto di fatti realmente accaduti. Possiamo brevemente elencare quale sia stato il loro futuro dopo gli scavi del 1939:
- Quando sua madre Edith morì nel 1942, Robert Pretty aveva 12 anni e da quel momento fu accudito dalla zia Elizabeth. Traslocò nello Hampshire e non tornò più a vivere nella villa di Sutton Hoo. Robert morì di cancro nel 1988 all'età di 57 anni.
- Peggy Piggott divenne una delle più importanti archeologhe inglesi. Quando divorziò dal marito nel 1956, andò in Sicilia per svolgere alcune ricerche dove incontrò l'italiano Luigi Guido e lo sposò. Da quel momento divenne Margaret Guido, nonostante il matrimonio durò soltanto un paio d'anni. Morì nel 1994.
- Stuart Piggott fu autore di numerose pubblicazioni e titolare della cattedra della facoltà di Archeologia all'Università di Edimburgo. Fu anche un fidato consulente del British Museum. Morì nel 1996.
- Basil Brown proseguì il suo lavoro di archeologo e astronomo fino al 1968. Morì di polmonite a 89 anni, nel 1977.
- I tumuli di Sutton Hoo non furono più toccati per diversi anni, complice il periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale. Nuovi scavi furono eseguiti tra il 1965 e il 1972 e trail 1985 e il 1992. In quest'ultima occasione furono rinvenuti un paio di rollerblade, probabilmente seppelliti per gioco dal piccolo Robert nel 1939.
- I reperti più prestigiosi sono esposti al British Museum di Londra, mentre la tenuta di Sutton Hoo è aperta al pubblico ed è dunque visitabile
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