Sull'onda della crescita spaventosa registrata dalla piattaforma di streaming Netflix, aiutata dalla pandemia, i due CEO dell'azienda, Reed Hastings e Ted Sarandos, hanno dichiarato ai loro azionisti come vedono l'equilibrio futuro tra sala e streaming, concentrandosi in particolare sulla cosiddetta "finestra": in gergo tecnico è il periodo di esclusività cinematografica di un film, prima che possa essere noleggiato o venduto in digitale. Nell'ultimo difficile anno tale finestra si è già assottigliata fin quasi a sparire, quando le opere non sono state proprio dirottate in streaming tout-court, con i cinema chiusi causa Covid (diverse sono stati acquistate da Netflix, Amazon o Apple TV+, rinascendo come "originali" di quei servizi, pur non essendo nate come tali). Ecco quanto hanno dichiarato Sarandos e Hastings, come riportato da Deadline.
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Reed Hastings ha inevitabilmente fatto riferimento a una decisione della Warner Bros molto discussa nelle ultime settimane, sottolineiamo una decisione che per ora riguarda solo il mercato americano, con distribuzione simultanea dei blockbuster del 2021 al cinema e sulla proprietaria piattaforma HBO Max (è stato già fatto con Wonder Woman 1984). Secondo Reed, l'esperienza potrebbe mostrare la strada della distribuzione futura dei film, anche se si riserva di aspettare la fine della pandemia per capire se non sia piuttosto solo una soluzione di ripiego. "Fa bene al film, aiuta lo streaming e i cinema."
Scommettiamo che più di un esercente avrebbe dei dubbi su quanto una mossa del genere aiuti le sale, e dobbiamo ricordare che la mossa Warner non è l'unica risposta che le major stanno trovando a questa difficile situazione. La Disney per esempio, pur avendo sottolineato di considerare ormai a livello aziendale la produzione streaming alla stregua di quella cinematografica, ha confermato che deciderà caso per caso la collocazione migliore di un film, mentre la Universal ha costruito direttamente un accordo con gli esercenti per una finestra ridotta ma chiara, nero su bianco. Sarandos ha voluto poi spiegare come Netflix si ponga di fronte alla concorrenza con il cinema in sala, nonché alla proposta delle loro opere nel circuito tradizionale del grande schermo. C'è un'apertura.
Non siamo mai stati contrari ai film al cinema, è solo che dovevi accettare questa lunga finestra di esclusività per avere accesso alla distribuzione in sala. È stata la sfida più grande. Se queste finestre collasseranno, e avremo un accesso più facile alle sale con i nostri film, mi piacerebbe molto che i consumatori potessero scegliere se uscire o vedere il film a casa, che è diventata la norma durante il Covid.
Netflix e la concorrenza crescente di Disney+
Hastings non ha potuto fare a meno di commentare il successo esplosivo della concorrenza Disney+ a oltre un anno dal suo debutto negli Usa, specialmente grazie a eventi come The Mandalorian della Lucasfim e ora WandaVision dei Marvel Studios. Non lo preoccupa, ma di certo lo stimola.
Quello che ha fatto la Disney è davvero impressionante, è una performance incredibile per un debutto... è grandioso. E dimostra come la gente sia interessata e disposta a pagare di più per più contenuti, ha fame di grandi storie, e la Disney ha delle grandi storie. Ci dà la carica per aumentare i nostri abbonati, aumentare il budget per i nostri contenuti. Per il mondo sarà fantastica la competizione tra Disney e Netflix, serie per serie, film per film. Siamo molto carichi sul raggiungerli nel campo dell'animazione per famiglie, forse alla fine li sorpasseremo pure, vedremo, ce n'è di strada da fare per raggiungerli. Lottare per mantenere il nostro primato nell'intrattenimento è stimolante.Leggi anche Disney+ cresce a 87 milioni di abbonati, si allarga con Star e il prezzo sale
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