Se alla fine veramente Netflix riuscirà a riportare David Lynch dietro la macchina da presa come ventilato qualche tempo fa, ecco questa sarebbe davvero una bella notizia. Perché un nuovo film del grande genio visionario dei nostri tempi ci manca eccome: non sempre siamo riusciti a decifrare il suo discorso filmico, non sempre abbiamo amato alla follia le sue elucubrazioni sul grande schermo - la proiezione di Inland Empire al Festival di Venezia 2006 fu un vero martirio psicofisico...- ma al tempo stesso non c’è nessuno che riesca a solleticare l’appetito di un cinefilo quanto l’autore che oggi compie 75 anni. La filmografia di Lynch ha due anime che si intrecciano spesso, e con risultati quasi sempre entusiasmanti: quella prima e più profonda è quasi totalmente a-narrativa, segue le strade dell’inconscio e della psiche molto più di quelle del racconto. L'altra invece è attratta da un tipo di racconto maggiormente lineare, che senza dimenticare l’aspetto visivo (spesso visionario) privilegia anche lo sviluppo di personaggi, situazioni e trame. A nostro avviso quando Lynch percorre questa seconda strada - lasciando che in qualche modo la storia “imbavagli” del tutto o quasi la visione - ecco che ne nascono capolavori inimitabili. I cinque film in streaming che abbiamo scelto per celebrare il genio di David Lynch tentano dunque di trovare un equilibrio instabile dentro una carriera incredibile, che ha spesso spiazzato lo spettatore nel senso assolutamente migliore del termine. Buon compleanno Mr. Lynch. E Buona lettura.
Cinque capolavori in streaming diretti da David Lynch
- The Elephant Man
- Velluto blu
- Cuore selvaggio
- Una storia vera
- Mulholland Drive
The Elephant Man (1980)
Dopo l’esordio con il cult-movie Eraserhead Lynch elabora la storia tragica di John Merrick attraverso una messa in scena incredibilmente visionaria e poetica allo stesso tempo, capace di momenti di assoluto intimismo. Il bianco e nero di The Elephant Man si rivela fin dalle prime scene uno degli spettacoli più eleganti del decennio, contribuendo a fare del film un capolavoro assoluto. Anthony Hopkins, John Hurt e il cammeo immortale di Anne Bancroft chiudono un cerchio cinematografico tra i più commoventi mai visti. Otto nomination all’Oscar tra cui film, regia e attore protagonista (Hurt). Prodotto da Mel Brooks, a conferma del suo genio. Disponibile su Chili, Google Play, Apple Itunes, TIMVision.
Velluto blu (1986)
Il confronto con il noir arriva attraverso un film ipnotico e disturbante, una discesa progressiva dentro un inferno cinematografico fatto di colori accesi, di ombre profonde e di sguardi penetranti. Velluto blu è probabilmente il film più raffinato di David Lynch, un lungometraggio sinuoso come la magnifica Isabella Rossellini e malato come il grande Dennis Hopper. Un film di culto che arriva sotto pelle e regala allo spettatore un senso di inquietudine e squilibrio come poche altre opere hanno saputo fare nella storia del cinema contemporaneo. Altra nomination all’Oscar per la regia. Disponibile su Infinity.
Cuore selvaggio (1990)
Con questo road-movie intenso e spregiudicato Lynch inaugura una serie di opere “on the road” che adoperano la strada come ponte immaginifico per collegare universi, visioni, follie narrative ed estetiche. Cuore selvaggio si dipana come una fiaba ribaltata, dove i mostri dominano la vita quotidiana e i normali sono costretti a fuggire per sopravvivere, per amare. Un film romantico ed eccessivo, pieno di scene di culto come quella della rapina che vede protagonisti Nicolas Cage e Willem Dafoe. Palma d’Oro a Cannes e nomination all’Oscar per la grande Diane Ladd come non protagonista. Film infuocato e sanguigno. Come nessun altro. Disponibile su Chili, Google Play, Apple Itunes, NOW TV.
Una storia vera (1999)
Ed ecco invece il contraltare poetico e dolente di opere come quella penna citata o come Strade perdute, altro portentoso lavoro visionario del 1997. Elegia sentita della vecchiaia e del valore che rappresenta, Una storia vera possiede la cadenza delle grandi narrazioni umane, un film cucito addosso a un maestoso Richard Farnsworth. Eppure anche qui Lynch ci mette il suo zampino sulfureo, come nella scena dell’incidente che vede la donna al volante uccidere l’animale. In molto momenti questo lungometraggio diventa poesia pura. Disponibile su Chili.
Mulholland Drive (2001)
L’ultima vera grande follia di Lynch si sviluppa dentro un universo meta-cinematografico mellifluo, asfissiante, impossibile da dimenticare. Mulholland Drive rappresenta un noir della mente tradotto in immagini abbaglianti, in scene di potenza espressiva inusitata, in interpretazioni da storia del cinema come quella di Naomi Watts, lanciata appunto da questo film. Terza nomination all’Oscar per Lynch come regista, premiato stavolta a Cannes anche a Cannes. Il film di culto di inizio millennio capace di terrorizzare e insieme ammaliare. Un titolo imprescindibile. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Apple Itunes, TIMVision.
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