In occasione del Giorno della Memoria, uscì al cinema in Italia nel 2015 il film Corri ragazzo corri. Diretto dal regista tedesco Pepe Danquart, il dramma raccontato da questa co-produzione tra Germania, Francia e Polonia è basato sul romanzo di Uri Orlev, scrittore polacco superstite dell'Olocausto. Orlev ha scritto più di trenta libri di letteratura per ragazzi, maggiormente dedicati alle sue esperienze e alle atrocità del nazismo. Una delle sue opere è stata dedicata a Yoram Fridman, un bambino come lui durante la Seconda Guerra Mondiale, che riuscì a sfuggire alla cattura da parte delle SS. Orlev ha raccontato la storia di Fridman in Corri ragazzo, corri, edito in Italia da Salani.
Corri ragazzo corri, una storia vera di perdità di identità e sopravvivenza
Nato nel 1934 in Polonia, Yoram "Srulik" Fridman è stato uno di quei bambini ebrei resi orfani dall'Olocausto e miracolosamente sopravvissuti. Confinato nel 1940 nel ghetto di Varsavia insieme alla sua famiglia quando aveva 6 anni, visse nelle miserabili condizioni imposte agli ebrei dai nazisti fino al 1942, quando con l'inizio delle deportazioni ai campi di concentramento, suo padre riuscì a farlo evadere di nascosto.
Come mostra il film Corri ragazzo corri, Yoram a 8 anni fuggì tra le vie della città e raggiunse la campagna, con tutta la determinazione che aveva in corpo per restare vivo. Cercò rifugio nelle fattorie, ma non tutti i contadini polacchi erano disposti ad aiutarlo. Mangiava ciò che trovava nei boschi e dormiva sugli alberi, solo dopo essersi legato per non cadere. Si unì inizialmente ad altri orfani in fuga, prima di capire che era meglio se ognuno avesse tentato di salvarsi la pelle da solo per non rischiare di essere catturato dalle pattuglie tedesche. Poco per volta imparò a cacciare anatre e a prendere pesci nei torrenti. Le necessità di nutrirsi e scaldarsi lo portarono a rubare cibo e legna.
In una delle fattorie che incontrò nel suo vagabondare, abitava una famiglia di contadini partigiani. La moglie e madre Magda lo accolse e gli insegnò a pregare come i cristiani. Lo abituò a farsi chiamare con un altro nome e gli disse non avrebbe mai dovuto abbassarsi i pantaloni, altrimenti qualcuno avrebbe visto lamsua circoncisione. Purtroppo la voce che in quella fattoria fosse comparso un nuovo bambino circolò velocemente e arrivò all'orecchio dei nazisti. Yoram si diede di nuovo alla fuga, riprendendo la vita nomade di prima, finché arrivò in un'altra fattoria dove potè iniziare un lavoro nei campi agricoli. Sfortunatamente, a causa di un incidente con una macchina trebbiatrice, si ferì gravamente a un braccio tanto da rendere necessaria l'amputazione, dopo varie esitazioni dei medici che avevano paura di ritorsioni se avessero curato un bambino ebreo.
Quattro anni dopo la fine della guerra, un'agenzia incaricata di cercare i sopravvissuti al genocidio lo trovò. All'età di 14 anni, con tutti i traumi vissuti, Yoram non voleva riprendere la sua identità, ma grazie a un aiuto psicologico riuscì a riappropriarsi delle sue radici e si trasferì in Israele dove da adulto divenne un insegnante. Yoram Fridman è morto il 3 gennaio del 2017, all'età di 83 anni. Quando negli anni '90 incontrava studenti, soldati e altri gruppi di persone diceva: "racconto sempre la mia storia, perché fra 15 o 20 anni non ci saranno più sopravvissuti per parlare dell'Olocausto".
La fotografia qui sotto lo ritrae nel 2013 sul set con i gemelli Andrzej e Kamil Tkacz, che lo hanno interpretato nel film alternandosi. Più in basso il trailer di Corri ragazzo corri.
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