martedì 19 gennaio 2021

Donnie Darko, i 20 anni del cult movie: spiegazione, curiosità e importanza

Non è immediato realizzare che Donnie Darko di Richard Kelly con Jake Gyllenhaal ha compiuto 20 anni: fu infatti presentato al Sundance nel gennaio 2001, ma uscì in sala in quell'ottobre, in un'America ancora frastornata dall'11 settembre, per poi sbarcare nelle sale italiane addirittura nel 2004. Flop al cinema, cult a posteriori con la distribuzione digitale ("home video", si diceva allora), ora accessibile in streaming su Amazon Prime Video. Si tramutò presto in un sorprendente mito da decifrare, per una nuova generazione di spettatori che forse aveva poca dimestichezza con le visioni di David Lynch, una delle evidenti ispirazioni di Kelly. Spiegare il finale di Donnie Darko divenne una sfida diffusa su internet, nel frattempo in piena espansione. Proviamo a fare questo, ma addentriamoci anche in qualche curiosità sul film.

Donnie Darko, la spiegazione del finale enigmatico

Vogliate perdonarci se, per proporvi la nostra visione sul racconto complesso di Donnie Darko, vi rigiriamo un link verso la nostra recensione. Non è una sterile trappola per rubare un'altra visualizzazione: chi scrive in effetti ha composto anche quella recensione, e rimane fermamente convinto che il giudizio sulla qualità del film non sia scindibile dalla "spiegazione del mistero". Anzi, probabilmente nel "mistero" c'è il senso stesso poetico della narrazione, quindi capire in cosa consista proprio l' "enigma" conta più del darvi una risposta. Dopo aver letto, tornate pure qui per scoprire qualche curiosità sulla lavorazione.

Leggi anche Donnie Darko, la recensione dell'amara fiaba nera di Richard Kelly

Donnie Darko, 10 curiosità sul film culto di Richard Kelly con Jake Gyllenhaal

Finale a parte, può essere divertente curiosare dietro le quinte di un film culto come Donnie Darko: abbiamo scelto per voi le 10 curiosità che ci hanno più colpito del film scritto e diretto da Richard Kelly, trampolino di lancio per Jake Gyllenhaal nel ruolo del protagonista.

Solo rivedendo il film oggi si può fare davvero caso all'identità di uno dei due bulli: era Seth Rogen! Non sappiamo come valuti il suo esordio l'attore (poi anche regista), lingua sempre tagliente, autoironica e scorretta. Saremmo molto curiosi di saperlo, anche perché la sua prima battuta pronunciata al cinema è stata quindi: "Mi piacciono le tue tette"!

Drew Barrymore non è soltanto l'interprete dell'insegnante miss Pomeroy, ma è anche coproducer del progetto con la sua Flower Films. Kelly raccontò che la sua partecipazione dietro le quinte e sul set fu uno dei passi per portare il film al cinema, insieme alla sponsorizzazione convinta di Christopher Nolan. In caso contrario, Donnie Darko, film di un esordiente e senza grandi star protagoniste, sarebbe stato con ogni probabilità un direct-to-video.

Al cinema Donnie e Gretchen guardano La casa di Sam Raimi, che consentì a Kelly di usare il film gratis per quella scena. In origine però Richard aveva pensato a un altro film horror degli Ottanta, cioè C.H.U.D., ma non si riuscì a rintracciare chi ne detenesse i diritti.

Il film è ambientato negli anni Ottanta, ma il compianto Patrick Swayze si spinse oltre la ricostruzione: nel film indossa infatti i veri vestiti che indossava in quel periodo. Filologico.

In effetti la versione di Donnie Darko presentata al Sundance durava ben 2h 45m, mentre il montaggio più diffuso è quello che si aggira sull'ora e cinquanta. La Director's Cut uscita nel 2004 reintegra una ventina di minuti tagliati, aggiunge effetti visivi e altera parte della colonna sonora, ma Kelly la considera più una "Special Edition", dicitura che avrebbe preferito: non disconosce infatti il montato più corto, anzi per lui "sta bene così com'è". L'opinione è condivisa da diversi fan del lungometraggio, che preferiscono la versione cinematografica ridotta, trovandola più stringata ed evocativa. 

Guarda Donnie Darko su Amazon Prime Video

Donnie era sempre stato Jake Gyllenhaal? No: rifiutarono la parte Vince Vaughn (che si sentiva troppo vecchio), Mark Wahlberg (pronto ad accettare ma solo se Donnie avesse avuto la zeppola) e Jason Schwartzman, per un altro impegno preso in precedenza.

La parte di Samantha Darko, nel film interpretata da Maggie Gyllenhaal, vera sorella di Jake, era stata prima offerta a Mara Wilson, ex-bambina star che aveva segnato gli anni Novanta con i suoi ruoli in Mrs. Doubtfire e Matilda 6 mitica: già in crisi e confusa, come ha poi raccontato, in procinto di abbandonare il mondo del cinema, Mara restituì il copione al mittente, giudicandolo troppo allucinato.  

Due scene musicali fondamentali, la performance con Notorious dei Duran Duran e il finale con la Mad World dei Tears for Fears (versione di Gary Jules), erano state pensate in realtà su altri due pezzi, rispettivamente West End Girls dei Pet Shop Boys e MLK degli U2. Addirittura, le ragazze sul set avevano effettivamente ballato al ritmo di West End Girls. Motivi delle sostituzioni? Nessuno artistico: diritti non ottenuti.

Una delle ragioni del flop al botteghino fu anche dovuta all'assenza di un'adeguata campagna promozionale per Donnie Darko: i manifesti stampati furono pochissimi, ma solo perché gli originali furono ritirati in fretta e furia. Mostravano infatti un aereo che precipitava, appena un mese dopo la tragedia dell'11 settembre!

La storia si svolge nell'arco di 28 giorni... e Donnie Darko è stato girato in 28 giorni. Inquietante, vero?



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